Basket Beats Borders

Fino al 5 luglio, torneo femminile di Basket con le atlete palestinesi provenienti dal campo rifugiati di Shatila

Lo sport per confrontarsi, lo sport per conoscere, lo sport per capire: dal 29 giugno al 5 luglio a Roma si incontreranno le atlete della squadra di Basket palestinese del Palestine Youth Club e delle squadre romane popolari (Atletico San Lorenzo, Bulles Fatales, All Reds), un’opportunità di incontro unico dove lo sport rappresenta il mezzo per entrare in contatto, divertirsi e condividere le proprie esperienze sportive e di vita.
Un torneo di basket e un’occasione sia per parlare con attenzione del ruolo dello sport e dicome si vive in un campo profughi libanese come quello di Shatila, che per ricordare la resistenza palestinese contro l’occupazione israeliana. Le associazioni promotrici chiedono la scarcerazione di Ahed Tamimi, la diciassettenne arrestata a Dicembre per il suo impegno politico, e sostengono la campagna internazionale di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS) su Israele come forma non violenta di protesta.
Il 29 Giugno a Roma arriverà la delegazione da Shatila; il cuore dell’evento sarà il 1 luglio all’Ex SNIA con il torneo, dedicato alla memoria di Gaetano D’Ovidio, cooperante, amico e socio di Un Ponte Per…, grande amante del basket e del popolo palestinese, seguito da un importante momento di incontro e confronto, e una cena palestinese.
A organizzare il BBB sono David Ruggini e Daniele Bonifazi, i due attivisti che hanno ideato e realizzato la prima edizione già nel 2017; Sport Against Violence, associazione sportiva impegnata da anni in una serie di progetti ed attività in Iraq, in collaborazione con l’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative e che dal 2007 lavora per diffondere l’idea di sport come strumento di educazione alla non violenza; Un Ponte Per…associazione che opera per la prevenzione dei conflitti in Medio Oriente e nei Balcani tramite progetti di cooperazione, interventi civili di pace e iniziative di solidarietà; Palestine Youth Clubattivo nel campo profughi di Shatila, in Libano, che lavora per aiutare i giovani socialmente svantaggiati, offrendo loro la possibilità di sviluppare uno stile di vita sano e positivo e di integrarsi nella società tramite la pratica sportiva e CELIM – Centro Laici Italiani per le Missioni– Organizzazione Non Governativa nata nel 1954 che gestisce in Africa, nei Balcani e in Medio Oriente progetti di cooperazione internazionale.
Le Donne nello Sport per la Pace, la Coesione e l’Integrazione (Ex Snia, Via Prenestina 173 – Roma).

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