La Madonna Esterhàzy

Esposizione a Palazzo Barberini di alcune opere di Raffaello, fra cui una in arrivo da Budapest

È stata ritrovata il 5 novembre del 1983 dai Carabinieri in un convento greco abbandonato nella zona di Eghjon la ‘Madonna col Bambino e San Giovannino’ realizzata da Raffaello Sanzio intorno al 1508 fra la fine del periodo fiorentino e l’inzio di quello romano. L’artista era stato chiamato nella Città Eterna dall’allora Santo Padre Giulio II Della Rovere. Per il viaggio a Roma Raffaello, originario di Urbino, dov’era nato nel 1483, aveva lasciato sospesi, incompiuti, alcuni lavori.
L’opera, esposta fino al prossimo 8 aprile nello spazio romano di Palazzo Barberini di via Quattro Fontane, è stata composta su una tavoletta di pioppo a olio e tempera e mostra la Madonna con il Bambino in braccio e rivolti verso un altro bambino, San Giovanni, inginocchiato. Le rovine romane sono sullo sfondo, non presenti nel disegno preparatorio su cartoncino e restaurato esposto vicino all’originale, portano a ritenere che l’opera sia stata progettata a Firenze, ma completata dopo l’arrivo a Roma.
In quel periodo erano numerosi i cantieri aperti per le decorazioni del nuovo Vaticano, fra cui la volta della Cappella Sistina e le Stanze degli appartamenti papali.
Il dipinto, con lati di 28 centimetri e 5 millimetri e 21 centimetri e 5 millimetri, sarebbe stata donata da Clemente XI a Isabella d’Aviz, imperatrice del Sacro Romano Impero, poi è finita nelle mani del principe Kaunitz e, infine, in quelle della famiglia ungherese Esterhàzy. A questo punto il dipinto è conosciuto anche come ‘La Madonna Esterhàzy’, entrato nel 1871 nella collezione del Szépmuvészeti Muzeum di Budapest, il Museo Nazionale di Belle Arti ungherese. L’opera è arrivata a Roma nel tourbillon di scambi internazionali, che ha portato, fra gli altri, la ‘Fornarina’ fino al 6 maggio all’Accademia Carrara di Bergamo all’interno della mostra ‘Raffaello e l’eco del mito’.
Sulle pareti, per l’occasione, sono ammirabili anche altre bellezze dell’arte di Raffaello, come la ‘Madonna col Bambino’ (‘Madonna dei Garofani’) del XVI secolo e ‘Gesù Bambino’, copia parziale della ‘Madonna del Velo’. Di Giulio Romano, invece, la ‘Madonna col Bambino’ (‘Madonna Hertz’), che, restaurata nel 2000, ricorda nella preparazione la ben nota ‘Fornarina’. I tre quadri di limitate dimensioni sino delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma.
La mostra, ‘La Madonna Esterhàzy’ di Raffaello, spentosi a Roma nel 1520, curata da Cinzia Ammannato, è visitabile fino all’8 aprile dal martedì alla domenica nella fascia oraria 8.30-19.

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