Statale 106

Domenica 17 marzo al Teatro Villa Pamphilj uno spettacolo di e con Giuseppe Argirò

«Ho scritto questo monologo pochi giorni dopo l’omicidio di Nicola Calipari, un uomo perbene, servitore dello stato, ucciso dal fuoco amico» dichiara il protagonista.
«Il 22 marzo 2005 il Presidente della Repubblica Ciampi lo insignì della medaglia d’oro al valor militare e proprio nella stessa data, a distanza di cinque anni, desidero ricordare a un Paese senza memoria che chi salva una vita è un uomo giusto per sempre. Per me la 106 Ionica, conosciuta come la strada della morte, è un pretesto per raccontare il potere e i suoi abusi, di cui ognuno di noi è vittima. Dal mito a oggi, il teatro è l’unica forma d’arte veramente democratica perché è un evento dal vivo che non può incorrere in una censura preventiva».
E’ la strada la vera protagonista di “Statale 106”, un viaggio verbale che percorre e descrive la Calabria come una regione segreta, misteriosa e arcana in cui prendono vita figure e personaggi senza tempo, uniti dalla comune appartenenza a una terra ancestrale che ha bisogno di trovare la sua voce scenica. E il dialetto calabrese originario, alternato con un italiano conquistato come una lingua straniera adatta solo alla comunicazione ufficiale, denuncia con la sua naturale violenza un luogo dominato dal potere di pochi che ottengono autorità e fama a discapito di altri.
La narrazione diventa allora mito classico per chiarire e spiegare l’odierna condanna all’inciviltà di un mondo che non conosce democrazia. Il cammino dell’affabulazione supera le cronologie e incontra virtualmente un’altra strada pericolosa, quella via di Baghdad che ha ospitato i tragici risvolti della liberazione di Giuliana Sgrena e in cui ha trovato la morte un eroe di oggi come Nicola Calipari, non a caso nato a Reggio Calabria.
La strada diventa il contenitore di tutte le storie raccontate: dalla Calabria all’Iraq, dall’America di Bush al meridione dei briganti, da Paride che prende Elena fino a Calipari che salva la Sgrena.
Come sempre nella tradizione orale e nell’arte del racconto, passato e presente si confrontano e fondono a dimostrare l’eterna battaglia dell’uomo contro una società che non riesce a contenerlo e finisce per sacrificarlo.
Domenica 17 marzo, ore 11,30. Ingresso: 7€
Teatro Villa Pamphilj (Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, Roma).
Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 17,00.
Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176 dal martedì alla domenica – promozione@teatrovillapamphilj.it

Condividi

Lascia un commento

Teatro

Teatro Inclusivo

Dal 7 gennaio al 19 giugno a Roma, al ‘Porta Portese’ di via Portuense, una proposta formativa con alcuni protagonisti del palcoscenico. Due i laboratori in cui saranno articolate una decina di lezioni. La partecipazione è gratuita Condividi

Condividi
Read More
Teatro

Un Osservatorio per lo spettacolo dal vivo

La proposta è stata illustrata dall’AGIS del Lazio a Palazzo Valentini, nell’Aula del Consiglio della Città Metropolitana di Roma Capitale. Nella regione annualmente sono allestiti quasi undicimila rappresentazioni. Di più solo la Lombardia Condividi

Condividi
Read More
Teatro

Il palco per Alda Merini

Da 6 all’8 dicembre al Teatro ‘Porta Portese’ di Roma la proposta, ‘La chiamavano Terra Santa’, adattata, musicata e interpreta da Alessandro Fea e Stella Novari. Un omaggio alla poetessa e scrittrice milanese Condividi

Condividi
Read More