La risorsa dalle demolizioni

Convegno a Roma sull’imminente regolamentazione dei rifiuti inerti dell’edilizia che potrebbero essere riutilizzati completando così l’economia circolare

Ogni anno nel nostro Paese le società specializzate recuperano quasi 78 milioni di tonnellate di materiali provenienti da demolizioni di strutture edili, che una volta lavorate e suddivise, sono disponibili per l’eventuale reimpiego. Una quota di almeno l’81%, in pratica sui 64 milioni di tonnellate. Economia circolare ad alti livelli, al di là e al di sopra dei target previsti. I confortanti risultati sono stati registrati e resi noti dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il settore, per uno sviluppo ancora superiore, è in attesa del provvedimento che consenta la completa possibilità per la cessione e l’uso di quel rifiuto trasformato in risorsa. A tranquillizzare la categoria sull’andamento dell’iter di ‘End of Waste, rifiuti inerti da costruzioni e demolizioni e altri materiali di origine minerale’, è stata Vannia Gava, sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, che ha provveduto anche a scandire le scadenze del decreto inserito nel cosiddetto ‘Milleproroghe’. Il 4 novembre 2023 la prima, da cui iniziano altri sei mesi “transitori”, di “monitoraggio” e per le “richieste e le concessioni” delle varie autorizzazioni, così, da concludere i percorsi amministrativi-burocratici.
La ‘fotografia’ sull’attuale situazione è stata scattata nella capitale, nel riferimento di Unioncamere di piazza Sallustio, dove, nella Sala ‘Danilo Longhi’, è stato promosso l’incontro, ‘Riciclo rifiuti inerti traino dell’economia circolare. Contesto normativo e opportunità di mercato’. L’appuntamento è stato organizzato dall’ANPAR, l’Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati e da NADECO, che raggruppa le aziende della Demolizione e dell’Economia Circolare con il sostegno di AssoAmbiente, di Unioncamere e di ANCE, rappresentante dei Costruttori Edili.
Vannia Gava ha rianimato l’interessata platea di un settore particolarmente importante sia per l’andamento economico che per quello ambientale del nostro Paese, in grado di evitare la dispersione di materiale di ogni composizione e di concedere ai progettisti, architetti e ingegneri, soluzioni alternative e innovative. Paolo Barberi e Giuseppe Panseri, presidenti rispettivamente di ANPAR e di NADECO, però, hanno ribadito la necessità che, soprattutto gli appalti della pubblica amministrazione, siano vincolati dall’utilizzo di una quota di prodotto riciclato per evitare l’ulteriore sfruttamento delle risorse del territorio.
La richiesta è stata raccolta dal presidente della Seconda Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Pietro Baratono, che “raccomanda l’uso di questi prodotti” assicurando per il futuro “una comunicazione maggiormente intensa all’invito, al consiglio espresso”. Ha anche ricordato che nel 2005 la struttura è stata la prima a inserire nei documenti “l’uso degli aggregati nei nuovi interventi, fra l’altro, sulle strade e sulle ferrovie”.
Particolarmente coinvolte a queste soluzioni potrebbero essere anche le società, le associazioni, i circoli e le federazioni sportive quando sono impegnate nella realizzazione o nella manutenzione delle rispettive strutture. A questo proposito Pasquale Rivellini, presidente della Commissione Impianti sportivi in erba artificiale della Lega Nazionale Dilettanti della FederCalcio ha rivelato di “essere interessato al materiale da reimettere in lavorazione”, che le imprese provvedono opportunamente a suddividere per proprietà in cumuli da 3 mila metri/cubi. Infatti si sarebbero “intensificati i colloqui con Paolo Barberi, presidente di ANPAR per una maggiore e migliore collaborazione per utilizzare gli inerti riciclati come un vespaio nel sottosuolo dei campi in erba sintetica. Quasi duemila quelli realizzati, almeno finora e nel 2023 il piano prevede la preparazione e il completamento di ben 250 impianti attrezzati”. La Lega Nazionale Dilettanti della FederCalcio coordina l’attività delle società maschili dalla iII categoria alla serie D e fino al campionato cadetto del settore femminile, oltre a tutto il movimento giovanile.
Le considerazioni conclusive sono state formulate e recapitate dal presidente di AssoAmbiente Chicco Testa, che ha ricordato che “c’è chi parla di economia circolare e chi, invece, effettivamente la concretizza, anche in seguito alle decisioni dei legislatori, i quali fissano cosa è rifiuto e come e quando diventa risorsa”. Chicco Testa ha sottolineato anche che “al quadro mancano alcuni protagonisti, gli importanti imprenditori privati e le grandi aziende pubbliche appaltanti” in grado di smuovere, sviluppare e valorizzare l’intero settore attraverso “le opere di rilievo e le aperture dei cantieri di notevoli dimensioni”. Al convegno sono intervenuti, gestiti nelle testimonianze e nelle descrizioni delle rispettive esperienze delle attività dalla giornalista Monica D’Ambrosio di Ricicla TV, anche alcuni imprenditori, professionisti ed esperti del settore e Daniele Carissimi, il consulente del gruppo di lavoro ‘End of Waste’ dell’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

 

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