La Giornata della Memoria è stata istituita dai parlamentari europei nella tragica cadenza rievocativa dell’apertura dei cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz. Una delle molteplici iniziative che accompagneranno quella Giornata sarà ‘Arte in Memoria’, la rassegna biennale di arte contemporanea curata da Adachiara Zevi. La mostra, organizzata dall’associazione culturale ‘Arte in Memoria’, sarà inaugurata la mattina di domenica 20 gennaio alla Sinagoga del Parco Archeologico di Ostia Antica di viale dei Romagnoli. Alla decima edizione, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sono coinvolti un poker di artisti: la milanese Ruth Beraha presenterà ‘Golia’; l’austriaco, che vive a Berlino, Norbert Hinterberger ha creato per l’occasione ‘Capitelli disseminati-Vasi comunicanti’; il polacco Zbigniew Libera ha realizzato ‘Dove sono finiti?’, una trentina di metri di binario ferroviario arrugginito, con traversine in legno larghe quasi 150 centimetri, di quelle utilizzate nel Centro Europa e Karyn Olivier, originaria di Trinidad&Tobago, che proporrà l’opera ‘Il silenzio è una barriera per la saggezza’. Tutti gli allestimenti, come quelli presentati dai 46 artisti nelle edizioni precedenti, sono originali, realizzati per l’occasione e che richiamano un preciso e delicato tema, proprio quello della ‘Memoria’. La storia della Sinagoga di Stommeln, nell’area di Colonia, è stato d’ispirazione per l’istituzione della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea. In quella Sinagoga in terra tedesca, sopravvissuta alla furia nazista, dal 1990 ospita annualmente la concretezza di un artista. L’unico modello. L’originale, irripetibile e prima mai esposto e tantomeno visto. Un modo per allungare il pensiero e la commemorazione per una drammatica pagina di storia da non dover più fotocopiare modificando solo date, nomi e città. Nel corso degli anni alcuni protagonisti hanno lasciato agli organizzatori le rispettive realizzazioni per una possibile collezione di opere d’arte contemporanea in un’area archeologica. In particolare non hanno ritirato le creazioni Sol LeWitt e Gal Weinstein nel 2002; il portoghese Pedro Cabrita Reis nel 2005; Liliana Moro nel 2011; Michel Rakowitz nel 2013; Stih&Schnock nel 2015; Horst Hoheisel e Ariel Schlesinger nel 2017. Le opere, permanenti fra i resti storico-archeologici, sono visibili dal collegamento stradale fra gli Scavi di Ostia Antica e lo scalo aeroportuale ‘Leonardo da Vinci’ di Fiumicino. La mostra può essere visitata fino al prossimo 14 aprile, dal martedì alla domenica con apertura alle 8 e 30 e chiusura variabile a secondo il periodo stagionale ed è inserita nel percorso degli Scavi. Ticket d’ingresso a 10 euro. Ridotto a 5 euro. L’associazione è stata fondata nell’aprile del 2012 con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza del passato e l’elaborazione della memoria attraverso l’arte e la cultura storica. Il progetto ‘Memorie d’inciampo’ vede l’artista tedesco Gunter Demnig posare un sampietrino con una placca di ottone in superficie sul marciapiede davanti l’ingresso dei deportati dove sono riportate le generalità; le date di nascita, quella dell’amaro reclutamento forzato da parte dei tedeschi e l’indicazione temporale della soppressione. A Roma il progetto è stato avviato nel 2010, poi esteso ad altre città italiane, fra cui a Brescia, Genova, L’Aquila, Livorno, Prato, Ravenna e Venezia. Finora sono stati posti quasi 300 sampietrini.
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