Musica a Orvieto

Dal 28 dicembre a Capodanno la versione invernale dell’Umbria Jazz con più di centocinquanta protagonisti

Suoni, spettacoli e qualcos’altro animeranno Orvieto dal 28 dicembre al giorno di Capodanno del 2020 in occasione dell’ormai tradizionale appuntamento con l’Umbria Jazz Winter. Il programma della ventisettesima edizione è stato illustrato dall’ideatore e direttore artistico Carlo Pagnotta alla presenza anche della nuova guida dell’amministrazione comunale Roberta Tardani, eletta lo scorso 9 giugno, che ha rilanciato la possibilità di sottoscrivere un’intesa per solidificare la puntuale e annuale organizzazione della rassegna, positivo riferimento per l’economia turistica e valida alternativa culturale. “Orvieto, fra l’altro, dal 29 novembre al 6 gennaio, ha allestito una serie di iniziative per festeggiare nel migliore dei modi la magia del Natale e attendere l’arrivo del nuovo anno”.
L’invernale edizione dell’Umbria Jazz è promossa dalla Fondazione, presieduta da Renzo Arbore e dal Comune di Orvieto e sostenuta dalla Regione, dall’amministrazione pubblica locale di Perugia, dall’Unione Europea, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dalla Cassa di Risparmio di Perugia e da quella di Orvieto, dal Gruppo Camst e dalla Croce Rossa Italiana.
Cinque giorni di musica, da quasi mezzogiorno alle ore piccole e buie della notte, che avranno come scenario le aree maggiormente significative del centro storico cittadino. Una trentina di band e quasi centocinquanta interpreti del particolare settore ritmico caratterizzeranno l’atmosfera del post-Natale nella città umbra. I concerti, in particolare, saranno ospitati nelle sale ‘dei 400’, ‘Etrusca’ ed ‘Expo’ di Palazzo del Capitano del Popolo; al Museo ‘Emilio Greco; al Teatro ‘Mancinelli’ e al Palazzo dei Sette e al Ristorante ‘San Francesco’, dove saranno in programma Jazz Lunch e Jazz Dinner e i cenoni di fine anno e di chiusura della manifestazione.
Il cinquantesimo anniversario di ‘Abbey Road’, l’ultimo album registrato dai Beatles, sarà omaggiato con una rilettura jazzistica di Gil Goldstein. ‘The Magic and Mistery of The Beatles’, eseguito tre volte a Orvieto e una a L’Aquila, avrà nell’occasione l’interpretazione di John Scofield, Jay Anderson, Lewis Nash e dell’Umbria Jazz Orchestra e da quella da Camera di Perugia.
‘Tributo a Milt Jackson e Bobby Hutcherson’ da parte, fra cui, di Joel Ross e Warren Wolf, il primo di Chicago, astro nascente del vibrafono e l’altro multistrumentista originario di Baltimora.
Un ricordo, per completare il tris, è riservato e dedicato da Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino a ‘Le canzoni di Mina’. Trasformate nel ritmo del jazz alcune note melodie, fra l’altro traferite in una raccolta discografica, ‘Tre per una’.
Molteplici, comunque, le partecipazioni alla versione di Orvieto dell’Umbria Jazz con gli emergenti americani come Sullivan Fortner e Isaiah Thompson e i protagonisti italiani, Giovanni Guidi e Paolo Fresu.
Nella giornata di apertura dell’appuntamento di Orvieto uno spazio sarà riservato ai nuovi interpreti, fra i vincitori del concorso estivo ‘Conad Jazz Contest’ e i meritevoli frequentatori delle Clinics nel Berklee College of Music di Boston.
Confermato al Duomo nel pomeriggio, dopo la Messa di Capodanno, il concerto gospel. I canti religiosi della tradizione afroamericana sono una costante nel programma dell’Umbria Jazz, che ha reso note anche i prossimi appuntamenti: a Terni, dal 9 al 13 aprile; a Perugia, dal 10 al 19 luglio e nuovamente a Orvieto, dal 28 dicembre del 2020 al primo giorno del 2021.

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