Un voto per l’Europa

Iniziative per sollecitare la partecipazione, soprattutto dei giovani dell’Unione e superare l’astensione alle urne. Nel nostro Paese seggi aperti l’8 e il 9 giugno per il rinnovo del Parlamento

AAA cercasi elettori per le ormai imminenti consultazioni europee previste nei paesi dell’Unione fra il 6 e il 9 giugno, ma anche per sensibilizzare gli indecisi e i renitenti, più o meno cronici, sull’importanza della partecipazione per la composizione del nuovo Parlamento. In Italia, dove i seggi saranno frequentabili l’8 e il 9 giugno, è ufficialmente iniziata all”Europa Experience-David Sassoli’ di piazza Venezia la campagna di lancio con lo slogan ‘Usa il voto’. Presenti, fra gli altri, i rappresentanti in Italia del Parlamento Europeo Carlo Corazza e della Commissione Antonio Parenti, il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e il segretario generale dell’Associazione Civita Simonetta Giordani.
Nel 2019 l’affluenza degli aventi diritto alle urne è stata di un soffio superiore al 50%, 50,6%, ma in questa occasione un sondaggio di Eurobarometro nei mesi scorsi, promosso dal Parlamento Europeo che ha coinvolto oltre 26 mila persone di tutti i paesi dell’Unione, confermerebbe una crescita. Il 60% dei contattati ha mostrato interesse per le prossime elezioni e il 71% ha dichiarato di essere disposto a utilizzare l’occasione per esprimere una preferenza con un aumento rispettivamente dell’11% e del 10% a guardare i precedenti dati. Inoltre l’81% è d’accordo sull’importanza del voto “per mantenere viva la democrazia”. L’84%, invece, ritiene che “votare è importante per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni”. L’81% pensa che esprimere il proprio parere ai seggi sia importante anche in considerazione dell’attuale situazione geopolitica.
“In questi cinque anni il mondo e, in particolare, l’Europa ha affrontato la tragedia del Covid-19 confermando i valori esistenti che hanno unito per superare quella crisi sanitaria”, ha ricordato Roberto Gualtieri, fra l’altro con un passato da europarlamentare. “L’Europa ha assicurato quasi ottant’anni di pace e democrazia con l’esclusione dei regimi autoritari anche se, attualmente, il conflitto è al centro del Continente e un altro è proprio al di là del Mediterraneo con ripercussioni inevitabili anche sui paesi dell’Unione”.
Un po’ tutti hanno richiamato l’attenzione sulla fondamentale funzione del Parlamento, che sostiene la scelta della futura Commissione e le molteplici decisioni e norme in grado di condizionare i singoli paesi. “Se non esprimi il parere alle urne dovrai sottostare alle preferenze di altri”. Inevitabilmente, in quanto i rappresentanti di chi vota, tanti o pochi, andranno ugualmente nell’Europarlamento.
Per sollecitare la partecipazione alle urne è stato realizzato un video, ‘Usa il voto’, in ben nove versioni adattate per la televisione, il cinema, la radio e i social media. La presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, fra l’altro, ha rilevato come “la democrazia dell’Unione sia importantissima, in quanto il voto deciderà quale direzione prenderà l’Europa nei prossimi cinque anni e in quale contesto vivremo”. Il Parlamento Europeo ribadisce l’impegno a promuovere il dialogo, l’unità e la cittadinanza attiva e quello slogan, ‘Usa il voto, non lasciare che gli altri decidano per te’, ricorda quanto la democrazia sia “un dono prezioso da coltivare e difendere con il coinvolgimento di tutti”.
“La democrazia è una responsabilità collettiva in grado di unire i cittadini e le generazioni più di quel che sia possibile pensare”, ha ricordato Jaume Duch, portavoce del Parlamento Europeo. Intanto è stato definitivo il programma delle iniziative istituzionali a sostegno della partecipazione al voto. L’8 maggio a Milano incontro serale con l’annunciata presenza, fra gli altri, di Roberto Vecchioni e di Elio e le Storie Tese. Il giorno dopo, alle 9 nell’aula del Consiglio comunale ‘Giulio Cesare’, dibattito istituzionale e, poi, in piazza del Campidoglio, dalle 19 alle 21, letture ed esibizioni musicali. In quei giorni, con replica nelle ore serali dell’8 e del 9 giugno, accensione simbolica con “il colore dell’Unione Europea, il blu, dei palazzi comunali, delle piazze, dei borghi e delle testimonianze archeologiche di numerosi comuni della nostra penisola”. L’iniziativa, che coinvolge anche altre città europee, è promossa dall’Associazione Civita con il sostegno, fra gli altri, del Ministero della Cultura, dell’ANCI, dell’ENEL e dell’ACEA.
Dal 17 al 19 maggio a Forlì e in altri tre centri del Vecchio Continente sarà organizzato l'”European Youth Event’ promosso dal Punto Europa cittadino e dall’Università di Bologna. Il 23 maggio a Bruxelles è previsto il dibattito fra i candidati alla presidenza della Commissione Europea. Incontri, confronti e approfondimenti sono in programma su tutta la nostra penisola, fra l’altro nelle università e, nella capitale, anche nell”Europa Experience-David Sassoli’ di piazza Venezia.
720 saranno i prossimi parlamentari, di cui 76 quelli italiani. Nel nostro Paese sono previste le indicazioni delle preferenze e uno sbarramento per le forze politiche al 4% per poter ottenere i rispettivi esponenti a Bruxelles e a Strasburgo. Ogni paese ha un sistema diverso, ma comunque collegato alla proporzionalità. La quota degli aventi diritto,, secondo gli ultimi dati di Eurostat, sarebbe scesa intorno ai 359 milioni anche per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, che risale al 31 gennaio del 2020. La Germania è leader con 64 milioni e 900 mila elettori, poi la Francia con 49 milioni e 700 mila e l’Italia con 47 milioni, quasi l’80% dei residenti. Almeno 20 milioni e 900 mila saranno i giovani che potranno votare per la prima volta. In cima alla particolare graduatoria è sempre la Germania con 5 milioni e 100 mila ultradiciottenni, quindi la Francia con 4 milioni e l’Italia con 2 milioni e 800 mila. È il Belgio, invece, il paese maggiormente rappresentato in relazione agli aventi diritto, il 9,7%. Dalla sequenza delle partecipazioni alle urne emerge una naturale e fisiologica oscillazione, anche in seguito all’allargamento dell’Unione. 45,4% nel 2004; 43% nel 2009; 42,6% nel 2014 e 50,6% nel 2019. In Italia, a Roma, in Campidoglio, sono stati firmati i Trattati Europei. Era il 25 marzo del 1957.

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