I dipinti del Ventennio

Alla Galleria d’Arte Moderna di Francesco Crispi, allestimento su ‘L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano’, in particolare a Milano, Roma e Torino

Un mix, testimonianze di produzioni artistiche comuni e collegate anche se provenienti da esperienze vissute in diverse realtà, comunque rappresentative di un paio di decenni indimenticabili dello scorso secolo, compresi indicativamente fra il 1920 e il 1940. ‘L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano’ mostra la pittura, i colori, i tratti e il pensiero di quel periodo, un po’ “antiaccademico e ribelle”, comunque, vario e diverso dal “canone ‘classico’ di bellezza”.
L’esposizione è allestita alla Galleria d’Arte Moderna di via Francesco Crispi, a Roma. È stata promossa dal competente Assessorato dell’amministrazione del Campidoglio, dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali in collaborazione, soprattutto, con la Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano ed è stata curata da Arianna Angelelli, Daniele Fenaroli e Daniela Vasta. La mostra è articolata sui molteplici livelli della Galleria suddivisa per le aree produttive, ma straordinariamente collegata da un ben visibile e logico filo conduttore. Le 130 opere, oltre che dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone mai esposte a Roma e della stessa Galleria d’Arte Moderna, sono arrivate dai Musei di Villa Torlonia e dalla Casa Museo Alberto Moravia. Trentatré gli artisti ammirabili fino al 2 febbraio del 2025: Afro, Livio Basaldella; Arnaldo Badodi; Mirko Basaldella; Renato Birolli; Domenico Cantatore; Bruno Cassinari; Gigi Chessa; Filippo De Pisis, in realtà Luigi Filippo Tibertelli; Lucio Fontana; Nino Franchina; Nicola Galante; Renato Guttuso; Carlo Levi; Mario Mafai; Giacomo Manzù; Marino Mazzacurati; Roberto Melli; Francesco Menzio; Ennio Morlotti; Fausto Pirandello; Antonietta Raphael; Aldo Salvadori; Aligi Sassu; Scipione, all’anagrafe Gino Bonichi; Emilio Sobrero; Luigi Spazzapan; Filippo Tallone; Fiorenzo Tomeo; Arturo Tosi; Ernesto Treccani; Italo Valenti; Emilio Vedova e Alberto Ziveri.
Il tour espositivo, naturalmente, inizia da Roma, in particolare dalla ‘Scuola di via Cavour’, che negli anni è stata definita come “‘romana’” caratterizzata, fra l’altro, dall’incontro degli allora giovani Scipione, Gino Bonichi e Mario Mafai. In bellamostra l’olio su tavola, ‘Il Cardinale Decano’, del luglio del 1930 realizzato presso la camera mortuaria del Vannutelli in via della Dataria.
Il percorso, poi, accoglie, il Gruppo dei ‘Sei di Torino’ attivo dal 1929 al 1931 e composto da Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio e Enrico Paolucci. “Una pattuglia giovane di anni e di spirito” riunita attorno a Felice Casorati, Riccardo Gualino, Edoardo Persico, al torinese proiettato verso Roma Emilio Sobrero, al friulano Luigi Spazzapan e a Lionello Venturi. Gli esperti hanno evidenziato la ricerca di uno stile un po’ francofono riposto anche nel colore.
Il triangolo artistico è completato dal gruppo ‘Corrente di vita giovanile’ di Milano con il maxidipinto, ‘La battaglia dei tre cavalieri’, di Aligi Sassu, del 1941, trovato in Ungheria e restaurato per la collezione di Giuseppe Iannaccone. “Sull’olio su tela non è mostrato sangue”, che lascia intendere il fatale e condizionante attentato alle forme ideali e artistiche.
Nel settore riservato a Roma possono essere notate anche le riproduzioni di una città che mutava urbanisticamente con edifici abbattuti o modificati per uno scenario in continua trasformazione. L’iniziativa conferma l’impegno per rendere accessibili le esposizioni temporanee a chi ha difficoltà visive. Infatti è stato predisposto un percorso dedicato con disegni in rilievo, trascrizioni in braille e relative audiodescrizioni. Prevista, a richiesta, un’assistenza personale. È prossima la pubblicazione dell’opportuno catalogo. Porteh aperte alla Galleria d’Arte Moderna dal martedì alla domenica nella fascia oraria compresa fra le 10 e le 19.

 

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