A colpi di remi. Asciutti

Un week-end di appassionanti sfide alla ‘SapienzaSport’ di Tor di Quinto, a Roma, con il ‘RowErg Championships’. Attesi almeno settecento iscritt

 

Altro palcoscenico. In questa occasione gli atleti, gli appassionati e anche i semplici curiosi saranno protagonisti al riferimento sportivo dell’Università ‘La Sapienza’ di via delle Fornaci, area romana di Tor di Quinto. Il richiamo è dato dalla ventunesima stagione del ‘Concept Open RowErg Championships’, in programma nella capitale il 20 e il 21 maggio. Attese almeno settecento iscrizioni da parte di specialisti e non del cosiddetto ‘remoergometro’ in arrivo da ogni zona della nostra penisola e anche da oltreconfine, fra cui dal Canada, da Malta e dall’Olanda.
Sull’ormai tradizionale kermesse spettacolarsportiva è stato alzato il velo al Palazzo delle Federazioni di viale Tiziano da Caroline Lucas, che ha contribuito alla continua lievitazione del numero dei partecipanti e, fra gli altri, dall’assessore ai Grandi Eventi, allo Sport, alla Moda e al Turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato; dal presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli; dal maggiore Danilo Cassoni, comandante del Gruppo Nautico delle Fiamme Gialle; dal team manager della nazionale azzurra di rugby Giovanbattista Venditti; dal segretario del FederCanottaggio Maurizio Leone e dal direttore generale dell’ASI, l’Associazione Sportive e Sociali Italiane, Fabio Salerno. La serie degli interventi sono stati coordinati da Bruno Miguel Mascarenhas Antunes, medaglia di bronzo all’Olimpiade di Atene nel 2004 nel ‘quattro senza’ pesi leggeri. Alla migliore formazione di questo appuntamento sarà assegnato un vogatore Concept2.
Il raduno per le prove degli sportivi, sia di aspirazione agonistica che di livello amatoriale, suddiviso per peso ed età, è stato fissato per le ore 12 di sabato 20 maggio e per le ore 9 nella successiva festività, 21 maggio. L’appuntamento con il vogatore è aperto a qualunque volontario. Prevista la partecipazione anche di una quarantina di atleti del pararowing.
L’adunata coincide anche con il secondo ‘Challenge Filippo Mondelli’, il canottiere di Como scomparso a 26 anni il 29 aprile del 2021. Era stato oro mondiale nel ‘quattro di coppia’ con Giacomo Gentili, Andrea Panizza e Luca Rambaldi e due volte Europeo nel ‘doppio’ e con la stessa formazione del ‘quattro’. Aveva conquistato altre medaglie al Mondiale, un paio di bronzi e all’Europeo, un argento. E nel 2018 aveva ricevuto dal CONI il prestigioso ‘Collare d’Oro al Merito Sportivo’. Era un atleta delle Fiamme Gialle e il Gruppo Sportivo lo scorso anno ha raccolto 10 mila e 500 euro e, come in questa edizione, saranno devoluti all’Istituto Ortopedico ‘Francesco Rizzoli’ di Bologna.
Nel 2021 appuntamento virtuale a causa delle restrizioni decise per cercare di contenere l’estensione dei contagi da Covid-19, ma già lo scorso anno allo Stadio dei Marmi del Foro Italico l’adesione era stata evidente a dimostrazione della crescente e coinvolgente passione per questo strumento di allenamento sportivo. Due giornate mixate fra l’agonismo e il divertimento scandite anche dalle distanze e dall’attesa staffetta 4×500.
Il rowing ergometer è da tempo utilizzato dagli agonisti per conservare o migliorare la condizione atletica nei periodi di temperature infelici per uscire con l’imbarcazione. La preparazione cosiddetta ‘a secco’ risale a tempi lontani, frullata, forse, fra storia e leggenda. L’approfondimento risale fino al IV secolo, in Grecia, dove l’ammiraglio ateniese Cabria per l’addestramento militare ha ideato la simulazione con cornici e remi di legno in modo che i marinai inesperti potessero apprendere la tecnica prima di essere assegnati a una imbarcazione. Più vicina ai giorni nostri e, con ogni probabilità, maggiormente limitrofa alla realtà è stata la concessione e il riconoscimento del brevetto di un particolare vogatore a William Buckingham Curtis, nel 1872 e, soprattutto, quasi un secolo dopo la progettazione e la successiva realizzazione dei fratelli Dreissigaker. Nel 1972 Richard Alan ‘Dick’ Dreissigaker aveva partecipato in Germania ai Giochi dei cinque cerchi multicolorati. Dopo la prova nel canottaggio a Monaco di Baviera l’allora venticinquenne ingegnere americano del Connecticut, New Haven, insieme al fratello Peter, ha provato concretamente l’intuizione, così, sono diventati fondatori dell’azienda per il Concept2, che, a tutt’oggi, produce anche attrezzature per la specifica disciplina remiera. La famiglia di ‘Dick’ Dreissigaker, nato il 26 maggio del 1947, è stata applicata nelle attività sportive e, negli anni, ha visto la sua scoperta migliorare tecnologicamente e diventare adeguata per ogni necessità agonistica e non solo per i professionisti del remo. Infatti è diventata una vera e propria specialità.

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