Per non dimenticare l’olocausto

Stasera al Teatro Vascello una serata speciale dedicata a Viktor Ullmann

La serata di giovedì 18 gennaio prenderà il via alle ore 21:00 con la proiezione di Viktor Ullmann: Biography of a Recording di Ioannis Grigoropoulos e Michalis Aristidou che si è aggiudicato il Premio del Pubblico per il Miglior Cortometraggio Greco al Festival del Documentario di Salonicco 2016; ad introdurre la proiezione il regista Ioannis Grigoropoulos.
Si proseguirà poi scoprendo le diverse anime dell’artista austriaco, quella del compositore e quella del poeta: le sonate per pianoforte, eseguite da Maria Garzon, composte da Ullmann saranno infatti intervallate dalla lettura di testi e poesie composte durante la deportazione a Terezin.
Nato da genitori ebrei poi convertiti al cattolicesimo Ullmann si trasferì da giovane a Vienna con la madre. Nella capitale dell’Impero Austro-Ungarico terminò le scuole e studiò teoria e composizione musicale con Josef Polnauer, un allievo di Schonberg.
Si ritrovò a combattere durante la Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano, dove nell’Undicesima battaglia dell’Isonzo ricevette una medaglia al valor militare e la promozione a tenente.
Al termine della guerra si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza e divenne allievo di Schonberg con il quale studiò forma musicale, contrappunto e orchestrazione.
Dal 1942 si apre una delle pagine più buie ma paradossalmente più produttive della vita dell’artista: è il periodo della deportazione a Terezin. Ullmann è docente e critico musicale, organizza concerti e rappresentazioni teatrali, raggiungendo picchi di fecondità artistica senza precedenti, ma soprattutto compone le sue opere più famose: l’opera in atto unico Der Kaiser Von Atlantis del 1943 e Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke (Il canto d’amore e morte dell’alfiere Christoph Rilke), tratto dall’omonimo poema di Rilke. È con il lavoro a Der Kaiser Von Atlantis che Ullmann inizia una fruttuosa collaborazione con Peter Kien che sarà librettista dell’opera.
All’apice della sua carriera, in corsa da un concerto all’altro, il vorticoso Ullmann non immaginava che la sua fantasiosa genialità sarebbe stata stroncata di colpo. Ignorava che con l’estroso compagno Peter Kien avrebbe condiviso anche l’odore fatale delle camere a gas e il silenzio della morte.
Era il 16 ottobre 1944 quando per Viktor Ullmann sopraggiunse il trasferimento ad Auschwitz che avrebbe segnato la sua fine.
Info: Teatro Vascello 06 5881021/06 5898031 – teatrovascello.it

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