Una festa per il pugilato italiano nel Salone d’Onore del CONI in occasione della consegna dei riconoscimenti dedicati a un noto, apprezzato e indimenticabile protagonista del cinema e della televisione e grande appassionato di sport, anche praticato, Giuliano Gemma. Il premio, arrivato alla quinta passerella, è promosso soprattutto dalla FPI, la Federazione Pugilistica Italiana e organizzato in collaborazione con Agnus Dei Tiziana Rocca Production, ArtMediaSport e RomArtEventi ed è assegnato ai personaggi maggiormente meritevoli del mondo della boxe e di quello del cinema, dell’arte e della musica. All’atteso appuntamento del Foro Italico erano presenti, fra gli altri, i vertici del CONI e della Federazione rappresentati, rispettivamente, da Giovanni Malagò e Flavio D’Ambrosi; l’assessore al Turismo, ai Grandi Eventi e allo Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato e i familiari di Giuliano Gemma, la moglie Daniela ‘Baba’ Richerme e le figlie Giuliana e Vera. Cinema e pugilato. Spettacolo e sport. Scene e pugni. Set e ring. Il filo è stato intrecciato per tanti anni da Giuliano Gemma ed è diventato il comun denominatore del trofeo avviato nel 2016 e riproposto in ogni stagione evitando quella del 2021 per i provvedimenti restrittivi decisi per contenere il numero dei contagi da Covid-19. “Invito i giovani a fare sport perché richiede sacrificio e il sacrificio servirà anche in altri momenti della vita”, piaceva ripetere Giuliano Gemma, che era nato a Roma il 2 settembre del 1938. In oltre cento, fra film, fiction e sceneggiati per la tv, è stato protagonista, inizialmente anche come stuntman. “Pellicole e attività agonistica, proprio come Carlo Pedersoli”, poi nello spettacolo Bud Spencer, ha ricordato il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Giovanni Malagò. Protagonista prima nell’acqua delle piscine e, poi, sul grande e piccolo schermo. La passione di Giuliano Gemma per il pugilato era spuntata nelle palestre romane dopo aver partecipato anche una manifestazione ufficiale, il Torneo ‘Novizi’. A Capannelle, periferia della capitale, aveva assolto gli obblighi militari come Vigile del Fuoco. In quel periodo aveva incrociato Nino Benvenuti, poi campione olimpico nel 1960 e mondiale nei professionisti del pugilato. L’amicizia è durata nel tempo e spezzata solo dall’incidente stradale risultato fatale avvenuto nell’autunno del 2013 nella zona di Cerveteri. A nulla sono serviti i soccorsi e il trasporto all’ospedale di Civitavecchia. La camera ardente era stata allestita in Campidoglio e l’ultimo saluto era stato dato nella cosiddetta Chiesa degli ‘Artisti’ di piazza del Popolo con il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco. Una carriera costellata da un ‘David di Donatello’, nel 1977 per ‘Il deserto dei tartari’; dal ‘Globo d’Oro’ e dal ‘Nastro d’Argento’ consegnati per la ‘Carriera’ nel 2008; dalla ‘Grolla d’Oro’ per ‘Un uomo in ginocchio’ e ‘Corleone’ e dal tris di premi ‘Vittorio De Sica’. Apprezzamenti come ‘Migliore attore’ al Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary. Le luci della ribalta di questa sfilata del 2022 sono state rivolte ad alcuni fra i migliori pugili del passato e degli attuali cartelloni. Non sono mancati gli incoraggiamenti alle ‘speranze’ del quadrato e alle protagoniste del sempre più frequentato settore femminile. Applausi, fra gli altri, per Domenico Valentino, Aziz Abbes Mouhiidine, Emanuele Blandamura, Matteo Signani e Michael Magnesi; alla vicepresidente del CONI ed ex martellista dell’atletica leggera Silvia Salis; a Giusy Versace; a Luca Massaccesi, impegnato con l’Osservatorio a contrastare ogni forma di bullismo e di disagio giovanile e agli attori-cantanti-registi Eleonora Giorgi, Federico Zampaglione, Orso Maria Guerrini e Sebastiano Somma. Flash sul film sulla boxe, ‘Ghiaccio’, di Federico Moro e Alessio De Leonardis con Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara e la partecipazione di Giovanni De Carolis e dello stesso Domenico Valentino. Un po’ tutti hanno ribadito la volontà di una ripresa del pugilato nazionale sia nel coinvolgimento che internazionalmente. Dediche speciali sono andate alle Marche rappresentate dal Comune di Castelraimondo e dall’Unione Montana dei Monti Azzurri, a cui Giuliano Gemma era particolarmente legato e alla Croce Rossa del nostro Paese. Riconoscimento anche a monsignor Melchor Sanchez de Toca per l'”impegno sociale”, che, fra l’altro, continua a sollecitare l’estensione dell’attività sportiva nello Stato del Vaticano e il riconoscimento e l’affiliazione alle singole federazioni internazionali e al CIO, il Comitato Olimpico. A tutti i premiati è stata consegnata copia della statuetta in bronzo, ‘Il pugile’, realizzata proprio da Giuliano Gemma. Il presidente federale Flavio D’Ambrosi ha sottolineato che “nel 2021 i giovani azzurri hanno conquistato 32 podi nelle varie competizioni internazionali”. E questo potrebbe essere il sospirato segnale di una riconquista da parte del pugilato italiano delle posizioni d’élite anche con il sostegno della riqualificata e rivitalizzata impiantistica con l’ammodernamento di alcuni palazzetti e l’allestimento di adeguate palestre necessarie per gli allenamenti.
|