Rinascimento marchigiano

Mostra itinerante delle ‘opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma’ dell’agosto del 2016. Roma fra Ascoli e Senigallia

Una quarantina di opere opportunamente restaurate fra le migliaia recuperate nel corso degli interventi dopo il drammatico terremoto che nell’agosto del 2016 ha devastato alcune aree dell’Italia centrale sono esposte negli spazi della capitale del Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni. ‘Rinascimento Marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma’ è il riferimento dell’iniziativa curata da Pierluigi Moriconi e Stefano Papetti. L’itinerante esposizione è stata promossa dall’ANCI delle Marche e dal Pio Sodalizio dei Piceni in collaborazione con la Regione e la locale Soprintendenza Archeologica, delle Belle Arti e del Paesaggio. Prima di Roma l’allestimento è stato ammirato al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, dal 24 novembre dello scorso anno al 2 febbraio e, poi, l’arte ritrovata sarà esposta dal 23 luglio al 3 novembre a Senigallia, nelle sale del Palazzo del Duca. Al Complesso Monumentale, a due passi dal Tevere e di piazza Navona, la mostra potrà essere visitata gratuitamente fino al prossimo 5 luglio.
 “Rinascimento come resurrezione, ripartenza e non come periodo artistico”, hanno rilevato Pierluigi Moriconi e Stefano Papetti alla presenza, fra gli altri, della soprintendente Marta Mazza. Oltre quindicimila i reperti recuperati fra le macerie nei 144 centri delle Marche anche con “il sostegno dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, degli uomini della Protezione Civile e dei volontari di Legambiente”. Le analisi diagnostiche sono state curate dagli esperti frequentatori delle università di Camerino e di Urbino. I lavori, invece, sono stati eseguiti da una quindicina di restauratori, tutti della regione, iscritti nell’apposito registro e particolarmente specializzati e suddivisi per interesse dei materiali. Nei prossimi mesi saranno interessate alla riqualificazione quasi tremila opere, che, intanto, sono custodite in otto depositi. Il più spazioso è ad Ancona, alla Mole Vanvitelliana, il quale potrebbe anche essere trasformato in uno spazio espositivo per dipinti e statue orfane di adeguati alloggi. Infatti non tutte le strutture danneggiate dalle scosse iniziate la sera del 24 agosto del 2016 potranno essere nuovamente agibili e disponibili.
Intanto, il suggestivo scenario del Complesso Monumentale è il perimetro dell’esposizione multidimensionale delle opere realizzate fra il Quattrocento e il Settecento e riemerse nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. È possibile rivedere tavole dipinte di ogni dimensione, crocifissi e vesperbild.
Imponente la composizione con 23 raffigurazioni di diverse misure risalenti al XVII secolo, ‘Madonna con Bambino, santi, apostoli’. Un olio di 325 centimetri-per-280 centimetri, che era nella chiesa di San Francesco a Monte San Pietrangeli. Sono in fase di completamento le ‘Storie di Santa Lucia’, le dieci tavole a tempera ed oro a guazzo realizzate dal veneziano Jacobello del Fiore e arrivate dalla Pinacoteca Civica di Palazzo dei Priori di Fermo. Sulla parete sotterranea sono esposti nove quadri, ma l’ultimo, hanno assicurato gli organizzatori, è in arrivo. Le ‘Storie’ sono state composte fra il 1420 e il 1425. Rilevante anche la ‘Madonna adorante il bambino e angeli musicanti’ del veneto Vittore Crivelli, della Pinacoteca Civica di Sarnano. Ammirabile la statua di ‘San Patrizio’ risalente fra il XV e il XVII secolo proveniente dal santuario del Santissimo Crocifissi di Treia. I fratelli Giovanni Battista e Francesco Ragazzi sono presenti con la ‘Madonna con il Bambino e santi’, realizzata nel 1581 e riferimento della Cappella Pancalducci del santuario di Santa Maria delle Vergini di Macerata. Dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo della frazione di Arquata del Tronto, Capodacqua, arriva l’opera del XVII secolo, ‘Santi Pietro e Paolo’. Suggestivi e originali gli ‘Sportelli di armadio a muro’ a doppia facciata: da una parte le allegorie di ‘Fede’, ‘Speranza’, ‘Carità’ e ‘Povertà’ volontaria e, dall’altra, ‘gli angeli con i simboli di santi e delle Passioni di Cristo’ composti dalla Scuola marchigiana del XVII secolo e in arrivo dalla chiesa dei Santi Pietro e Antonio Abate di Monsapietro Morico.
Il catalogo, quasi 230 pagine, è pubblicato da Artifex International. Lo straordinario viaggio nel continuo e costante recupero delle opere, alcune vere e proprie attrattive per i microcentri delle Marche, può essere percorso gratuitamente nella capitale dal lunedì al sabato in un paio di fasce orarie, 10-13 e 16-19.

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