
Approfondimento promosso dall’Adnkronos al Palazzo dell’informazione su ‘La cura delle persone’ con i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e delle Imprese
La ricerca dell’equilibrio fra la quotidianità domestica e privata con l’esperienza occupazionale e professionale è sempre il generale obiettivo. Una conciliazione alcune volte complicata che, nel tempo, è stata agevolata dalle normative e da una maggiore disponibilità da parte soprattutto delle medie e delle grandi società. Una ‘fotografia’ sull’andamento è stata scattata al Palazzo dell’informazione, riferimento romano dell’Adnkronos, nell’ambito della serie di incontri identificati come ‘Demografica’. Nell’occasione l’incontro e il confronto è stato articolato su ‘La cura delle persone. Work life bilance per tutti, il tempo risorsa per genitori e caregiver’, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, delle amministrazioni pubbliche locali e di alcuni enti.
Le tecnologie, in alcuni settori, sono un valido supporto, se non un’alternativa, per rendere più elastico l’impegno lavorativo con le necessità familiari. “Persone che curano e assistono altre persone, in un Paese in continuo invecchiamento e con un allarmante e costante calo demografico dovuto a una serie di motivi, fra cui il condizionamento, soprattutto delle donne, di essere chiamate a scegliere fra il lavoro e l’eventuale carriera e gli impegni e le esigenze domestiche”, ha rilevato il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci. “L’Italia è il paese dove l’aspettativa di vita è maggiore al mondo subito dopo il Giappone, ma il cosiddetto ‘inverno demografico’” non soddisfa e completa il ricambio generazionale. “È inevitabile che una popolazione anziana ha necessità di interventi di prevenzione, di assistenza e di cure anche per non disperdere un patrimonio di conoscenze ed esperienze”. Un sostegno a chi non è autosufficiente, che è caratterizzato dal coinvolgimento delle associazioni del Terzo Settore, dei volontari e, soprattutto, dei familiari.
E le famiglie sono sempre più impegnate in queste fasi. Massimiliano Maselli, assessore alla Disabilità, ai Servizi Sociali e alla Persona e al Terzo Settore della Regione Lazio, ha rivolto l’attenzione al riconoscimento dei ‘caregiver’, che il più delle volte ha “una figura femminile”. Non mancano i casi dih chi, “perduto un genitore, ha l’altro disabile o non autosufficiente”.
“Una tematica complessa e delicata”, ha sottolineato Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, che in audiovideo ha ricordato la necessità “di una elasticità anche delle imprese, in particolare per le donne” e di sollecitare e sostenere relazioni e, qualora non fosse necessaria, una permanenza domestica invece di un ricovero ospedaliero.
A seguire i dati di un sondaggio è preferibile un “welfare pubblico”, il 54% ritiene non utilizzate al meglio le risorse fiscali, che sono importanti le indicazioni e le decisioni delle aziende e per il ‘caregiver’ serve maggiore attenzione e considerazione. Largamente favorevoli gli interpellati sulla possibilità di scelta per usufruire del “congedo parentale”. E la platea degli uomini è in continuo e costante allargamento anche per le opportunità concesse dalle aziende al di là dell’applicazione dell’attuale normativa.
All’approfondimento romano, aperto dal direttore dall’Adnkronos Davide Desario e coordinato e gestito dai vice Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, hanno portato il contributo, fra gli altri, anche il presidente dell’INPS Gabriele Fava e i rappresentanti di alcune attività come Alessandria Bocca di Mundys; Antonio Fazzari di Fater; Mauro Ghilardi di A2A; Chiara Gnocchi di Novartis; Raffaella Maderna di Lundbeck; Claudio Riccardi di PRC Retail Group; Patrizia Ordasso di Intesa Sanpaolo; Ramon Palau de Comasema Sureda di Merck Serono e di associazioni di categoria come Laura Bernini della Confcommercio; Filippo Breccia Fratadocchi di Nuova Collaborazione e Luisa Quarta di ManagerItalia. Antonio Affinita, presidente di Moige, il Movimento Italiano Genitori, ha sollecitato una fiscalità più ‘leggera’ per le famiglie, in quanto “producono futuro” e ha ribadito come “il mondo delle imprese sia superiore e più veloce a quello delle istituzioni” per l’inevitabile convivenza con la realtà.
Welfare aziendale, che dovrebbe essere integrato con quello pubblico, o viceversa, che riguardi la sanità, l’assistenza, la previdenza, l’inclusività e la flessibilità degli orari anche utilizzando lej tecnologie, quando è possibile. Richiesti asili aziendali e decontribuzioni soprattutto per le occupate. “Essere genitori potrebbe condizionare l’evoluzione “lavorativa, ma anche per assistere, oltre i figli, anche i genitori o qualche familiare anziano o sofferente”.
Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, ha ricordato, fra l’altro, “di necessari sostegni e risorse anche per i genitori-uomini”. Antonio Guidi della Commissione agli Affari Sociali, al Lavoro Pubblico e Privato, alla Presidenza Sociale e alla Sanità del Senato, ha confermato la necessità di varare interventi per migliorare la critica situazione.
Luana Zanella, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, ha rilevato che “i comuni dovrebbero avere maggiori disponibilità finanziare per i servizi territoriali anche per il sostegno alle persone non autosufficenti, per la sanità e l’assistenza” e che “i ‘caregiver’, conosciuti ed apprezzati, ma non ancora pienamente riconosciuti, non devono essere necessariamente dei conviventi o dei familiari”.
(Foto: Adnkronos – ANSA)