Immagini originali in bianco e nero e un video che ricostruisce e testimonia le varie evoluzioni della società italiana e l’amichevole rapporto fra Giuseppe Loy e il pittore friulano Afro Basaldella, quello umbro Alberto Burri e Lucio Fontana. Nelle suggestive sale romane di Palazzo Barberini sono protagonisti proprio gli scatti di Giuseppe Loy con 135 stampe, che sono accompagnate da un filmato e da una documentazione dell’attività, una parte, fra l’altro, assolutamente inedita al pubblico. ‘Giuseppe Loy. Una certa Italia. Fotografie 1959-1981’ è la prima retrospettiva allestita a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Roma nel 1981. L’esposizione proposta nella Sala delle Colonne e nelle Cucine Novecentesche dello storico Palazzo di via delle Quattro Fontane è stata curata da Chiara Agradi e da Angelo Loy. È stata realizzata dall’Archivio Fotografico Giuseppe Loy in collaborazione con il canale Scuola della Rai, che ha provveduto a digitalizzare e a sistematizzare ben 1.565 rullini in bianco e nero e 338 a colori e 1.800 fra stampe e documenti. Sardo di Cagliari, dov’era nato nel 1928, Giuseppe Loy era fratello del regista Nanni Loy e marito di Rosetta Provera, nota nel panorama letterario come Rosetta Loy. Datato 1938 il trasferimento dall’isola nella capitale e, dal 1953 al 1957, è stato impegnato nel mondo cinematografico, ma la passione e l’interesse è stata sempre rivolta soprattutto alla poesia e alla fotografia. I flash sono stati ospitati in alcune esposizioni, in particolare promosse a Roma. Ha lasciato un imponente campionario composto da oltre 70 mila scatti che l’Archivio Fotografico Giuseppe Loy è impegnato a valorizzare. Sulle pareti del Palazzo delle Gallerie Nazionali Barberini-Corsini il percorso espositivo riguarda l’interesse degli scatti rivolto alla politica, al costume e al sociale, ma anche alla sfera privata e ai comportamenti dei componenti familiari. La raccolta a Palazzo Barberini racconta la realtà dell’epoca e il relativo cambiamento del nostro Paese attraverso le foto dei giorni di mare, fra l’altro, della Sardegna, del Lazio e della Sicilia e di quotidianità cittadina. Il catalogo che arricchisce la mostra è stato stampato in tre versioni, in italiano, in francese e in inglese dalla casa editrice Drago con il sostegno di Banca Popolare Etica e il contributo di alcuni esperti e operatori del settore. L’allestimento, ‘Giuseppe Loy. Una certa Italia. Fotografie 1959-1981’, potrà essere ammirata gratuitamente fino al prossimo 27 febbraio dal martedì alla domenica nella fascia oraria compresa fra le 10 e le 18. Al momento Palazzo Barberini ospita anche altre esposizioni, fra cui ‘Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento’.
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