Etiopi imperiali

Ai Fori strapotere degli africani alla Maratona di Roma. Quarta l’azzurra dell’Esercito Laila Soufyane

Doppio tris alla Maratona di Roma. È stato calato sul podio allestito in via dei Fori Imperiali dall’atletica dell’Etiopia. Monopolizzate le prime tre posizioni sia nella prova maschile che in quella femminile, fra l’altro condita per un soffio dal record della manifestazione, 2 ore 22 minuti e 52 secondi. La differenza è stata di un solo secondo, ma, comunque, utile per incassare anche il bonus da parte di Kebede Megertu Alemu. Il limite abbassato era della russa Galina Bogomolova stabilito nel 2008: 2 ore 22 minuti e 53 secondi. La ventiduenne etiope vantava un primato di 2 ore 28 minuti e 8 secondi stabilito nel 2018 a Shangai al termine della seconda maratona della carriera. L’atleta è stata praticamente guidata nei 42 chilometri e 195 metri da un connazionale ed ha preceduto la coetanea Chekol Muluhabt Tsega, che ha fermato il cronometro a 2 ore 26 minuti e 51 secondi e Chaltu Negesse Chawa. L’azzurra dell’Esercito Laila Soufyane ha sfiorato il podio. È finita quarta con 2 ore 34 minuti e 54 secondi anche “a causa di qualche problema fisico”. Un po’ delusa alla fine la podista originaria del Marocco, che nel 2016 ha trionfato nel Mondiale Militare di Torino.
La fastidiosa pioggia caduta soprattutto nella mattinata sulla capitale ha condizionato soprattutto i tempi della prova maschile, che, fra l’altro, hanno evidenziato “le difficoltà dovute anche alla situazione dell’orizzontale stradale per il mancato livellamento dei sampietrini” e per il generale stato dell’asfalto. Uno dei favoriti, Abayneh Ayele Woldegiorgis è uscito di scena intorno a metà gara. Il pisano Daniele Meucci ha spento le speranze dei sostenitori italiani fra il chilometro 33 e il chilometro 34 e Musa Babo Ido è scivolato nel momento cruciale della corsa lasciando metri mai più recuperati. La svolta poco prima del trentaseiesimo chilometro quando Tebalu Zawude Heyi, 32 anni di Addis Abeba, ha salutato la compagnia per tagliare il traguardo in 2 ore 8 minuti e 37 secondi. Poi Tesfa Tiruneh Workneh e, quindi, l’altro connazionale Yihunilign Adane Amsalu. Il tricolore è stato difeso da Ahmed Nasef, che ha chiuso all’undicesimo posto in 2 ore 16 minuti e 57 secondi.
Il leggero maltempo, comunque, non ha rovinato la festa dei podisti arrivati da 88 paesi. In migliaia hanno partecipato alla Stracittadina non competitiva di 5 chilometri, che hanno concluso il percorso nello storico scenario del Circo Massimo accolti da musica e spettacoli. Iniziative di intrattenimento sono state promosse su tutto il percorso. L’edizione 2019 dell’ACEA Maratona Internazionale di Roma è stata straordinariamente organizzata dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera attraverso il Comitato Regionale del Lazio coordinato da Fabio Martelli in collaborazione con l’amministrazione monocolore pentastellata del Campidoglio in attesa dell’assegnazione prevista con l’atteso e plurinominato bando.
Alla premiazione, con vista sulle testimonianze storico-archeologiche dell’Antica Roma, ha preso parte Virginia Raggi, sindaco di Roma.
La ‘monarchia’ etiope sulla Maratona di Roma riporta inevitabilmente alla mente un assoluto protagonista della specialità, Abebe Bikila, trionfatore a piedi scalzi sotto l’Arco di Costantino nei Giochi dei cinque cerchi multicolorati del 1960. È la nona volta di un podista del paese africano e la decima vittoria nella prova al femminile. I successi italiani sono stati firmati da Stefano Baldini nell’88; da Ruggero Pertile nel 2004 e da Alberico Di Cecco l’anno dopo. In campo femminile sull’Albo d’Oro sono finite Franca Fiacconi nel 1998; Maura Viceconte nel 1999; Maria Guida nel 2001; Maria Cocchetti nel 2002; Gloria Marconi nel 2003 e Ornella Ferrara nel 2004.

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