I premiati dal CONI

Assegnati dal Comitato Regionale del Lazio i riconoscimenti, fra cui a Giovanni Bertini, Marco Gradoni e Camilla Mancini

Giornata festosa nella Sala Tevere della Regione di via Cristoforo Colombo per la consegna del Premio CONI Lazio con la partecipazione, fra gli altri, del presidente Riccardo Viola. Diciotto i riconoscimenti assegnati dalla particolare Commissione per le undici sezioni cui il Premio è articolata.
Riflettori accesi sugli atleti Camilla Mancini, romana, 24 anni, che alla prima partecipazione al Mondiale di scherma ha ascoltato l’inno nazionale per l’oro nel fioretto a squadre con Martina Batini, Arianna Errigo e Alice Volpi e sul ventunenne Brando Caruso, originario della capitale, ma che vive fra Milano e gli Stati Uniti, dove si allena a Miami e Orlando, in grado di fissare il record assoluto sul pianeta nello slalom con quattro boe di sci nautico e finire terzo e quarto rispettivamente all’Europeo e al Mondiale open. Appare più di una speranza per lo sci nautico azzurro.
Marco Comotto è la storia del triathlon romano. È alla guida della Minerva, impegnata dall’88 nella diffusione e nella partecipazione, anche internazionale, della triplice disciplina, nuoto, ciclismo e atletica leggera, con la corsa finale su strada. Nella sezione ‘Dirigente’ è stato premiato anche Alberto Emett, romano, 54 anni, un passato da giocatore di rugby e presidente dell’Olimpic Club 1930, fra l’altro, protagonista della nascita della sede in via di Tor Pagnotta, dedicata a Renato Speziali, guida della società nell’ultimo indimenticabile scudetto bianconero. Da un paio d’anni alla Rugby Roma Olimpic Club 1930 necessitava di un riferimento dopo le difficoltà per lo storico impianto delle Tre Fontane.
Nella categoria ‘Società Sportiva’ altro doppio riconoscimento: al CRAL del Comune di Roma, fondato nel 1983 e affiliato alla Federazione Italiana Tennis Tavolo dal 1986, che vanta nove squadre maschili, due femminili e una dei veterani e un impegno continuo e costante per la promozione della disciplina e alla Scarabeo, vittoriosa dell’ultima Coppa Italia di A2 maschile di pallavolo dopo il trasferimento da Civita Castellana nella Città Eterna. Era dal 2010 che a Roma nessuno nella pallavolo alzava un trofeo. L’ultimo gesto appartiene alla MRoma con Vittorio Sacripanti, general manager e Alessandro Spanakis, giocatore, attualmente, guarda un po’, protagonisti della lievitazione della Scarabeo.
47 anni, romano, del Circolo Canottieri Aniene, dove dirige anche la scuola-tennis, Vincenzo Santopadre vanta da giocatore un paio di convocazioni in nazionale per la Coppa Davis del 2000 e del 2001 e due medaglie d’oro nel singolare e nel doppio ai Giochi del Mediterraneo di Bari nel 1997. Lo scorso anno ha guidato l’Aniene alla vittoria del massimo campionato maschile a squadre e alla conquista del secondo posto assoluto per gli over 45. Il romano Carlo Varalda, invece, è un tecnico di III livello per la Federazione Italiana Pesistica e di IV livello europeo CONI. Master al’La Sapienza’ in Posturologia presso la Facoltà di Medicina e impegnato in quella del ‘Foro Italico’ per il PhD in Scienze e Tecnica dello Sport, dell’Esercizio Fisico e dell’Ergonomia. Dal giugno del 2017 ha curato la preparazione degli azzurri dello short track in vista dell’Olimpiade Invernale di PyeongChang, in Corea del Sud.
Il Premio ‘Comitato Lazio’ è andato all’Unità Cinofila della Federazione Italiana Nuoto, i ‘bagnini’ del Gruppo Laziale Salvamento, addestrati per sei-sette mesi nei centri di formazione di Focene e Marina di Cerveteri. Labrador e Terranova le instancabili razze, in grado di trainare anche piccole imbarcazioni.
Per il Premio ‘Cosimo Improta’ lo sguardo è stato rivolto a Giuseppe Coccari della Federazione Italiana Cronometristi, Stella d’Argento al Merito Sportivo nel 2011 e a Carlo Tranquilli, un passato nel salto in alto e, poi, laurea in Medicina con specializzazione in quella dello Sport, Igiene e Preventiva del Lavoro.
Premio ‘Andrea Pesciarelli’ assegnato a Massimo Barrovecchio, 63 anni, romano, uno dei più noti e apprezzati arbitri professionisti di pugilato, anche giudice e supervisore, in grado di essere sul quadrato per oltre duecento volte e nominato leader dell’anno dal World Boxing Council nel 2008 e nel 2011 e alla venticinquenne della capitale Kimberly Boccia, arbitro, ma sull’ottagono del taekwondo. Dallo scorso anno è anche internazionale con partecipazione a Cipro all’Europeo juniores e vista Olimpiade giapponese di Tokyo del 2020. Intanto ha conseguito il diploma in Scienze Motorie, un master al’La Sapienza’ e attualmente approfondisce le materie di posturologia e osteopatia.
A Giorgio D’Arpino è andato il Premio del Ricordo anche per i molteplici impegni nel calcio, nella scherma, nel tennis, nella pallavolo caratterizzati costantemente dalle tonalità biancocelesti della Lazio. Ha ideato e promosso alcune manifestazioni, fra cui ‘AmorVolley’ e ‘Tre tocchi di… solidarietà’.
Per il Premio ‘Stefano Simoncelli’ le luci della ribalta hanno illuminato prima Gabriele D’Alfonsi, giovane canottiere di Priverno, campione nazionale nell’otto e bronzo nel quattro di coppia al Mondiale junior di Trakaj, in Lituania, con Danilo Amalfitano, Nunzio Di Colandrea e Leonardo Radice e, poi, Marco Gradoni, mondiale nell’optimist di vela, conquistato allo sprint, nell’ultimo appuntamento nel circolo thailandese di Pattaya, a un centinaio di chilometri da Bangkok. All’Italia quel titolo mancava dal 1999.
Premio Speciale ‘Sport e Coraggio’ a Giovanni Bertini, difensore per lo più laterale nel calcio professionistico degli anni Settanta, anche se Nils Liedholm ipotizzata una carriera da attaccante vista la potenzialità fisica. Di Roma, Taranto, Ascoli, Fiorentina, Catania e Benevento le maglie indossate. Affetto da SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nel dicembre del 2016, invitato dalla Roma, è stato omaggiato nel giro di campo dello stadio Olimpico dal pubblico giallorosso. Due le presenze nell’Italia giovanile con esordio a fine ’70 in Polonia.
Premio Speciale ‘Sport e Simpatia’ a Max Giusti, attore, presentatore, doppiatore, imitatore e chissà cos’altro. Protagonista al cinema, in televisione e sui palcoscenici dei teatri. È stato la voce nei film di animazione della Universal Picture, ‘Cattivissimo me’ e nei ‘Minions’. Amico dell’appena scomparso Fabrizio Frizzi, tifoso della Roma e praticante tennista con risultati estremamente relativi, Max Giusti aveva ricevuto il Premio CONI Roma nel 2008 per il ruolo e la funzione dirigenziale proprio nel mondo della racchetta.

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