Dipinti e cornici

Alla Casina delle Civette di Villa Torlonia personale del canadese Garth Speight con una cinquantina di opere

Ambiente simbolo assoluto delle creazioni del canadese Garth Speight, che presenta nel suggestivo panorama della Casina delle Civette di Villa Torlonia, a Roma, una cinquantina di tavole. L’acrilico esalta vari tipi di fiori e di uccelli, boschi e canneti con particolari tonalità, sia nell’intensità che nella frequenza e alcune caratterizzate da sottofondi, lucenti, brillanti, anche emergenti, d’oro e d’argento. Nei dipinti, di tanto in tanto, spunta anche la Casina delle Civette, in quanto l’artista nordamericano di Toronto oscilla continuamente fra il Canada e l’Italia. Dagli specchi multidimensionali non è riflesso alcun rappresentante del genere umano.
‘Il Giardino delle Meraviglie. Opere dell’artista Garth Speight’, è il riferimento dell’esposizione allestita alla Casina delle Civette, promossa da Roma Capitale attraverso la Sovrintendenza ai Beni Culturali e dal Museo Parigino in collaborazione con l’Ambasciata del Canada in Italia e l’Associazione Respiro Verde Legalberi. Esposti dipinti di ogni dimensione, nei quali i primi piani sono dedicati sia alla natura canadese che a quella romana, in particolare di Villa Torlonia. Speight, fra l’altro, cura ogni particolare delle realizzazioni pittoriche e non solo sulle tavole, ma anche delle cornici. È lo stesso artista canadese a scegliere accuratamente il tipo di materiale e le misure del perimetro, che deve essere abbinato e assorbito dal disegno. Nessun contrasto, semmai un ideale allargamento dell’opera.
Speight, con esperienze di serigrafia, litografia, pittura a olio e sul vetro, in precedenza ha presentato alcune personali, fra l’altro, a New York, Los Angeles, Montréal, Miami, Toronto e, in Italia, a Salerno e ad Assisi. La mostra può essere ammirata fino al 19 gennaio del 2020 dal martedì alla domenica nella fascia oraria 9-19. L’iniziativa, che mostra anche tutti gli attrezzi e i materiali utili all’artista, è stata coordinata da Maria Grazia Massafra e da Cesare Nissirio. L’allestimento è affiancato da una decina di lezioni sulla storia e la coltivazione di piante e fiori; concerti, l’11 e il 27 ottobre, il 10 e il 24 novembre e il 19 gennaio del 2020 e dall’organizzazione di laboratori, ‘Impronte naturali’ di Laura Firmani e ‘Microgiardini’ di Francesca Vernile.
La Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia fino alla scomparsa nel 1938, è stata negli anni modificata e ampliata, ma anche abbellita rispetto all’ottocentesca Capanna Svizzera. È stata ideata nel 1840 da Giuseppe Jannelli per il principe Alessandro Torlonia. I primi interventi risalgono al 1908. Cambia anche la denominazione diventando Villaggio Medioevale. I lavori sono stati seguiti dall’architetto Enrico Gennari. Il piccolo e caratteristico immobile diventa una raffinata residenza con loggette, balconcini, porticati, torrette, decorazioni di maioliche e vetrate e finestre colorate. Dal 1916 diventa Villino delle Civette per alcune immagini stilizzate del pennuto fra i tralci d’edera. Fantasiose realizzazioni pensate nel 1917 dall’architetto Vincenzo Fasolo e materialmente eseguite dai migliori artisti dell’epoca. Un paio di strutture collegate da un ponticello, passaggio aereo, chiuso, in legno e da un altro sotterraneo. L’occupazione nella Seconda Guerra Mondiale ha praticamente devastato la Casina, acquisita con la Villa nel 1978 dal Comune di Roma. A questo proposito va segnalato un incendio nel 1991 e i successivi saccheggi e i vandalici danneggiamenti. I particolareggiati, impegnativi e lunghi interventi di restauro e riqualificazione, dal 1992 al 1997, sono stati completati anche attraverso le testimonianze e vecchie immagini.

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