Rinnovabili e biocarburanti

Il Forum QualEnergia promosso a Roma in concomitanza con la Cop28 di Dubai con all’ordine del giorno i cambiamenti climatici e la decarbonizzazione. Commosso ricordo di Massimo Scalia scomparso a 81 anni

La sedicesima organizzazione del Forum QualEnergia è stata attraversata da almeno un paio di importanti avvenimenti: uno, spiacevole e, l’altro, già da tempo calendarizzato. Il primo ha colpito il mondo ambientalista con la scomparsa di Massimo Scalia, uno dei fondatori della Lega per l’Ambiente, l’attuale Legambiente. Era nato a Roma il 27 maggio del 1942. Più volte parlamentare con i Verdi, docente universitario, è stato promotore e primo presidente della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sul ciclo dei rifiuti, la cosiddetta ‘ecomafia’. È stato un pioniere dell’ambientalismo scientifico.
La Cop28 era in programma dal 30 novembre al 13 dicembre all”Expo City” di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, curiosamente, forse meglio dire paradossalmente, presieduta da Ahmed al Jaber, amministratore delegato dell’Abu Dhabi National Oil Company, la principale compagnia petrolifera del Paese, l’ADNOC. Ahmed al Jaber è ministro dell’Industria e della Tecnologia Avanzata ed è stato fondatore ed è al vertice della compagnia statale di energie rinnovabili. Insomma, in uno degli stati maggiori produttori di petrolio è andato in scena il maestoso raduno Internazionale della Cop, la Conference of the parties, numero 28 della serie. Al centro c’era il tema dei ‘cambiamenti climatici’ e la messa al bando, comunque a lunga scadenza, dell’utilizzo delle fonti fossili, fra cui il petrolio e i suoi derivati. Un percorso lento, ma inesorabile. Nei prossimi anni l’obiettivo sarebbe collegato a un limitato consumo e al contemporaneo abbassamento dell’afflusso delle sostanze inquinanti nell’aria e della temperatura globale del pianeta.
La stragrande maggioranza degli scienziati e dei ricercatori da tempo indicano nell’uso, in alcuni paesi quasi indiscriminato ed eccessivo delle fonti fossili, fra cui il petrolio e i relativi lavorati e persino il carbone, la causa principale dei cosiddetti ‘cambiamenti climatici’ caratterizzati dall’innalzamento delle temperature, dalla salita della calura e della fascia equatoriale, delle intense e concentrate piogge nel tempo e nello spazio alternate a periodi di siccità, con il rischio di una micidiale desertificazione fatale per l’ecosistema e le coltivazioni agricole.
A Roma il filo conduttore del Forum, promosso da Legambiente, Kyoto Club e La Nuova Ecologia con il sostegno del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio, è stato, ‘La risposta della sostenibilità. Rinnovabili, innovazione in cantiere’.
Il tourbillon degli interventi è stato inaugurato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ha ribadito come “la transizione è una necessità, che non è solo ambientale, ma anche economica e sociale”. Per la realizzazione dei progetti l’attenzione è rivolta soprattutto alle risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“I paesi delle fonti fossili sono sempre più accerchiati. Ormai la direzione è stata presa ed è quasi impossibile tornare indietro” con una giravolta a 360 gradi, però “alcuni paesi viaggiano più velocemente del nostro sulla produzione delle rinnovabili e sull’acquisto di auto elettriche. In questo particolare settore l’Italia è intorno al 5%, Francia e Germania oscillano fra il 20% e il.30%”, ha ricordato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di QualEnergia e di Kyoto Club.
Intanto la prossima Cop, la 29, sarà ospitata a Baku, in un altro paese produttore dell”oro nero’, l’Azerbaijan, come confermato dal segretario generale delle Nazioni Unite, il settantaquattrenne portoghese di Lisbona Antonio Manuel de Oliveira Guterres.
“Una velocizzazione” è sollecitata anche dal presidente di Legambiente Stefano Ciafani nel corso della due-giorni che ha visto alternarsi i rappresentanti delle istituzioni, della pubblica amministrazione, delle imprese, delle industrie, delle università, della ricerca e delle associazioni. “Le ‘Comunità energetiche’ saranno determinanti all’impulso per la trasformazione del sistema”.
Potenziare la produzione dalle rinnovabili, soprattutto dal fotovoltaico e dall’eolico, mentre la ricerca procede sulle varie forme di biocarburanti. I parametri fissati dall’Unione Europea appaiono un po’ ambiziosi e forse complicati da raggiungere se non ci sarà un cambio di andamento anche amministrativo e nelle procedure burocratiche.

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