Nella Torre il MicroMuseo

Inaugurato a Sipicciano, nel viterbese, l’originalità voluta dal cileno Antonio Arévalo con l’esposizione di Ivàn Navarro, ‘Eccidio’

 

Non sarà l’unica, ma la conta è sicuramente limitata. Originale l’iniziativa, come l’esperienza di concretizzare un obiettivo e inaugurare ai confini del Lazio con l’Umbria, a Sipicciano, il MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia. Il protagonista è Antonio Arévalo, cileno di nascita, ma praticamente italiano per gli anni passati e vissuti sulla penisola. Ha lasciato il paese sudamericano da giovane, nel 1975, poco dopo il sanguinoso blitz militare di Augusto Pinochet. Negli anni Arévalo ha pubblicato poesie, assistito e organizzato esposizioni, fra cui anche alla Biennale di Venezia, sollecitato il dialogo culturale fra l’Europa e il Sud America, in particolare anche fra l’Italia e il Cile. Dal 2003 al 2009 ha collaborato con l’Istituto Italo-Latinoamericano di Roma e ha curato l’allestimento del padiglione del Cile in alcune rassegne internazionali. A Sipicciano, comune di Graffignano, ha inseguito e creato uno spazio espositivo per favorire “l’esposizione e la promozione delle opere di artisti contemporanei con l’inserimento del MicroMuseo nel circuito italiano e internazionale”.
La miniarea riservata all’allestimento è stata ricavata nell’ormai ex Torre dell’ENEL, acquisita, trasformata e ancora non del tutto riqualificata. La storica struttura con base medievale era il riferimento elettrico per la zona per oltre trent’anni ed era stata abbandonata dagli anni Settanta. “L’immobile testimonia le differenti tecniche di costruzione avvenute in vari periodi con pietre, mattoni e cemento. La ristrutturazione è programmata con le attuali tecniche per ottenere uno spazio di residenza artistica” seguendo l’iniziale vocazione per l’innovazione, quindi “alle arti visive contemporanee”, ha sottolineato Arévalo, che è stato anche addetto culturale presso l’Ambasciata del Cile in Italia. Gli interventi di rivitalizzazione, comunque, non sarebbero ancora conclusi soprattutto negli altri livelli della Torre estesa verticalmente su un tris di piani.
“A inaugurare questo spazio per far amare l’arte ho chiamato un amico, un fratello, un compagno di strada, Ivàn Navarro”, artista cinquantunenne di Santiago del Cile, la capitale, che, però, opera e dimora negli Stati Uniti, a New York. “Ho l’età dell’inizio della dittatura essendo nato nel 1972, in un’epoca violenta nel mio Paese”. Il golpe, infatti, risale all’11 settembre del 1973. Nel MicroMuseo presenta ‘Eccidio’, una creazione ‘site specific’, che nell’arte contemporanea ha il valore di indicare come il progetto sarà realizzato per essere inserito in un preciso luogo, in pratica avere pianificato e identificato una ideale e idonea collocazione. La creazione di Navarro, che ha sempre approfondito l’interesse “sullo studio della luce”, potrebbe essere indicata come una girandola, inserita in un cilindro dal fondo imprecisato, indefinito. ‘Eccidio’, fra l’altro, è un termine intenso ed estremo per descrivere un’azione efferata, una strage, se possibile ancora più violenta e distruttiva. E, forse, non solo fisica. “La composizione è caratterizzata da materiali dall’apparente freddezza e dal moderno tecnicismo che dipendono completamente dall’energia elettrica, prodotti industriali, in particolare tubi fluorescenti che Navarro solitamente utilizza”.
La proposta espositiva e il MicroMuseo, un locale di una decina di metri/quadrati posti su un’intero piano dell’ex Torre dell’ENEL, sono stati illustrati nella Sala ‘Baronale’ dell’Università Agraria di piazza Comunale alla presenza, fra gli altri, dell’ambasciatore del Cile in Italia Ennio Vivaldi, dal sindaco di Graffignano Piero Rossi, dal presidente dell’ateneo di Sipicciano Pietro Boscaglia e, naturalmente, da Antonio Arévalo e da Ivàn Navarro. Il progetto è stato promosso dall’Associazione Palimpsesto con il sostegno della Direzione Culturale del Ministero degli Affari Esteri del Cile, del Comune di Graffignano, dell’Università Agraria di Sipicciano e della Pro Loco, delle accademie di Belle Arti di Palermo, Roma e Viterbo. La serie degli interventi è stata coordinata dal docente di Lingua e Tradizione Spagnola dell’Università romana di Tor Vergata Matteo Lefevre.
“Questi sono i luoghi dove entri nella storia, in quanto sei inevitabilmente coinvolto dall’architettura, dai materiali, dai dipinti, dai racconti, delle opere. L’arte è una speranza anche per il futuro, soprattutto in questo periodo di sofferenza in molte aree del pianeta”, ha rilevato Ennio Vivaldi, diplomatico a Roma dal 2022 con origini chiaramente italiane, in particolare della Liguria. “Le immigrazioni, volontarie o inevitabili, costituiscono un arricchimento anche per il paese dove sono accolte”, ha rilevato l’Ambasciatore cileno. E, Navarro, un po’ esule come Arévalo, ha ribadito che “l’arte non era particolarmente seguita e valorizzata” nel paese sudamericano “e per questo” ha “trovato spazio altrove. Un artista può svolgere l’attività ed essere ammirato e apprezzato per la propria luce”, parole di chi utilizza anche questo sistema per le realizzazioni.
L’ex Torre dell’ENEL, orizzonte verde con la Valle del Tevere e l’Umbria a due passi, Sipicciano è aggregato a Graffignano dal 1928. Aveva richiesto infruttuosamente l’autonomia comunale nel 1967. Poco più di duemila abitanti, quasi equamente divisi fra i due centri, che hanno caratteristiche singolari, a conferma dei campanili e della difesa delle rispettive tradizioni da conservare e tutelare. “Due patroni, San Martino e San Bernardino da Siena, doppia banda musicale e, addirittura, cimiteri separati”, ha ammesso il trentottenne Piero Rossi, sindaco di Graffignano dal 2019. Il borgo di Sipicciano, praticamente, è l’interno di un vecchio castello, che in passato è stato più volte danneggiato, comunque da far emergere turisticamente e culturalmente. La Cappella Baglioni del XVI secolo è in attesa degli interventi decisi dalla Sovrintendenza con i 300 mila euro previsti per riportare alla visione alcuni affreschi d’epoca. Intanto è stato ristrutturato il soffitto con vistose travi in legno e migliorata un’area della Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo. Dal 2019, fra l’altro, è allestita la rievocazione storica con i costumi indossati e il menù offerto il 31 agosto del 1576 per l’unione fra Federico Baglioni con Curia Piccolomini Todeschini al Palazzo Baronale. Sipicciano, fra l’altro, in passato è stato anche inserito nella lista dei ‘Luoghi del Cuore’ proposta dal FAI, il Fondo Ambiente Italiano, con il borgo da ricostituire, promuovere e valorizzare.
L’installazione di Ivàn Navarro può essere ammirata fino al 30 giugno del 2024 con l’ingresso limitato ad un massimo di cinque persone alla volta: fino al 30 settembre dal mercoledì alla domenica nella fascia oscillante fra le 10 e le 17; dal 1° ottobre, invece, porte aperte solo nel week-end anticipato al venerdì, ma sempre dalle 10 alle 17. L’Associazione Culturale Palimpsesto è disponibile a raccogliere e a fissare appuntamenti anche on-line e telefonici. 
Alla cerimonia di inaugurazione sono state affiancate altre iniziative, fra cui incontri, confronti e approfondimenti organizzati nella Sala ‘Baronale’ dell’Università Agraria di Sipicciano.

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