Rally mondiale

Dal 1° al 4 giugno in Sardegna lo spettacolare appuntamento che festeggia i vent’anni. Al via di Olbia 74 equipaggi, fra cui un tris di campioni iridati

 

Il rispetto dell’alternanza sottoscritta dai due comuni porta nel 2023 il punto di riferimento del Rally Italia Sardegna ad Olbia. La prova, la sesta del FIA World Rally Championship, è in programma sull’isola dei Quattro Mori nei primi quattro giorni di giugno e sarà importante anche per il Mondiale 2, 3 e della categoria Junior. L’atteso appuntamento festeggia le venti stagioni, importante crocevia per trasformare l’esibizione motoristica in una tradizionale data del calendario della spettacolare specialità. Il velo sul tracciato e sull’intera kermesse è stato alzato nella capitale alla presenza, fra gli altri, del vertice dell’Automobile Club sia nazionale che di Sassari, rispettivamente Angelo Sticchi Damiani e Giulio Pes di San Vittorio, dell’assessore al Turismo, all’Artigianato e al Commercio della Regione Sardegna Giovanni Chessa, del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, del direttore generale del Rally Antonio Turitto e quello di RaiSport Marco Franzelli, che ha rivelato l’impegno della rete pubblica per servizi e periodici collegamenti.
74 gli equipaggi iscritti di 27 nazionalità, che saranno protagonisti nei 1.170 chilometri complessivi. Tre i campioni del Mondo in gara, il francese Sebastien Ogier, il finlandese Kalle Rovanpera e l’estone Ott Tanak, che, fra l’altro, ha vinto lo scorso anno quando la base era ad Alghero replicando il successo del 2017. Ogier in Sardegna l’ha spuntata nel 2013, nel 2014, nel 2015 e nel 2021. 18 le coppie italiane, 8 sono di origine sarda. 9 le vetture ibride, che saranno affidate ai piloti ufficiali di Toyota, Ogier, Rovanpera, Evavs e Katsuta; di Hyundai, Neuville, Lappi e Sordo e di Ford MSport, Tanak e Loubet. Nel WRC2 gli iscritti sono 39. Francesco Marrone è l’unico pilota ad aver partecipato a tutte le edizioni, dal 2004.
La gara, che prevede 19 prove speciali per 322 chilometri e 750 metri, è estremamente importante per i centri dell’entroterra. “Una ventina i comuni coinvolti che potranno mostrare le rispettive bellezze storico-artistiche e le qualità enogastronomiche”, ha sottolineato l’assessore Giovanni Chessa. E non ha mancato di ricordare la continuazione dell’impegno collaborativo almeno fino al 2026 e, che, “l’investimento fra 3 e 4 milioni di euro ha generato una produttività” economica, commerciale, artigianale e turistica “di almeno 80 milioni di euro”, oltre alla conoscenza di alcuni centri il più delle volte non inseriti nei tradizionali circuiti definiti dai tour operator.
Sul”’isola dello sport e dello spot’ per questa prova saranno chiamati alla collaborazione professionale un migliaio di persone”. Una situazione favorevole all’occupazione. “130 saranno impegnate direttamente con un’ottantina di mezzi tecnici e 53 di soccorso”. L’attrazione per il Rally, “l’unico del Mondiale su un’isola”, ha precisato il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, avrà benefici per tutti i settori produttivi, dall’accoglienza alla ristorazione, dalle vendite di gadget e souvenir sollecitando l’artigianato locale alle specialità enogastronomiche fino all’allestimento di manifestazioni e rassegne anche culturali promosse per l’occasione.
L’organizzazione ha pensato anche di ammortizzare l’aspetto ambientale per la concentrazione di auto con i relativi gas di scarico. L’iniziativa è stata varata nel corso di un incontro indetto a Tempio Pausania, nel riferimento della FORESTAS, l’Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente, con il sostegno dell’ACI, del Comune di Olbia e del CIPNES, il Consorzio Industriale Provinciale Nord-Est Sardegna-Gallura. Al piano, ‘RIS Green’, sono coinvolte le amministrazioni dei comuni interessati dal passaggio del Rally del Mondiale: Aglientu, Alà dei Sardi, Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Erula, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Padru, Pattada, Tempio Pausania e Tula e prevede la piantumazione di quattrocento essenze di pino marittimo e di leccio nell’area di una ex discarica del CIPNES fondato nel 1963 e impegnato nello sviluppo economico e sociale del territorio. A leggere i dati dell’Area Professionale Tecnica dell’ACI l’emissione di CO2 delle auto in gara potrebbe raggiungere le 35 tonnellate. Il risultato è stato ricavato analizzando quelli delle recenti edizioni.
Altre sollecitazioni che affiancheranno il Rally riguardano anche Incontri e confronti per offrire informazioni e sensibilizzare i giovani alla diffusione di energie alternative sostenibili e stili di vita responsabili. In programma il ‘WRC nelle scuole’ promossi negli istituti con all’ordine del giorno l’educazione stradale e quella ambientale per il contenimento della produzione e del corretto smaltimento dei rifiuti e, naturalmente, una maggiore partecipazione all’attività sportiva.

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