La carovana viaggiante del motomondiale ospiterà il prossimo anno in almeno sei occasioni le gare del primo Campionato con protagoniste le due ruote sospinte elettricamente. Mondiale promosso dalla Federazione Internazionale di Motociclismo; da Dorna Sports, che vanta i diritti commerciali e sportivi e dall’ENEL, impegnato a offrire ogni sostegno infrastrutturale per la necessaria alimentazione energetica. Il FIM ENEL MotoE World Cup avrà sui circuiti le due ruote della EgoGP, l’azienda italiana del modenese, che da tempo ha sviluppato un modello sportivo ad alta prestazione, la eCRP. Dopo l’esperienza della FormulaE di automobilismo, che a metà aprile farà tappa in Italia, in particolare sul circuito cittadino romano dell’EUR, la prossima stagione parte anche il Mondiale delle moto elettriche, tutte gommate Michelin. “Non è escluso che in futuro possano entrare in scena anche le altre case costruttrici solitamente impegnate nelle varie classi del Mondiale. La ricerca e la tecnologia è continua e costantemente finanziata anche per essere utile e utilizzata nella produzione di serie, per la strada, da immettere sul mercato ed essere commercialmente allettante”. Presenza e parole di Fausto Gresini, 57 anni, emiliano di Imola, due volte campione del Mondo nella 125, nel 1985 e nel 1987, a cavalcioni di una Garelli. Nella quasi decennale carriera ad alto livello ha partecipato a 132 corse, 21 quelle vinte, 47 i podi, 17 ke partenze in pole position e 13 i giri veloci collezionati. Dopo aver lasciato l’attività agonistica e le gare in pista nel 1994 ha allestito la Gresini Racing con la quale partecipa in tutte le categorie. Per il 2018 ha stretto la collaborazione con l’italiana Aprilia e allargato il progetto per la formazione di giovani piloti. La Gresini Racing è stata al via in 619 occasioni; 46 i successi; 154 i podi, ma soprattutto due titoli mondiali messi in bellamostra in bacheca con Daijiro Kato, 2001, poi scomparso un paio di anni dopo a Suzuka nel Gran Premio del Giappone e Toni Elias, 2010. Altra giornata con la tragedia di Marco Simoncelli in Malesia nel 2011. “La moto elettrica sarà il prodotto di domani per superare i problemi dell’inquinamento atmosferico e acustico” e facilitare la mobilità urbana. Una soluzione per il congestionato traffico sulle strade delle grandi città. “Il 2018 sarà necessario ai piloti e ai team per valutare “il comportamento delle moto, raccogliere informazioni sul peso e la durata delle batterie, valutare il tempo di accelerazione, il punto di frenata e ogni altro aspetto collegato alla guida”. I tecnici, probabilmente, acquisiranno e sfrutteranno anche i risultati registrati nelle edizioni del Mondiale di FormulaE. L’evoluzione è freneticamente sollecita sia a livello tecnico che per la sicurezza dei piloti. Gli esperti, ormai, curano ogni aspetto, compreso l’abbigliamento e gli accessori. Tute sempre più confortevoli e resistenti e caschi, che prossimamente avranno anche la visiera graduata per chi necessita di lenti. “Innovazioni tecnologiche sorprendenti e anche impensabili anni fa”. La differenza con quando Gresini era in pista non da team manager “è evidente guardando i filmati”. Ai più sembrano due discipline sportive differenti. Al Mondiale delle moto elettriche è coinvolto anche il Gresini Racing con un paio di piloti. Intanto è praticamente vigilia della stagione 2018, che prevede “combattuta d spettacolare”, anche valutando i risultati dei test invernali delle varie scuderie e della crescita competitiva di alcuni protagonisti della Moto2, della 250 e della MotoGP.
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