Un’Europa tutta azzurra

L’esaltante nazionale italiana di atletica leggera capitanata da ‘Gimbo’ Tamberi ha conquistato in Polonia per la prima volta la prestigiosa Coppa

 

“Ai miei tempi l’impegno era rivolto soprattutto a cercare di salvare la massima categoria per la nazionale e non scendere di livello e invece adesso l’Italia è salita in cima all’Europa”. Le parole di un emozionato Stefano Mei, presidente della FIDAL, hanno fotografato nel migliore dei modi l’attuale realtà dell’atletica leggera italiana, che “in un paio di stagioni è generalmente cresciuta come rendimento e nel numero dei protagonisti, per lo più giovani”, ha confermato Gianmarco Tamberi, capitano di una nazionale azzurra “mai così bella, forte e convincente”. Insomma, l’Italia dell’atletica leggera sulla pista e le pedane polacche di Chorzow ha conquistato la Coppa Europa per squadre nazionali, peraltro solo sfiorata nel 2021, in piena pandemia-Covid. Era scivolata dalla parte della Polonia in modo anche rocambolesco per soli 2 punti e mezzo.
Questa volta, però, il responso è stato eloquente, netto, evidente e mai in bilico, condito dai podi e dai piazzamenti ed esaltato da ben sette vittorie: di Nadia Battocletti nei 5000 metri, di Tobia Bocchi nel salto triplo, di Samuele Ceccarelli nei 100 metri, di Sara Fantini nel lancio del martello, di Alessandro Sibilio nei 400 metri ad ostacoli, di Gianmarco Tamberi nel salto in alto e di Zane Weir nel lancio del peso. Cinque le medaglie d’argento conquistate da Ottavia Cestonaro nel salto triplo, da Ayomide Folarunso nei 400 metri ad ostacoli, da Matteo Furlan e da Larissa Iapichino nel salto in lungo e dalla staffetta 4×100 maschile, nell’occasione composta da Lorenzo Patta, Samuele Ceccarelli, Marco Ricci e Filippo Tortu. I piazzamenti sono arrivati da Yeman Crippa nei 5000 metri, da Hassane Fofana nei 110 metri ad ostacoli e da Filippo Tortu nei 200 metri.
“L’esempio dello spirito di squadra e dell’importanza di ogni singolo piazzamento che poteva essere determinante per il
risultato finale e per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo è stato offerto da Anna Bongiorni, la quale, perso il testimone della staffetta veloce e non squalificata, l’ha recuperato e concluso in qualche modo la prova”, ha rilevato ancora il presidente Stefano Mei. Le potenzialità della staffetta 4×100 femminile con Johanelis Herrera, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana, però, sono state più volte confermate e l’attesa per un positivo esito era elevata.
Italia prima. Campione. Mai successo dal 1965 quando il dirigente sportivo Bruno Zauli ha ideato e organizzato questa kermesse riservata alle squadre nazionali, un’assoluta novità. Zauli, scomparso a 61 anni a Grosseto ma era originario di Ancona, è stato operativo, fra l’altro, alla Federazione Italiana di Atletica Leggera, alla FederCalcio, al Comitato Olimpico Nazionale e alla IAAF, l’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica leggera. Un inedito per l’Italia il successo finale della Coppa Europa, che negli anni ha cambiato denominazione e formula fino all’attuale. Lo stesso Direttore Tecnico della nazionale azzurra Antonio La Torre alla vigilia era sufficientemente fiducioso del risultato, che, comunque, “rappresenta un’ottima spinta per i giovani e testimonia l’attuale bontà dell’intero movimento”. E, al di là dei meeting, i prossimi appuntamenti sono altrettanto importanti e prestigiosi, come il Mondiale in programma a Budapest, in Ungheria; l’Europeo organizzato a Roma e l’Olimpiade del prossimo anno a Parigi, in Francia. 

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