Amarcord di Fellini

Iniziativa negli Studi cinematografici di Cinecittà per i cento anni dalla nascita del regista romagnolo

Il 20 gennaio sarebbe stato il centesimo compleanno per Federico Fellini, che gli studios cinematografici romani omaggiano con una originale iniziativa promossa dall’Istituto Luce-Cinecittà e curata da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. ‘Felliniana. Ferretti sogna Fellini. Un viaggio nell’universo felliniano attraverso gli occhi e i ricordi di Dante Ferretti’ è una mostra-installazione con un futuro stabile. Negli spazi della Palazzina Fellini e inserita nel percorso espositivo di Cinecittà.
Il riconoscimento al grande regista, ma anche sceneggiatore, scrittore e disegnatore, è articolato in un tris di sezioni: una ospita le locandine dei film, allestite sulla parete insieme a ‘una cronologia per Federico Fellini’ dal 1920 al 1993; quella della sala centrale con la Fiat 125 con le figure del regista romagnolo e di Dante Ferretti e, l’ultima, con la rievocazione scenica della pellicola ‘La città delle donne’, che ha segnato l’inizio dell’intensa collaborazione per sei impegni fra la coppia di premi Oscar. Tre le statuette assegnate al settantaseienne scenofrafo di Macerata. Le ‘pillole’ informative riportate sull’abbellita parete ricostruiscono la straordinaria carriera di Fellini, condita da 24 pellicole dirette, da quella del 1950 in compagnia di Alberto Lattuada, ‘Luci del varietà’, all’ultima del 1990, ‘La voce della luna’.
Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1960 per ‘La dolce vita’; Oscar come ‘miglior film straniero’ nel 1954 con ‘La strada’, nel 1957 con ‘Le notti di Cabiria’, nel 1963 con ‘8 1/2’ e nel 1973 con ‘Amarcord’ e alla ‘Carriera’ nel 1993, poco prima della scomparsa del 31 ottobre a Roma. Aveva 73 anni. Nella lunga e brillante attività ha trionfato un paio di volte al Festival di Mosca, nel 1963 e nel 1987 e in un a dozzina di stagioni è stato candidato all’Oscar. Ha collaborato e diretto alcuni dei più importanti interpreti, fra cui Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Nino Manfredi, Roberto Benigni e Giulietta Masina, sposata il 30 ottobre del 1943 e morta qualche mese dopo, il 24 marzo del 1994. Indimenticabili alcune pellicole come ‘Lo sceicco bianco’, ‘I vitelloni’, ‘Il Casanova di Federico Fellini’, ‘La città delle donne’, ‘E la nave va’, ‘Ginger e Fred’ e ‘Roma’.
All’iniziativa hanno attivamente collaborato gli specialisti di Makinarium per la realizzazione dei manichini e degli effetti speciali, della sartoria e dell’attrezzatura scenica. Fondamentali anche gli interventi degli artigiani degli Studi di via Tuscolana. È stata anche restaurata l’intera produzione di Federico Fellini da parte dell’Istituto Luce-Cinecittà e della Cineteca di Bologna e di quella Nazionale.
La mostra, ‘Felliniana. Ferretti sogna Fellini’, può essere ammirata dalla domenica al lunedì nella fascia oraria oscillante fra le 9 e 30 e le 18 e 30. La biglietteria chiude un paio d’ore prima, alle ore 16 e 30.
L’Istituto Luce-Cinecittà è guidato da Roberto Cicutto, che nei giorni scorsi è stato nominato dal ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini presidente delLa Biennale di Venezia.

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