Il Papa poeta

‘L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini’ è l’esposizione allestita a Roma nelle storiche sale di via delle Quattro Fontane

 

Sono passati quattrocento anni dall’elezione di Maffeo Vincenzo Barberini al soglio pontificio. Era il 6 agosto del 1623 ed era destinato a diventare uno dei lunghi in assoluto e fra quelli maggiormente rappresentativi e non solo per quel XVII secolo. Urbano VIII è stato il 235° Papa della Chiesa Cattolica. Era nato il 5 aprile del 1568 nella toscana Barberino Val d’Elsa, area di Firenze. Aveva 55 anni quando è stato indicato come successore di Gregorio XV. Nel lungo e intenso pontificato, 21 anni fino al 29 luglio del 1644, Urbano VIII ha promosso otto giubilei straordinari, dal 1627 al 1643 e nominato 74 cardinali, per numero secondo solo a Pasquale II con 92.
Urbano VIII non è ricordato esclusivamente per le azioni ecclesiastiche, ma anche per l’attenzione riposta nelle arti, nelle scienze e nella cultura. A questo proposito le Gallerie Nazionali di Arte Antica dedicano una imponente esposizione nella capitale, in particolare negli spazi di Palazzo Barberini. La mostra, ‘L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini’, è stata curata da Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori e Sebastian Schutze e sostenuta dalla Direzione Generale dei Musei del Ministero della Cultura. Un modo per esaltare le iniziative di Urbano VIII e, soprattutto, analizzare l’indirizzo intrapreso in merito alla cultura e alle decisioni che hanno sicuramente condizionato la politica, la cultura e il pensiero filosofico e scientifico di quel periodo. E, dopotutto, il Barocco è nato a Roma e proprio con i Barberini. Quel Papa, fra l’altro, ha sollecitato alla realizzazione di opere soprattutto Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona con risultati che ancora oggi siamo testimoni.
Per la prima volta, protagonisti e capolavori di quella frenetica e sconvolgente stagione, sono stati riuniti a Palazzo Barberini, in via delle Quattro Fontane, a due passi dal Quirinale. Le opere della collezione dei Barberini, separati e dispersi nel corso dei secoli, comunque, sono stati opportunamente e gelosamente conservati nei principali musei del pianeta. In questo modo, fino al prossimo 30 luglio, è possibile ammirare le opere, anche di Gian Lorenzo Bernini, Caravaggio, Valentin de Boulogne, Francesco Mochi, Nicolas Poussin e Andrea Sacchi. Esposte, fra l’altro, anche le tre serie di arazzi, che erano visibili nelle giornate di festa. Sono stati realizzati dall’Arazzeria Barberini.
L’allestimento è articolato su due livelli e sviluppato in un migliaio di metri/quadrati. Ottantotto le opere ammirabili, una settantina provenienti dalle collezioni di musei, istituzioni e anche private, sia italiane che internazionali, riferimenti in Europa e negli Stati Uniti. Le collaborazioni da oltre confine, per un progetto iniziato oltre tre anni fa, sono arrivate da Berlino, Londra, Madrid, Parigi e Vienna e, al di là dell’Atlantico, da Cleveland, Los Angeles, Minneapolis, New York, Philadelphia e Saint Louis.
La mostra è arricchita e abbellita anche da libri, scritti, stampe, sculture e realizzazioni in metallo e dagli oggetti che avevano trasformato l’area nel riferimento della cultura voluta proprio da quel Papa, che disponeva di una biblioteca strepitosa per i tempi di Urbano VIII composta da quasi quattromila volumi di tutti i settori. Arti visive, ma anche trascrizioni e testimonianze utili e utilizzate nel tempo. Una dozzina le sezioni coinvolte nello spazio al piano terra e nelle sale cosiddette ‘Monumentali’, al livello superiore, per un approfondimento completo di quello che Urbano VIII ha rappresentato. ‘Piacere e strategia’, ‘Immaginare la dinastia’, ‘La fabbrica dei santi’, ‘Hic Domus’, ‘Imprese di famiglia’, ‘Cultura antica’, ‘Scienza moderna’, ‘Tessere la trama’, ‘La retorica e la poesia’, ‘Le Api Munifiche’, ‘Intorno all’alveare’, ‘Il teatro degli Stupori’ sono i capitoli che possono essere visitati fino al prossimo 30 luglio, dal martedì alla domenica, nella fascia oraria compresa fra le 10 e le 18.
Nell’ultima sezione sono stati esposti due grandi dipinti di Andrea Camassei, ‘La strage di Niobidi’ e ‘Il riposo di Diana’ opportunamente restaurati con il sostegno di CBC, Conservazione dei Beni Culturali e di Teleperformance Italia. Il 17 aprile è previsto un approfondimento su ‘Un Papa poeta’ con Emilio Russo, docente di Letteratura Italiana all’Università del’La Sapienza’ di Roma. L’esposizione è affiancata dal catalogo stampato da Officina Libraria, che contiene saggi e scritti e le schede delle opere. Il 21 giugno, in concomitanza con la Festa della Musica, è programmato un concerto di musica barocca.

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