“Cuoro” nasce come un blog, e quindi, per sua natura, si presenta come un “contenitore”, all’interno del quale affrontare, in chiave satirica, gli argomenti più disparati: dal disagio esistenziale, all’amore, alle relazioni, alla difficoltà di comunicare. Nel corso degli anni, il blog entra a teatro trasformandosi in spettacolo e traducendo la parola scritta in intrattenimento dal vivo. Nella sua versione “Le donne!”, Cuoro prova a riflettere sui modelli femminili con cui abbiamo a che fare, le favole, gli archetipi, la canzonetta, le paccottiglie sentimentali, il romanticismo e tutta la petulante tradizione “altra metà del cielo oriented” e su come si staglino inevitabilmente dentro di noi, diventando moduli comportamentali anche a nostra insaputa. Lo spettacolo pertanto prova, tra le altre cose, a ri-raccontare storie antiche, fiabe e personaggi femminili dei tempi moderni, spostandone la prospettiva e soffermandosi sulle storture delle nostre “eroine” o presunte tali, storcendo il naso davanti allo sguardo maschile che le propone sempre così svagate, provate, bizzarre e senza strumenti di autonomia. “Cuoro – Le donne!” mette in discussione l’eroina a partire da se stessa, dai propri limiti e prova a ridere grazia alla distanza che è possibile mettere oggi. Uno spettacolo che cavalca orrorizzato il tema “per le donne, sulle donne, alle donne, nonostante le donne” e cerca di rintracciare gli esseri umani, le persone, che prima di tutto possano agire l’essere se stesse, con la sfrontatezza utile a vivere la vita con il giusto livello di godimento. Cuoro è uno spostamento della prospettiva, una visuale certamente non confortevole ma abbastanza veritiera, intorno ai temi della quotidianità: l’amore, le relazioni, le emozioni, i disagi, le prospettive e le aspettative verso se stessi e gli altri, quelle attese ma soprattutto quelle disattese. Nella sua versione Pop-up, Cuoro si presenta come una scatola delle sorprese, pescando un filo narrativo che annoda tra di loro i quesiti dell’esistenza tra canzoni, favole, vecchi archetipi, poesie, riflessioni psicanalitiche, punti della situazione e altre sghembe elucubrazioni, provando a ridere di questo incespico eterno dell’umano, che di fronte a se stesso e alle proprie fragilità è costretto a interrogarsi sul senso e sui propri limiti, su cui, altro non resta, che giustapporre una sonora risata. Domenica 3 marzo ore 11:00. Ingresso: 7 euro – Per le donne di tutte le età: 3 euro. Teatro Villa Pamphilj (Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, Roma). Orario segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 17,00. Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176 dal martedì alla domenica. promozione@teatrovillapamphilj.it
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