Oltre 120 creazioni realizzate con i pezzi della Lego e dedicate al mondo dei supereroi della DC. Dove DC dal marzo del 1937 stava per Detective Comics. Ai nostri giorni DC Comics è un marchio della Warner Bros. L’autore è Nathan Sawaya, avvocato americano, che, lasciati codici e cause, uffici legali e aule di tribunali, ha abbracciato completamente la passione, ben presto diventata impegno, professione, arte. Sawaya, originario di Colville, Washington, cresciuto a Veneta, Oregon, studi e applicazione a New York, torna a Roma con le originalissime composizioni. Quasi 2 milioni i mattoncini, prodotti dall’azienda danese, che sono stati utilizzati per allestire l’esposizione, ‘The art of the brick: DC Super Heroes’, nei rivitalizzati spazi romani del Palazzo degli Esami di via Girolamo Induno. L’immobile, quasi 15 mila metri/quadrati nella zona di Trastevere, è gestito da una società della Cassa Depositi e Prestiti, a cui sono stati affidati compiti ben precisi, di riqualificare questi spazi della pubblica amministrazione sull’intero territorio nazionale praticamente abbondonati, in particolare con iniziative temporanee culturali e artistiche.
“I mattoncini della Lego sono democratici, in quanto ognuno può acquistare la scatola e inventare”, ha rilevato Nathan Sawaya, che nello studio-laboratorio americano vanta una invidiabile disponibilità di almeno 7 milioni. Nell’ultimo decennio ha trasformato un gioco, un hobby in una forma di arte moderna e diventare riferimento per i giovani così sollecitati a sviluppare e concretizzare la fantasia anche al di là della confezione griffata dalla Lego. L’esposizione è una lunga e spettacolare carrellata conclusa nella Batcaverna dove è posizionata la Batmobile: 489.010 pezzi dalle reali misure, in centimetri, 130x551x183, realizzata in sei settimane. Quasi il triplo rispetto ai tempi consumati per le altre composizioni. Impegno e attesa sono sicuramente ben ripagate dal risultato in bellamostra.
Una decina le sezioni con i protagonisti riproposti in diverse versioni, azioni, dimensioni e colori: da ‘Il mondo dei supereroi’ a ‘Le origini’, con i big geometrici, squadrati; da ‘Le icone’ a ‘La fortezza della solitudine’; da ‘Themyscara’ a ‘DC Luce’; da ‘DC Ombre’ a ‘La sala della giustizia’; da ‘Gotham City’ alla suggestiva Batcaverna fino alla ‘Costruzione di un eroe’ e a ‘Dentro la mostra’. E come evitare l’appello delle imitate star e degli immancabili ‘cattivi’, oppositori dei personaggi positivi, ma utili, necessari al componimento della storia. Superman, Wonder Woman, Batman, Robin, Supergirl, Aquaman, Flash, Hal Jordan, Cyborg, Batgirl, Stargirl, Green Arrow, Hawkgirl, Hawkman, Plasticman, Vixen, Firestorm, The Atom, John Stewart, Katana, Black Canary, Martian Manhunter, Shazam, Zatanna, Starfire, Nightwing, Blue Beetle, Booster Gold, Aquapus, Splish Splash, Victor Stone e Slade Wilson, Joker, Harley Quinn, Catwoman, Sinestro, Brainiac, Bane, Death Stroke.
Nathan Sawaya ha riprodotto anche alcune copertine delle pubblicazioni, la Lincoln Futura e un ‘quadro’ con una trentina di piccoli specchi per far capire a chi riflette “quale tipo di eroe sarà”. La prima personale di Sawaya risale al 2007. Attualmente vive e opera fra Los Angeles e New York. L’esposizione, curata da Fabio Di Gioia e prodotta da John Knight, può essere ammirata fino al 28 gennaio del 2018, con possibilità di temporale appendice, tutti i giorni dalle 10 alle 20; venerdì e sabato chiusura posticipata alle 23 e la domenica alle 21. La Lego, possibile e probabile contrazione danese leg godt, gioca bene, è stata praticamente fondata negli anni Trenta dal falegname Ole Kirk Kristiansen nella città di Billund. Produzione iniziata a ritmo maggiormente intenso molti anni dopo. Un periodo di crisi aveva un po’ oscurato l’attività dell’azienda danese, attualmente in ripresa con oltre 15 mila dipendenti.
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