Bye bye Tania

La plurimedagliata figlia di Giorgio Cagnotto annuncia sui social il ritiro e l’addio all’obiettivo olimpico di Tokyo

Tania Cagnotto ha detto stop. Dalla prevedibile decisione dei primi giorni di questo anomalo agosto, la più grande rappresentante italiana delle evoluzioni aeree dai trampolini e dalle piattaforme dell’intero pianeta sarà impegnata a lustrare coppe e medaglie, ricordare le imprese e raccontare le migliori tecniche elaborate per i verticali ingressi in modo da ottenere i maggiori consensi numerici da parte delle giurie.
Tania Cagnotto, iscritta all’anagrafe altoatesina di Bolzano dal 15 maggio dell’85, ha “scelto la famiglia e la nuova vita” in arrivo per aumentare di un’altra unità il nucleo familiare. Il messaggio e le motivazioni sono state rese note urbi et orbi con il sistema più attuale, moderno e tecnologico, attraverso i social. Cancellato, quindi, ogni eventuale tentativo di rentrée olimpica. Le possibili ambizioni sono state vanificate anche per l’attesa di un’altra stagione in seguito allo slittamento al 2021 dei Giochi dei cinque cerchi multicolorati previsti a Tokyo a causa del Coronavirus.
L’ultima apparizione olimpica rimane quella del 2016, nell’acqua brasiliana di Rio de Janeiro. Era la quinta partecipazione, dopo Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012, amarissima per la doppia beffa della cosiddetta medaglia ‘di legno’ dal trampolino di 3 metri nel singolo e nel sincronizzato insieme alla storica compagna Francesca Dallapè. Quelle preziose e pregiate medaglie olimpiche sono finalmente arrivate a Rio con il terzo posto personale e l’argento nel sincro in compagnia della quasi coetanea trentina Dallapè, appartenente al Gruppo Sportivo dell’Esercito.
Dal 2003 Tania Cagnotto è nelle Fiamme Gialle. In bellamostra, sulla mensola domestica, oltre sessanta riconoscimenti relativi ai podi, diluiti, fra olimpici, mondiali ed europei, in 34 ori, 15 argenti e 13 bronzi. È l’unica italiana ad aver conquistato nei tuffi un titolo mondiale, nel 2005 dai 3 metri del trampolino canadese di Montreal. Il personale medagliere mondiale è arricchito e abbellito da un tris di argenti e da sei bronzi. Il forziere della tuffatrice altoatesina è appesantito, fra l’altro, con una ventina di titoli europei, da cinque secondi posti e da un poker di bronzi e da ventuno medaglie nelle categorie giovanili, di cui tredici del metallo più prezioso.
La pluricampionessa altoatesina, unita dal 24 settembre del 2016 sull’Isola d’Elba a Stefano Parolin, era una predestinata nella disciplina, in quanto figlia di Giorgio Cagnotto, ben noto protagonista negli anni Settanta e di Carmen Casteiner. Giorgio Cagnotto, torinese, 73 anni, ha vinto quattro medaglie olimpiche equamente suddivise fra argento e bronzo, nel 1972 a Monaco di Baviera, nel 1976 a Montreal e nel 1980 a Mosca. Importanti anche gli altri trofei, mondiali ed europei, fra cui il titolo continentale nel 1970. In quegli anni l’avversario più temibile era un altro azzurro, Klaus Dibiasi, in grado di conquistare tre ori olimpici consecutivi dalla piattaforma, nel 1968 a Città del Messico, nel 1972 a Monaco di Baviera e nel 1976 a Montreal. La quasi sessantaseienne Carmen Casteiner di Bolzano ha partecipato ai Giochi canadesi del 1976 chiudendo al diciannovesimo posto. Ha vinto cinque titoli nazionali, dal 1972 al 1976 ed è stata giudice della LEN, la Ligue Européenne de Natation. Tania Cagnotto, alla felicità olimpica di Rio ha associato quella materna con la nascita, il 23 gennaio del 2018, di Maya.
La collezione internazionale di medaglie è iniziata nel 2002 all’Europeo di Berlino, in coppia sul trampolino da 3 metri con Maria Marconi. Indimenticabile la doppietta all’Europeo del 2009 di Torino con le migliori piazzole del podio occupate proprio da Tania Cagnotto e da Maria Marconi prima del terzo oro nel sincro insieme a Francesca Dallapè.
Otto le partecipazioni al Mondiale, da Fukuoka 2001 a Kazan 2015 passando per quello di Roma del 2009. Tredici, invece, le apparizioni all’Europeo, dalla finlandese Helsinki nel 2000 all’inglese Londra nel 2013, compresi gli appuntamenti a Torino nel 2009 e nel 2011. Ventinove gli allori continentali riposti e portati a casa, come dire venti titoli, cinque argenti e quattro piazzamenti. Aveva lasciato le competizioni nel maggio del 2017. Due anni dopo il ritorno con l’obiettivo comune anche a Francesca Dallapè dell’iscrizione all’Olimpiade giapponese di Tokyo con il programma e la scadenza condizionata dal temibile Covid-19. Francesca Dallapè, da parte sua, ha confermato il prolungamento dell’attività con esibizioni sul trampolino da single.

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