L’inconscio della memoria

Le opere di Louise Bourgeois in esposizione alla Galleria Borghese fino al prossimo 15 settembre. Previsti anche incontri e iniziative in altre aree della capitale

Una ventina di opere per rappresentare il percorso e la produzione di chi ha caratterizzato e probabilmente influenzato lo scorso secolo. ‘Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria’ è il filo conduttore dell’esposizione allestita alla Galleria Borghese di Roma. Abbelliti e arricchiti alcuni spazi, fra cui il padiglione dell”Uccelleria’ e il ‘Giardino della Meridiana’. Gli stessi spazi che Louise Bourgeois aveva visitato ed esplorato nel corso della prima apparizione a Roma datata 1967. La mostra è stata ideata da Cloè Perrone ed è stata curata da Geraldine Leardi e Philippe Larratt-Smith in collaborazione con The Easton Foundation e l’Accademia di Francia a Roma, praticamente Villa Medici.
Louise Joséphine Bourgeois era nata a Parigi nel giorno di Natale del 1911 e nella lunga attività ha attraversato e approfondito diversi stili con molteplici materiali, dalla scultura alla pittura, dalle installazioni alle performance fino alla stampa. Louise Bourgeois aveva preferito come base la città americana di New York fin dal 1938 dove è scomparsa il 31 maggio del 2010. Era cresciuta nella capitale francese, soprattutto nelle periferie, frequentando il laboratorio di restauro di arazzi della famiglia.
Quella alla Galleria Borghese è la prima esposizione romana dell’artista franco-americana. Ha iniziato la produzione sulla nostra penisola nel 1967 nello studio di una località toscana, Pietrasanta. Quel periodo è stato particolarmente significativo per Louise Bourgeois, in quanto ha scoperto la lavorazione del marmo e del bronzo per un ulteriore possibilità creativa. È tornata più volte in Italia attirata dalla collezione di Scipione Borghese, che dal 1808 è esposta al ‘Louvre’ di Parigi e ammirata nel periodo didattico seguendo le lezioni di Storia dell’Arte all”Ècole du Louvre’.
“La mostra esplora i temi della metamorfosi, della memoria e degli stati psicoemotivi creando un ponte fra passato e presente attraverso l’accostamento di opere contemporanee e classiche”. Su Roma Louise Bourgeois ha scritto di averla “subito amata con il Pantheon visibile dalla finestra e subito riconosciuto. È disordinata, un accatastarsi di periodi storici gli uni accanto agli altri nel pieno cuore della città. A Villa Borghese ho passato il pomeriggio sia nei giardini che all’interno. È stato meraviglioso, un sogno”.
Una caratteristica della produzione artistica di Louise Bourgeois sono le ‘Cell’, “una serie di involucri contenenti vari oggetti e forme scolpite” riconducibili “ai temi della memoria, del desiderio, dell’architettura e dei cinque sensi. Lo sviluppo di una” sezione “autonoma”, un mix “di passato e presente” per essere “visti, condivisi, vissuti e conservati”.
L’iniziativa, sostenuta anche da Fendi, è affiancata da un catalogo pubblicato da Marsilio in una doppia versione linguistica, in inglese e in italiano e curato da Geraldine Leardi, da Philippe Larratt-Smith e da Cloè Perrone e da una serie di incontri, ‘Esistere come donna’, promossi e organizzati, fra giugno e settembre, da Electa alla Galleria Borghese; all’Accademia di Francia con appuntamento a Villa Medici; a Palazzo Barberini di via delle Quattro Fontane e al MAXXI, il Museo nazionale dell’Arte del XXI secolo. Prevista anche la proiezione, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, di un documentario, ‘Louise Bourgeois’, del 1993, di Camille Guichard, con gli interventi, fra gli altri, della direttrice della Galleria Francesca Cappelletti e della storica dell’arte Marie-Laure Bernadac. Questa esposizione conferma l’importanza del rapporto fra arte antica e contemporanea della Galleria, che diventa luogo di incontro e di dialogo dei protagonisti di epoche, esperienze e provenienze diverse.
Louise Bourgeois ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra cui la nomina, in Francia nel 1983, a Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e il Leone d’Oro alla Carriera nel 1999 alla Biennale di Venezia dove ha rappresentato gli Stati Uniti. È protagonista di alcune retrospettive internazionali e itineranti come quelle promosse al Museum of ‘Modern Art’ di New York, al ‘Kunstverein’ di Francoforte, al ‘Tate Modern’ di Londra, all”Ermitage’ di San Pietroburgo, al Centre ‘Georges Pompidou’ di Parigi e all”Haus der Kunst’ di Monaco di Baviera. ‘Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria’, può essere ammirata alla Galleria Borghese fino a metà settembre, dal martedì alla domenica, nella fascia fluttuante fra le 9 e le 19.

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