Esplosione di colori e geometrie

L’arte di ‘Carla Accardi’ al Palazzo delle Esposizioni di Roma a un secolo dalla nascita. Un centinaio le realizzazioni proposte ai visitatori da parte della siciliana trasferita poco più che ventenne nella Città Eterna

È un crescendo, progressivo, “fino all’esplosione di colori”, ha rilevato l’assessore alla Cultura Miguel Gotor nel giorno dell’inaugurazione della mostra, ‘Carla Accardi’, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Un omaggio per l’artista di origine siciliana, ma romana di attività e di frequentazione, in occasione del centenario della nascita. Carolina Accardi, all’anagrafe di Trapani dal 9 ottobre del 1924, è arrivata nella capitale a 22 anni in compagnia del pittore Antonio Sanfilippo, che, poi, ha spostato nel 1949. Due stagioni prima aveva pubblicato sull’esordiente numero del periodico Forma ‘Il manifesto’, fra l’altro esposto negli ampi spazi di via Nazionale.
L’allestimento è stato promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale PalaExpo, che l’ha anche prodotto e organizzato ed è stato curato da Paola Bonani e da Daniela Lancioni con il sostegno della Fondazione Silvano Toti e la collaborazione dell’Archivio ‘Accardi Sanfilippo’. Un centinaio le opere in mostra realizzate fra il 1946 e il 2014, l’anno della scomparsa, a Roma, il 23 febbraio. Nelle ampie sette sale del PalaExpo romano “il percorso è stato praticamente indicato e descritto dalla stessa Carla Accardi in un rapporto fra opere e spazi” superando le convinzioni per un allargamento e interesse verso altre  esperienze.
L’antologica del PalaExpo è “per numero e importanza la più esaustiva fino ad ora dedicata all’artista” siculo-romana, che aveva come base operativa la centralissima via del Babuino. La rassegna ha accolto anche le opere provenienti da alcune note collezioni pubbliche. Ricostruita, fra l’altro, la ‘Sala personale’ apparsa alla Biennale d’Arte di Venezia del 1988, dove è stata presente complessivamente per ben otto volte, “nel 1948, nel 1964, nel 1976, nel 1978, nel 1999, nel 2011 e nel 2022”, ha ricordato Marco Delogu, presidente dell’Azienda Speciale PalaExpo. Il prestigioso Centre ‘Georges Jean Raymond Pompidou’ di Parigi ha consentito di ammirare “a Roma, dopo oltre cinquant’anni, la ‘Triplice tenda’”.
“Esplosione di colori”, ma anche di forme geometriche a molteplici e variegate dimensioni. Triangoli, quadrati, trapezi, rettangoli, stelline composte da creazioni con un tris di lati rossi e gialli, ottagono verde e arancione realizzato fra il 1980 e il 1981, arricchiscono e abbelliscono le pareti del Palazzo delle Esposizioni. E, poi, il ‘Cilindrocono’, con il telaio in plexiglass e la vernice sul sicofoil e la ‘Casa labirinto’ del 1999-2000. Riproposta anche l’installazione ‘Origine’, la realizzazione maggiormente collegata alla militanza femminista di Carla Accardi. “Un’artista che ha saputo dialogare, collaborare e cooperare apertamente con gli importanti esponenti dì altri settori e di svariate generazioni”, ha ricordato la coppia di curatrici, protagoniste, fra l’altro, anche della pubblicazione di un corposo catalogo di quasi settecento pagine, probabile futura “fonte di studio e approfondimento” stampato in doppia versione linguistica italo-inglese dalla casa editrice Quodilibet. Il volume, oltre a una notevole quantità di materiali storici, offre anche le riflessioni di chi è stato coinvolto nelle proposte di Caria Accardi.
Astrattismo caratterizzato da una continua e costante sperimentazione, se proprio fosse necessaria una cornice sulla catalogazione, ma anche impegno politico per il sociale e le rivendicazioni civili dimostrando di essere “una donna, un’artista che è riuscita, in quegli anni, a imporsi, a realizzarsi, a emergere per le proprie qualità”, hanno affermato Paola Bonani e Daniela Lancioni. Le capacità artistiche sono state espresse e risultate note anche al di là dei confini nazionali.
Affiancate alla mostra sono proposte e organizzate alcune iniziative come l’omaggio alla poesia, un’altra grande passione di Carla Accardi, con Alessandra Carnaroli, Irene Santori e Sara Ventroni. Il 10 aprile, dalle 14 e 30 alle 19 e 30, ‘Un modo altro di essere al mondo. Caria Accardi e il femminismo’, una maniera per ripercorrere l’esperienza dell’artista e la relazione fra i due mondi. Il 23 aprile, alle ore 18 e 30, Rocco Ronchi per ‘Differenza e ripetizione, la poetica di Carla Accardi alla luce del pensiero di Gilles Deleuze’. Il 29 maggio, sempre dalle ore 18 e 30, “dialogo sul lavoro dell’artista e le confessioni con le ricerche internazionali” da parte di Lorenzo Benedetti e Andrea Lissoni ,’in conversazione su Carla Accardi’. Tutti gli appuntamenti saranno organizzati nell’Auditorium del PalaExpo con ingresso dalla Scalinata di via Milano.
L’esposizione su ‘Carla Accardi’ può essere ammirata fino al prossimo 9 giugno dal martedì alla domenica nella fascia oraria compresa fra le 10 e le 20. Il Palazzo delle Esposizioni è accessibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale da tre ingressi privi di barriere architettoniche.

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