Materiali e appalti verdi

Ecoforum di Legambiente. La raccolta differenziata e il riciclo fra i temi dell’incontro promosso a Roma. Premiati i ‘Comuni Ricicloni’

 

“Ampliare la capacità impiantistica per il riciclo dei materiali raccolti con la differenziata evitando il ‘turismo’ dei rifiuti sulla nostra penisola; applicare il principio, ‘chi sbaglia paga’, per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e la lavorazione separata e qualificata; attuare politiche industriali a sostegno delle imprese che già sono impegnate o abbiano intenzione di investire in questo settore; supportare gli enti pubblici locali destinatari delle risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per realizzare i progetti utili alla trasformazione dei RAEE, gli scarti elettrici ed elettronici, del tessile, delle plastiche, della carta e del cartone e costruire una filiera di approvvigionamento delle materie prime per evitare future dipendenze da altri paesi allargando le possibilità offerte dell’economia circolare”. Le cinque priorità sono state rivelate e illustrate nella capitale nel corso della decima stagionalità di ‘Ecoforum’ promosso e organizzato da Legambiente e da Kyoto Club.
Le sollecitazioni sono rivolte al ministro dell’ Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, fra l’altro presente alla prima delle tre giornate dell’ incontro, che è stata anche l’occasione per rendere noti i risultati di alcuni approfondimenti su un comparto in grado di creare “economia, occupazione e benefici per il pianeta”. Un paese a più velocità e a molteplici tonalità. Una conferma. L’Italia mostra quasi tutta la parte migliore nella raccolta differenziata e nelle fasi di riciclo nelle aree settentrionali che ammortizzano i ritardi del sud, a cui, comunque, “andranno la maggior parte delle risorse del PNRR per aumentare il numero degli impianti”.
Intanto “nel 2023 è aumentata la quota dei conoscitori dell’economia circolare, +5% rispetto al passato quinquennio, ma la maggioranza non considera credibile che l’Italia abbia la percentuale più gratificante in Europa sul riciclo dei rifiuti. Gli italiani, comunque, pensano che i disastri siano la prima conseguenza dei cambiamenti climatici. Il riferimento era alla siccità, alle alluvioni, alle trombe d’aria.
‘Economia circolare. Lavori in corso. Sistemi di gestione, impianti di riciclo e green procurement’. E proprio sugli appalti verdi, green procurement, è stata scattata una ‘fotografia’ con il sesto Rapporto dell’Osservatorio di Legambiente-Fondazione Ecosistemi completato in collaborazione con Assosistema, Novamont, l’Università di Padova, AdLaw Avvocati amministrativi e FederParchi. È stato anche un modo per verificare l’applicazione del Green Public Procurement e dei Criteri Ambientali Minimi, due indici di performance ambientale e sociale dei comuni italiani, che hanno mostrato ancora dei disagi. Solo il Comune fiorentino di Calenzano ha ottenuto il 100% nei GPP. In alcune fasi delle procedure le carenze riguardano la mancanza di formazione del personale anche per la predisposizione dei bandi. L’assicurazione ambientalista ha preparato una dozzina di proposte che riguardano l’investimento sul personale e su nuove assunzioni; il monitoraggio dei CAM e delle politiche del GPP, la cui applicazione dovrebbe essere estesa; un’accelerazione dei CAM in merito ai servizi ambientali; il rafforzamento della capacità istituzionale nel diffondere il GPP; la collaborazione con alcune associazioni, gli istituti scolastici, le camere di commercio e gli ordini professionali.
“Nonostante in Italia l’economia circolare abbia un continuo miglioramento nella quantità della differenziata raccolta sono ancora evidenti le difficoltà dovute soprattutto alle norme, alle autorizzazioni, ai controlli e ad alcuni progetti”, ha sottolineato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. Gli italiani, a leggere i dati di un sondaggio di Ipsos, ritengono la plastica, gli oli usati e i RAEE i materiali più pericolosi per l’ambiente. La metà dei contattati è a conoscenza della raccolta dell’olio minerale adoperato, ma non è completamente informato che potrebbe essere rigenerato e riutilizzato per sostenere anche l’indipendenza energetica del nostro Paese. L’Italia, comunque, è un po’ indietro sull’organico, che rappresenta il 39% della differenziata, 7 milioni e 400 mila tonnellate nel 2021, raccolto nel 96% dei comuni italiani. Solo in un impianto su quattro lo scarto della frazione organica è stato inferiore al 2,5%, quantità massima ottimale per ottenere compost di qualità.
L’ultima giornata è stata dedicata alla consegna dei riconoscimenti ai ‘Comuni Ricicloni’. Il premio, arrivato alla trentaseiesima annualità, certifica e gratifica quelle amministrazioni pubbliche locali particolarmente sensibili al sistema della differenziata e ai risultati ottenuti nel corso dei dodici precedenti mesi. Riflettori accesi su quelle realtà che hanno mostrato le migliori differenze di rendimento e chi ha offerto le possibilità per una ulteriore performance positiva. Nella lista delle leadership dei capoluoghi di provincia da segnalare le presenze, nei vari settori, di Forlì, Novara, Pordenone, Trento e Treviso.

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