Poco più di tremila abitanti, quasi quanto il periodo di storia. Nel 2019 Aquileia festeggia i 2200 anni. È stata “fondata nel 181 avanti Cristo e fino al VII secolo è stata residenza imperiale, sede vescovile e patriarcale di rilevanza sovraregionale. Aquileia dal 1998 è stata inserita nella prestigiosa lista del Patrimonio Culturale dell’UNESCO”, ha rilevato Sabine Haag, responsabile della direzione generale del Kunsthistorisches Museum di Vienna, che solitamente espone oltre trecento importanti testimonianze storico-archeologiche risultato dei ripetuti scavi nell’area friulana nel corso degli anni. 108 saranno in bellamostra dall’8 giugno al 20 ottobre negli spazi del Museo Archeologico Nazionale per la mostra, ‘Magnifici Ritorni. Tesori aquileiesi dal Kunsthistorisches Museum di Vienna’. L’esposizione è stata promossa e organizzata dalla Fondazione Aquileia, dal Polo Museale del Friuli-Venezia Giulia e da Kunsthistorisches Museum di Vienna proprio per celebrare i 2200 anni dalla nascita dell’antica città romana, che con Brescia e Ravenna, è probabilmente la più importante area archeologica dell’Italia settentrionale. Il presidente della Fondazione Antonio Zanardi Landi ha sottolineato come “il rapporto con Vienna sia particolarmente positivo tanto da far diventare Aquileia una sorta di succursale austriaca”. La mostra sarà anche l’occasione per ricordare e ricostruire l’intensa attività di raccolta, scavo e ricerca durata oltre duecento anni. Una progressiva riscoperta della grandezza dell’antica città romana, in grado di offrire ad appassionati, esperti e anche semplici curiosi la visione del Museo Paleocristiano e di quello Civico del Patriarcato e, fra l’altro, della Basilica risalente intorno all’anno 1000 con all’interno i preziosi mosaici del IV secolo, esempio di architettura religiosa e il campanile del 1301. “Il percorso espositivo è comunicante per una completa narrazione”, ha reso noto il direttore del Polo Museale della regione Luca Caburlotto. I visitatori potranno ammirare bronzi, gemme, monete, ma anche alcuni assoluti capolavori, fra cui le statue in marmo dell”Aquila’, di divinità femminili e ‘Panneggiata’; il rilievo votivo di Mitra; il lato anteriore del sarcofago di bambino; l’iscrizione sepolcrale paleocristiana del soldato Paulus; ritratti; teste di Venere e di Demetra-Iside; statuette e piatti. Georg Plattner, direttore della Collezione di Antichità Greche e Romane del Museo della capitale austriaca, ha ribadito che “dal 1817 quasi 340 reperti d’epoca da Aquileia sono stati inviati a Vienna. Nel 1921 45 pezzi sono tornati nel centro in provincia di Udine nell’ambito delle restituzioni che l’Austria ha effettuato alla fine della Prima Guerra Mondiale all’Italia, fra cui bolli, iscrizioni, oggetti e sculture”. Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha parlato “di ottimo esempio di collaborazione scientifica fra istituzioni prestigiose e di valorizzazione dell’area Patrimonio dell’UNESCO” a vantaggio anche dell’ulteriore sviluppo turistico del territorio sollecitato soprattutto dal nuovo sindaco Emanuele Zorino eletto alla testa di una lista civica lo scorso 27 maggio.
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