Intanto la metà della stagione. Poi? Chissà, ma l’obiettivo è di andare oltre l’apertura dei sipari anche dopo il 31 dicembre. Approfittando del generale sostegno. Il Teatro Vittoria, storico palcoscenico di Testaccio, ha lanciato l’allarme per il rischio-chiusura e nel contempo ha illustrato il programma parziale, allestito dalla direzione artistica coordinata da Viviana Toniolo con il sostegno e la collaborazione della Cooperativa Attori&Tecnici. Al centro della questione, secondo una nota dello stesso storico Teatro, la situazione economica causata anche dalla riduzione dello stanziamento deciso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. E “il reintegro per l’azienda è stato irrilevante, 40 mila euro a fronte di un taglio iniziale di 140 mila euro, per giunta comunicato in ritardo quando ormai i programmi artistici ed economici erano stati già determinati”. Il Teatro per questa “chiamata alle arti” ha sollecitato l’adesione a una iniziativa promossa nelle passate stagioni dal Ministero di via del Collegio Romano. L”art bonus’ è un incentivo fiscale riservato a cittadini e aziende del 65% del contributo effettuato, in questo caso al Teatro Vittoria. Il parziale cartellone prevede l’apertura della stagione con ‘L’Opera del Fantasma’, scritta da Mattia Marcucci e Chiara Bonome, che cura anche la regia. In scena dal 24 settembre al 6 ottobre. Nicola Pistoia e Paolo Triestino portano in scena il pluriapprezzato ‘Grisù, Giuseppe e Maria’, di Gianni Clementi. È in programma dall’8 al 13 ottobre. Per il trentacinquesimo anno sul palcoscenico arriva ‘Rumori fuori scena’ di Michael Frayn per la regia di Attilio Corsini. Dal 15 ottobre al 3 novembre. ‘Aspettando Godot’, di Samuel Beckett, sarà sul palcoscenico di piazza Santa Maria Liberatrice dal 19 al 24 novembre. La regia è firmata da Claudio Boccaccini. ‘Che se foste a casa vostra’, scritto e diretto da Michele Cosentini, sarà in programma dal 26 novembre al 4 dicembre. Dal 5 al 15 dicembre, per la prima volta a Roma, sarà in scena ‘Kobane Calling on Stage’, adattato da Nicola Zavagli, che ha curato anche la regia. Dal 19 al 31 dicembre, quel che dovrebbe, ma non non potrebbe essere l’ultimo spettacolo del ben noto Teatro romano, ‘L’impresario delle Smirne’, di Carlo Goldoni, per la regia di Stefano Messina.
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