Segnali da molto lontano

Ricordo del nostro carissimo amico Nicola Navazio nel nono anno dalla sua prematura scomparsa

 

Caro Nicola,
viviamo tempi sempre più incerti, dove gli annunci che si susseguono ogni giorno, di volta in volta con toni crescenti e sempre più allarmati sulla diffusione della “Grande Malattia”, rendono più evidenti le nostre insicurezze ed i nostri limiti.
Ormai ci siamo abituati a diffidare di chi incontriamo: niente abbracci, solo sguardi rapidi per misurare il rispetto della giusta distanza. Viviamo come quei film apocalittici che andavano di moda negli anni 70 (mi viene in mente un B Movie dell’epoca –  “1975 – Occhi bianchi sul pianeta terra” – che sicuramente conoscevi ed apprezzavi).
Per questo motivo dobbiamo riuscire a cogliere anche quei segnali che vengono da lontano e riaffiorano di tanto in tanto nella nostra memoria: il ricordo di un modo di vivere più leggero e scanzonato, il piacere della risata spensierata e della amichevole presa in giro, con sorrisi non nascosti da una maschera (seppure, ovviamente, oggi inevitabilmente necessaria).
Adesso, quello che ti chiediamo è un segnale, qualcosa di buono a cui aggrapparci, che ci confermi che tutto questo è solo transitorio e che torneremo a sorridere al cielo.
Caro Nicola, sei il sorriso che adesso è difficile da ritrovare nei nostri gesti quotidiani. Grazie, quindi, perché ci sei, perché ci sei stato e… perché ci accompagnerai.
Come al solito, ti aspetto e mi manchi.

di Gabriella Galeazzi 

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