Una carrellata, testimonianza della vita artistica, proprio nel sessantesimo anniversario della realizzazione del dipinto ‘Il giradischi’, che apre il percorso circolare al Palazzo delle Esposizioni di Roma della mostra ‘Sergio Ceccotti. Il romanzo della pittura 1958-2018’. L’allestimento nello Spazio Fontana è stato curato da Cesare Biasini Selvaggi. L’esposizione segue cronologicamente l’attività pittorica dell’ottantatreenne artista originario della capitale. Roma e Parigi le città dove è stato maggiormente presente e impegnato come dimostrano anche alcune della quarantina di opere da ammirare gratuitamente fino al prossimo 14 ottobre. ‘Hiver à Montmartre’, la celebre zona degli artisti e degli intellettuali, del 1991 e ‘Sera al Pigneto’, ‘Piazza dei Quiriti’ e ‘Piazzale Flaminio’ realizzati fra il 2014 e il 2016, confermano l’assorbimento delle ripetute, se non quotidiane, visive frequentazioni. L’unione Roma-Parigi è caratterizzata anche dai corsi di disegno dell’Accademia di Francia nella capitale italiana dal 1956 al 1961. Immagini proposte in ogni dimensione e composizione, sia unite che separate nella concreta originalità come ‘Le quattro età della vita’ del 1969, puzzle di un poker di parti; ‘Metropolis’, un tris del 1972, ma anche ‘Le 4 stagioni’ del 1976. Autunno, inverno, primavera ed estate, ravvicinate, ma leggermente separate, da roteare osservazione e interesse in senso orario. Non mancano i flash di vita quotidiana con sguardi nelle aree domestiche e di svago, di vacanza, con attenzione e cura dei particolari, dei dettagli, anche minimi, comunque ben visibili, in alcuni casi imprevisti e impensati. L’arricchimento delle creazioni riguardano anche i dipinti all’interno dei dipinti con il medesimo orizzonte visivo e le armi, i cecchini, i killer posti in almeno cinque raffigurazioni, contrastanti con gli altri aspetti della composizione, ‘Avventura&Mistero’ del 1966; ‘Un delitto’ del 1967; ‘Scena notturna’ del 1968; ‘Elegia’ del 1974 e ‘Canzone notturna’ del 2012. Numerose negli anni le personali ospitate anche in strutture espositive italiane e straniere, fra cui a Berlino; Buenos Aires; Nizza; Parigi; San Paolo e Tarascon. Nella capitale francese, dove ha collaborato per 23 anni con la galleria ‘Alain Blondel’, ha partecipato al Salon de la Jeune Peinture, a Figuration Critique, a Comparaisons; al Salon d’Automne e, inoltre, alla FIAC; al Salon de Mars; al Salon de Montrouge, a Grands et Jeunes d’aujourd’hui. Le opere di Sergio Ceccotti sono conservate, fra l’altro, nei Musei Vaticani; nello Staatliches Lindenau Museum di Altenburg; nelle gallerie comunali d’Arte Moderna di Bologna e di Arezzo; nel Museo d’Arte Contemporanea ‘Renato Guttuso’ di Bagheria. [L’appuntamento espositivo del Palazzo di via Nazionale, per l’occasione con ingresso in via Milano, è abbellito e rafforzato da un documentario, ‘Cercando il Signor S.’, del 2018, prodotto e realizzato da RUFA, Rome University of Fine Arts. La mostra, promossa da Roma Capitale attraverso l’Assessorato alla Crescita Culturale e l’Azienda Speciale Palaexpo, è stata ideata, prodotta e organizzata dall’Archivio ‘Sergio Ceccotti’. Il catalogo, curato da Cesare Biasini Selvaggi, è stato pubblicato da Carlo Combi Editore. L’esposizione, ‘Sergio Ceccotti. Il romanzo della pittura 1958-2018’, può essere ammirata dal martedì alla domenica nella fascia oraria 10-20 con chiusura posticipata alle 22 e 30 il venerdì e il sabato.
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