Il trait d’union è rappresentato dall’iscrizione all’albo dell’anagrafe di Grottammare, ma in anni e periodi storici ben diversi e dal costante riferimento a un altro centro della zona, Montalto delle Marche. Due personaggi protagonisti delle rispettive epoche con attività ed esperienze distanti, ma, comunque, collegate da un filo. Il contatto fra l’artista Pericle Fazzini e Felice Peretti da Montalto, futuro Papa Sisto V, è stato inseguito e trovato da Daniela Tisi e Vittorio Sgarbi, che hanno promosso una originale esposizione negli spazi di Palazzo Paradisi del borgo ascolano. L’iniziativa, fra l’altro, ha allargato i confini con il coinvolgimento di Grottammare, in particolare al Museo Torrione della Battaglia, dove sono poste una serie di disegni di Fazzini sul tema dei sette vizi capitali realizzati negli anni Sessanta. ‘Carissima patria nostra e nostra culla’ aveva definito Felice Peretti la zona di Montalto delle Marche. La mostra ‘Sisto V e Pericle Fazzini. Gloria e Memoria’ è stata inaugurata anche per ricordare i cinquecento anni della nascita di Felice Peretti, che risale al 13 dicembre del 1521. Solo cinque anni a guidato la Chiesa, dal 1585 al 1580, in un particolare periodo e, comunque, è stato in grado di essere ricordato come un protagonista della storia, fra l’altro per le opere pubbliche e per le arti. Era stato definito all’epoca ‘L’urbanista di Dio’ per l’impulso dato dalla sua visione e lungimiranza che Montalto e altre realtà delle Marche mostrano con orgoglio e riconoscenza. “Le celebrazioni per i cinquecento anni della nascita sono state organizzate nell’arco del 2021 e la Regione Marche ha sostenuto i relativi programmi con l’obiettivo di riqualificare e rivitalizzare i caratteristici borghi che potrebbero diventare riferimento importante per l’economia locale attraverso la partecipazione e il turismo culturale, enogastronomico e dell’artigianato”, ha commentato l’assessore alla Cultura Giorgia Latini. Ad esaltare Sisto V è anche quel monumento eletto a copertina della rassegna che accoglie l’arrivo nel centro marchigiano dove l’allora Pontefice aveva predisposto una vera e propria zecca di Stato per la coniazione di monete e medaglie. La testimonianza storico-artistica è ben visibile in una sezione della mostra sostenuta, fra l’altro, dalla Fondazione Pericle Fazzini, dalla Collezione Emidio Grisostomi composta da un centinaio fra monete e medaglie d’oro e d’argento, ma anche di altri metalli, realizzate ad Ancona, Avignone, Bologna, Fano, Macerata, Montalto e Roma. A Palazzo Paradisi è possibile ammirare le opere in legno, in bronzo e in argento di Pericle Fazzini oltre ad alcuni bozzetti tracciati a matita e a penna d’inchiostro. Ogni opera racconta e rappresenta lo spirito e la materia in un continuo rapporto. ‘Ragazzo con i gabbiani’, realizzato fra il 1940 e il 1946 e posto a Grottammare; le tre versioni di ‘Onde’ risalenti al 1968 e, soprattutto, ‘Resurrezione’, voluta da Paolo VI e inaugurata nel 1977 nella sala ‘Nervi’ del Vaticano “sono forse le più caratteristiche dell’artista” nato il 4 maggio del 1913 e scomparso a Roma il 4 dicembre del 1987, ha commentato Roberta Serra della Fondazione Pericle Fazzini. “Cartellone articolato con manifestazioni, incontri e approfondimenti su Felice Peretti, poi diventato Sisto V, hanno culturalmente e storicamente arricchito l’anno a Montalto delle Marche”, ha ricordato il sindaco Daniel Matricardi. ‘I doni di Sisto V’ è il tema dell’area riservata e dedicata, nella quale, fra l’altro, lo splendore appartiene alla Pianeta del Papa, all’abito del Magistrato e al Requilario concesso dall’allora Santo Padre a Montalto dopo un lungo tour, dalla Corte di Francia, 1379-1413 a Federico d’Asburgo, 1439; dalla Collezione Leonello D’Este, 1450 a quella di Pietro Balbo, 1457-1471, fino al capolinea datato 1586. ‘Sisto V e Pericle Fazzini. Gloria e Memoria’ può essere ammirata nei week-end fino al 30 giugno del 2022 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Aperture straordinarie solo se prenotate. Ticket d’ingresso a 10 euro, ridotto a 8 euro. Il catalogo che accompagna l’esposizione è stato curato da Alessandro Masi e stampato da De Luca Editori d’Arte.
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