Lo sviluppo dell’agroenergia

Convegno a Roma promosso dal Consorzio Italiano Biogas con all’ordine del giorno le limitazioni delle emissioni inquinanti a vantaggio dell’ambiente, delle coltivazioni e degli allevamenti. Indicate una decina di azioni considerate necessarie

Alla ricerca di alternative alle cosiddetta fonti fossili in questa fase descritta come una “transizione energetica”. Provvedimenti, disposizioni, normative, scadenze più o meno ravvicinate soprattutto in Europa, da rispettare da parte dei paesi dell’Unione, che riguardano e coinvolgono i cittadini, le imprese, i centri di ricerca, il settore industriale ed economico, ma anche l’ambiente e l’agricoltura.
A Roma, in particolare all’EUR, è stata promossa la due-giorni dal Consorzio Italiano Biogas. ‘Think negative’ il riferimento con ‘L’agricoltura carbon negative per produrre di più consumando di meno’. All’incontro hanno offerto il rispettivo contributo i rappresentanti delle istituzioni, delle produzioni agricole e industriali, docenti universitari, parlamentari, esponenti del settore ambientalista ed economico-finanziario.
Il confronto al Salone delle Fontane è stato aperto dal presidente del CIB, il Consorzio Italiano Biogas, Piero Gattoni, che ha ricordato come “il 2024 sarà particolarmente significativo, in quanto dovrebbe essere avviato il percorso previsto dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il progetto sul biometano”. Per Gattoni l’orizzonte del 2026, quando dovranno essere conclusi gli interventi indicati nel PNRR, è da superare per investire e prospettare, in particolare dopo “l’aggiornamento del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”.
Annunciata anche “la costituzione di una Fondazione, Farming for Future, con l’obiettivo di delineare politiche pubbliche a sostegno del comparto agroenergetico”.
L’appuntamento è stato articolato in una decina di ‘capitoli’, oltre agli interventi audiovideo. Non sono mancati, fra gli altri, quelli dei ministri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida; dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del presidente dell’European Biogas Association Anders Mathlasson. Il convegno ha affrontato via-via l”Energia, l’agricoltura e il clima tra criticità e prospettive per il futuro in Europa’; ‘Il potenziale del biogas e del biometano tra tendenze internazionali e REPower.EU; ‘Il biogas e il biometano tra nuovi assetti ed evoluzioni future in Italia’; il ‘Mercato del biometano, sviluppi e progressi nello scenario italiano’; ‘L’infrastruttura energetica per lo sviluppo del biometano’; ‘Dall’agricoltura la risposta a cibo, energia e clima, l’approccio Farming for Future’; l”Obiettivo neutralità climatica: la proposta per rafforzare il ruolo del sistema agricolo e agroindustriale italiano’.
L’edizione 2024 di ‘Biogas Italy’ ha riaffermato a metà marzo “la volontà di costruire un modello di transizione energetica e climatica che parta dall’agricoltura”. Sollecitata l’ipotesi di guardare in modo diverso l’azienda agricola, che deve essere innovativa, sfruttando le energie rinnovabili e stoccando carbonio nel suolo. E, poi, “doppie colture e coltivazioni che rispettino l’ecosistema del suolo, il substrato essenziale per le produzioni sostenibili, in grado di adattarsi allo scenario instabile e mutevole che caratterizza il nostro tempo”. La transizione è un percorso non solo necessario, ma possibile. “Se il biogas e il biometano agricolo sono riusciti a conquistare uno spazio è opportuno definire le strategie per lo sviluppo del settore oltre il 2026”.
Una decina le azioni sottolineate “per coltivare il futuro”; che riguardano, in particolare, “le energie rinnovabili in agricoltura, l’adozione e le tecniche anche nella zootecnia; la gestione degli effluenti degli allevamenti da impiegare nella digestione anaerobica per contenere le emissioni e produrre bioenergie rinnovabili; l’utilizzo del digestato, il fertilizzante organico, in modo da restituire nutrienti al suolo e limitare quelli chimici; l’adozione di tecniche avanzate nella lavorazione del terreno e di migliorare la qualità e il benessere degli animali negli allevamenti; la programmazione delle doppie colture e la fertilizzazione con il digestato per aumentare la cattura della CO2; l’integrazione di coltivazioni legnose per aumentare nei campi la fotosintesi; lo sviluppo di materiali di origine biologica, naturale e rinnovabile e l’integrazione di fonti energetiche ‘pulite’ come l’idrogeno verde e il biometano”.
All’EUR sono stati predisposti anche gli stand di una trentina di aziende del settore, che hanno presentato le ultime e aggiornate novità. Al Consorzio Italiano Biogas hanno aderito almeno 120 imprese.

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