Il Tadej after

Dopo i festeggiamenti per la vittoria al 107° Giro d’Italia lo sloveno Pogacar è stato protagonista in alcune manifestazioni promosse a Roma. A ‘Eataly’, sponsor della maglia bianca anche Antonio Tiberi leader della classifica dei giovani

All’indomani del trionfo al Giro d’Italia celebrato nella ‘cartolina’ con le testimonianze storico-archeologiche dell’Antica Roma Tadej Pogacar è stata disponibile ad assorbire altri applausi e apprezzamenti. Prima all’ex Terminal dell’Ostuense in cui Oscar Farinetti da tempo ha attrezzato e allestito il più ampio e fornito ‘Eataly’ del pianeta e, poi, in via Tirreno, all’entrata-uscita della stazione ‘Conca d’oro’ della line B1 per ammirare un muraies e inaugurare uno dei molteplici ‘bike box’ per chi intende lasciare la dueruote a pedali e salire a bordo.della metropolitana romana e utilizzare così, le proposte del trasporto pubblico.
Nell’accogliente sala al terzo piano di ‘Eataly’ con vista esterna sulla stazione ferroviaria il dominatore del Giro, praticamente in maglia rosa dall’inizio alla fine, ha trovato anche Antonio Tiberi, quinto nella classifica generale e vincitore di quella riservata ai giovani. Il non ancora ventitreenne della Bahrain Victorious, che sarà impegnato prossimamente nella Vuelta, il Giro spagnolo, è stato oro al Mondiale juniores nello Yorkshire nella cronometro su strada del 2019 e bronzo l’anno precedente all’Europeo.di Brno. “L’obiettivo era di entrare nei primi dieci, forse anche di raggiungere il podio, ma, complessivamente, il piazzamento finale è soddisfacente”. Quella maglia bianca è caratterizzata dalla scritta proprio di ‘Eataly’, nell’occasione top sponsor. Ha ammesso che in corsa riesce anche ad ammirare i panorami naturalistici, le strade e le zone frequentate nelle gare giovanili, d’inizio carriera e persino di leggere i cartelli degli appassionati sparsi sul percorso. Alla Vuelta avrà un “ruolo di primo piano, da atteso protagonista” e il positivo esito del Giro ha confermato “consapevolezza nei mezzi’ contando anche “su una migliore condizione psicofisica”.
“Da Torino,, dove ‘Eataly’ ha praticamente avviato l’esperienza, a Roma per essere paralleli al Giro”, ha rilevato l’amministratore delegato Andrea Cipolloni.
L’altra maglia, quella ciclamino, per il leader della classifica ‘a punti’, e finita per la seconda stagione consecutiva sulle spalle di Jonathan Milan, 23 anni, di Tolmezzo. Il portacolori della Lidl Trek, pluripremiato in pista nell’inseguimento sia con la nazionale azzurra che nell’individuale, ha vinto tre tappe e ottenuto alcuni piazzamenti. Cinque i successi dei ciclisti italiani. Gli altri sono stati di Filippo Gianna e di Andrea Vendrame.
La vedette, annunciata alla vigilia e confermata dal 4 al 26 maggio nella 107^ edizione sui quasi 3 mila e 400 chilometri in lungo, in largo e in alto della nostra penisola, è stata il venticinquenne sloveno di Komenda. Professionista dal 2019 Tadej Pogacar ha sul curriculum una serie impressionante di successi, fra cui un paio di Tour de France, tre Lombardia, una Liegi-Bastogne-Liegi, la Parigi-Nizza e il Giro delle Fiandre. Un paio di volte ha vinto la Tirreno-Adriatico e, poi, la Freccia Vallone e le medaglie di bronzo ai Giochi Olimpici di Tokyo del 2020 disputati, però, l’anno successivo a causa del Covid-19 e al Mondiale del 2023.
L’aspirazione della golosità sportiva è rivolta all’accoppiata Giro (d’Italia)-Tour (de France) senza apparentemente nascondere i blitz alle corse di un giorno come l’Olimpiade di Parigi e il Mondiale su strada. Sei le tappe vinte in questo Giro targato 2024 e maglie rosa e da capoclassifica degli scalatori da portare in valigia insieme al Trofeo ‘Senza fine’ e da esporre sulle mensole del ‘museo’ domestico. Alla prima partecipazione al Giro Pogacar ha dimostrato una superiorità quasi imbarazzante sulla concorrenza con distacchi finali d’altri tempi, quasi dieci minuti sul miglior piazzato. È pronto per realizzare la doppietta, fra l’altro assente nello storia del ciclismo dal lontano 1998. Allora era stata griffata dall’indimenticato Marco Pantani.
La meritata passerella è stata ampliata anche all’intera squadra della UAE Emirates con “tante persone che operano nell’assistenza ai ciclisti”. I due atleti della bici, in completo relax, hanno ammesso le rispettive preferenze a tavola: ‘carbonara’ per il vincitore sloveno e ‘pizza alla diavola’ per il giovane originario di Frosinone, che gli chef di ‘Eataly’ hanno prontamente preparato.
Ulteriori applausi a Pogacar sono scattati in un’altra zona di Roma dove è stato scoperto un murales di Luca Maleonte e attivato un ‘bike box’. Una decina, almeno finora, quelli disponibili nella capitale. All’apparizione del vistoso e spettacolare ‘quadro’ colorato ‘a cielo aperto’, che rappresenta la città e lo sport dei pedali, erano presenti, oltre a Pogacar e all’autore, fra gli altri, il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore Eugenio Patanè e il presidente del Terzo Municipio Paolo Emilio Marchionne. “La conclusione del Giro nella capitale per il secondo anno consecutivo è stato accolto da una straordinaria partecipazione di sportivi, oltre cinquecentomila diluiti lungo l’intero percorso, che ha riguardato sia il litorale e il mare di Roma che l’EUR e le bellezze della Città Eterna”, ha sottolineato Roberto Gualtieri, assicurando una lunga collaborazione con RCS Sport, l’organizzazione della tradizionale corsa cicictica a tappe italiana.

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