Roma è pronta ad ospitare quattro delle oltre cinquanta partite dell’Europeo di calcio in programma fra giugno e luglio un anno dopo il previsto calendario. Dal 2020 al 2021. Il rinvio è stato necessario a causa dell’esplosione dei contagi da Covid-19 e il relativo rischio per la generale sicurezza. Intanto è arrivata in Italia la Coppa mostrata urbi et orbi proprio il giorno del compleanno numero 2774 di Roma lo scorso 21 aprile dai vertici dell’amministrazione comunale, del CONI e della FIGC rappresentati rispettivamente da Virginia Raggi, Giovanni Malagò e Gabriele Gravina accompagnati e sostenuti dal presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli, dal sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, dal commissario straordinario per UEFA 2020 Daniele Frongia e dall’ambasciatrice della rassegna Cristiana Capotondi. La svolta decisiva per far rimanere lo stadio Olimpico all’interno della lista dei prescelti dall’UEFA è stata la concessione da parte del Governo a poter rispettare i requisiti richiesti, che riguarderanno la possibilità di aprire i cancelli al pubblico per una quota di almeno il 25 per cento della capienza. Il ritorno degli sportivi sugli spalti all’Europeo potrebbe essere una scia da seguire anche nell’attività sportiva sulla nostra penisola. Per la mancanza di garanzie sufficienti sono state depennate l’irlandese Dublino e la spagnola Bilbao sostituite rispettivamente da San Pietroburgo e da Siviglia. “Abbiamo lavorato dallo scorso anno per ospitare la competizione e sarà un evento in grado di accogliere nei grandi spazi allestiti i tifosi. Sarà un segno di ripartenza”, ha rilevato Virginia Raggi, mentre Vito Cozzoli ha ricordato come “l’Olimpico sarà uno stadio sicuro caratterizzato dallo sviluppo tecnologico per diventare fra i più efficienti e accoglienti per i presenti, sia sportivi che turisti”. Ventiquattro le nazionali partecipanti alla fase conclusiva e cruciale dell’Europeo, per l’occasione e per volontà dell’allora presidente dell’UEFA Michel Platini, itinerante. Dall’11 giugno all’11 luglio il ‘carrozzone’ calcistico sarà di scena in una decina di paesi: Azerbaijan, Danimarca, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Romania, Russia, Scozia, Spagna e Ungheria. Gli azzurri, guidati in panchina da Roberto Mancini, sono inseriti nel girone con Turchia, Svizzera e Galles da affrontare sul prato del Foro Italico l’11, il 16 e il 20 giugno. Il sorteggio di Budapest ha composto anche gli altri raggruppamenti: Belgio, Danimarca, Finlandia e Russia con base agonistica a Copenhagen e a San Pietroburgo; Austria, Macedonia del Nord, Olanda e Ucraina pronte a confrontarsi ad Amsterdam e a Bucarest; Croazia, Inghilterra, Repubblica Ceka e Scozia in campo a Glasgow e a Londra; Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia protagoniste a San Pietroburgo e a Siviglia e Francia, Germania, Portogallo e Ungheria di fronte a Budapest e a Monaco di Baviera. In tutti gli impianti la partecipazione sulle tribune dovrà essere garantita per almeno un/quarto del limite di accoglienza. L’iter del torneo prevede la qualificazione della coppia leader di ogni girone oltre al poker delle migliori terze classificate. La prima parte calerà il sipario il 23 giugno. Dal 26 al 29 giugno saranno consumati gli ottavi di finale. Vincenti di scena nei quarti di finale il 2 e il 3 luglio. Le semifinali saranno in programma il 6 e il 7 luglio. La finale per l’assegnazione del titolo e della relativa Coppa è attesa per l’11 luglio a Londra.
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