Auto di seconda mano

Convegno di Fleet&Mobility su un settore dall’andamento positivo. Maggioranza delle trattative fra privati

Quasi 3 milioni di passaggi di proprietà sono stati registrati lo scorso anno, che hanno riguardato esclusivamente le auto usate, di seconda mano, comprese quelle a ‘chilometro zero’, immatricolate dalle varie concessionarie per raggiungere gli obiettivi fissati, ma mai veramente circolanti. Questo meccanismo, però, gonfia il dato, in quanto sono riportate anche nella colonna delle ‘auto nuove’ e, quindi, da escludere dal conteggio. 2 milioni 735 mila è il risultato ‘pulito’, che, comunque, porta la crescita al 2% rispetto al 2016.
Le cifre sono emerse nel corso dell’ottavo summit dedicato al mercato delle auto usate e delle vetture classiche e vintage promosso da Fleet&Mobility con il sostegno di Agos e di Dekra, Suzuki e Evolvea, nell’ambito del programma ‘La Capitale Automobile’, al quale hanno partecipato esperti, osservatori dd operatori del settore.
Dopo la comune depressione registrata fra il 2011 e il 2014 il mercato ha mostrato una evidente impennata. In alto e sostenuta anche dal sistema del noleggio e dalle trattative fra privati preferite sempre più all’assistenza dei concessionari ufficiali, che, comunque, garantiscono affidabilità e anche controlli e verifiche post-vendita come per le auto nuove. “Il cliente è diverso, sia nella ricerca che nella possibilità del pagamento”, hanno rilevato gli intervenuti, riferendosi all’acquirente di auto nuove e usate, che “potrebbero anche rischiare di vedere il costo delle ‘chilometro zero’ vicino, se non addirittura superiore, alle non immatricolate”.
È stato anche sottolineato, nella serie di interventi coordinata nell’ampia sala dell’ACI da Pier Luigi Del Viscovo del Centro Studi di Fleet&Mobility, l’estensione del numero dei concessionari che offrono assistenza anche senza essere stati i diretti venditori. Insomma, offrono la disponibilità e la competenza dell’officina anche se la trattativa è stata conclusa fra privati. Su questo aspetto, però, sono attese le indicazioni della cosiddetta ‘casa-madre’.
Il presidente dell’Automobil Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani ha rilevato l’età avanzata di un alto numero di veicoli circolanti, quasi 38 milioni, con medie quasi fuori controllo in alcune aree del Paese. L’anzianità delle vetture porta inevitabilmente all’aumento del livello di emissioni di sostanze inquinanti nell’aria e della insicurezza delle circolanti. A questo dovrebbe essere sommata anche l’evidente percentuale, oltre il 20%, di auto non revisionate, come dire intorno ai 9 milioni, considerate “pericolose, anche per gravi difettosità”. Le auto usate, soprattutto quelle datate, hanno meno offerte da parte delle compagnie assicurative. A sentire gli esperti le immatricolare prima del 1993 sarebbero ancora un milione e 600 mila, presenti soprattutto nelle zone del centrosud, conservate, al di là di quelle storiche, come seconde e terze auto, stanziali, da utilizzare per limitati periodi, forse di villeggiatura o per impossibilità economiche favorevoli al ricambio e a ulteriori acquisti. Numerose anche le auto euro 3, 9 milioni, concentrate nelle aree del meridione della nostra penisola. Sticchi Damiani ha proposto per favorire il ringiovanimento di eliminare gli oneri dovuti all’immatricolazione o alla rottamazione. Le auto ultraventennali sono soprattutto alimentate a gasolio, che in alcuni casi è messo “inopinatamente” al bando da alcuni amministratori pubblici locali, “con provvedimenti inadeguati senza considerare l’alta evoluzione raggiunta in merito alle emissioni inquietanti”, ha sottolineato Enrico De Vita, editorialista di AutoMoto.it.
L’alto numero di auto, 67 su 100 abitanti, potrebbe essere condizionato, se non obbligato, dalla conformità geografica della nostra penisola caratterizzato da borghi, centri collinari e montani isolati dal servizio pubblico e da un trasporto locale non sufficiente anche nelle città.
Per verificare una eventuale manomissione della reale circolazione delle auto arriva il sistema Diogene, che evita la contraffazione del chilometraggio delle auto usate finite sul mercato. Un sistema sviluppato e prodotto dalla società svizzera FGMTech in collaborazione con Evolvea. È un dispositivo hardware e software, in grado di leggere i chilometri effettivamente percorsi dai veicoli delle principali case automobilistiche. A disposizione un kit fornito in una pratica valigetta di quasi 4 chili facilmente trasportabile e utilizzabile, in modo da evitare spiacevoli sorprese al momento dell’acquisto, in particolare fra privati.

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