È conosciuta anche come la corsa delle cinque diverse pavimentazioni. Unica al mondo. È la Roma Appia Run, in programma il prossimo 28 aprile. I podisti saranno impegnati sui 13 chilometri dell’agonistica sugli orizzontali di asfalto, basolato lavico, sanpietrino, sterrato e, nel finale, sul materiale della pista dello stadio ‘Nando Martellini’, alle Terme di Caracalla. Quattro le categorie previste nella ventunesima edizione. Oltre alla prova riservata agli specialisti sarà a disposizione degli appassionati la non competitiva, sempre di 13 chilometri; un’altra corsa, ancora più breve, di 4 chilometri e l’esibizione riservata a giovani e giovanissimi, in programma alle ore 15 del 27 aprile allo Stadio delle Terme di Caracalla. ‘Fulmine dell’Appia’, prove di velocità sulla pista, dai 30 agli 80 metri, per gli junior fino ai 17 anni. L’ultima domenica di aprile è prevista una partenza in tre fasi in via delle Terme di Caracalla. La prima alle ore 9 per la non competitiva più breve. Dopo mezzora sarà dato il via all’ondata più qualificante. Altri cinque minuti per veder correre il resto degli iscritti. Gli sportivi peseranno, fra l’altro, in via Appia Antica, via di Cecilia Metella, via Appia Pignatelli, via della Caffarella, via di Porta Ardeatina, via Cristoforo Colombo, via Cilicia, via Marco Polo , viale Giotto, largo Vittime del Terrorismo, per concludere la fatica all’interno dello storico Stadio. Lo scorso anno ha trionfato Aziz Laktri, 29 anni, originario del Marocco. Sull’Albo d’Oro figura un tris di vincitori italiani: Giacomo Leone delle Fiamme Gialle nel 2001, alla terza edizione della Roma Appia Run; Mohammed El Mounim del Gruppo Città di Genova nel 2016 e Said El Otmani dell’Esercito nel 2017. In campo femminile, nel 2018, l’ha spuntata l’etiope Yayeh Gedamnesh Mekuanent. Le atlete che per prime hanno tagliato il traguardo sono la coppia della Forestale Lucilla Andreucci e Maria Guida nel 2002 e nel 2003; le rappresentati dell’Esercito Vincenza Sicari nel 2005; Giulia Francario e tre volte Veronica Inglese, dal 2010 al 2012 e nel 2016 Nadia Ejjafini e nel 2017 Annalisa Gabriele degli Amatori Villa Pamphili nel 2014. Nell’ultima edizione hanno concluso la gara quasi cinquemila atleti e oltre duemila nella non competitiva di 4 chilometri. Dovrebbe tornare alla Roma Appia Run, organizzata dall’ACSI, l’Associazione di Cultura, Sport e tempo libero, Veronica Inglese, la ventinovenne pugliese di Barletta alla ricerca di un prestigioso poker. Il Villaggio sarà allestito alla vigilia dell’appuntamento podistico allo Stadio Nando Martellini’. Alla manifestazione collabora il Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, un’Organizzazione Non Governativa presente in una quarantina di paesi. La prova più corta sarà affiancata dalla denominazione ‘Running For Ethiopia’ sostenuta anche dalla Fondazione Mediolanum. Ymca Italia, invece, è impegnata nel “garantire modelli sostenibili di produzione e consumo” con le eccedenze alimentari raccolte nel corso della gara da consegnare a chi è in difficoltà. Retake Roma predisporrà un punto di ritiro di scarpe da ginnastica usate per poi essere riciclate. Materiale poi immesso nella cosiddetta ‘economia circolare’. Roma Appia Run sarà ancora testimonial della campagna ‘Alcohol Prevention Race’, per la prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche fra i più giovani, promossa dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità. Novità l’abbinamento fra cultura e sport con il progetto ‘Archeorunning’ sostenuto da Isabella Calidonna, che sarà la guida di atleti, familiari e accompagnatori al seguito, nel pomeriggio della vigilia, fra le bellezze ineguagliabili di Roma. La medaglia per chi taglierà il traguardo è stata disegnata da Desirée Perifano, che ricorda il piede dell’etiope Abebe Bikila, assoluto protagonista della Maratona ai Giochi dei cinque cerchi colorati di Roma del 1960.
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