Nicola raccontato a Giacomo (il jolly-LEGO)

Un ricordo di Nicola nel giorno del suo compleanno (di Luca Galeazzi)

Giacomo, il mio nipotino, ha 7 anni.
Ogni volta che vado a trovarlo, mi chiede di raccontargli una favola, prima di addormentarsi.
Ogni eroe delle storie che mi invento deve avere, però, una caratteristica indispensabile: deve essere un personaggio “LEGO”. E così, ecco nascere storie con Batman-LEGO che affronta uomini mascherati-LEGO, pistoleri-LEGO che combattono con un esercito-LEGO di cattivi, e così via.
Come gli racconterei, oggi, Nicola (che lui non ha mai conosciuto) ? Potrei presentarglielo così: un grande amico di tuo zio, di tua zia e dei tuoi genitori, che oggi avrebbe compiuto 52 anni. Sì, proprio il numero delle carte del poker.
Immaginalo come un jolly-LEGO, altissimo, ridente e scanzonato e con lo sguardo sornione. Intorno a lui, una folla di personaggi più o meno stravaganti: re-LEGO, regine-LEGO, cavalieri-LEGO ed un’altra marea di carte-LEGO più o meno importanti, tutte diverse tra loro ma tutte a fargli da corona.
E, proprio come farebbe un jolly-LEGO che si rispetti, aveva il gusto di violare le regole del gioco, di sparigliare le carte del mazzo e di interpretare tutti i ruoli, secondo l’ispirazione del momento e seguendo solo il suo istinto: bastava che cambiasse un pezzo del suo corpo componibile (un’espressione; una smorfia; un abito) per diventare un personaggio-LEGO ogni volta diverso, sia esteriormente (memorabili i suoi maglioni pastello) sia nel comportamento, mischiando abilmente il vero e l’inventato (come quando, appassionato di jazz, parlava con competenza e passione di brani che aveva appena ascoltato, finendo poi per descrivere ricette di piatti esotici che inventava sul momento).
Soprattutto, sapeva scherzare con tutti e stare in armonia con tutti.
Con lui non potevi mai annoiarti, anche perché era proibita qualsiasi distrazione: bastava un lapsus, una frase banale detta sovrappensiero ed ecco, immediatamente, le sue battute fulminanti, che davano il ritmo a quella che, altrimenti, sarebbe stata una serata qualunque.
Quante volte diceva, scherzando: “… ma se non ci fossi io …”. E adesso che, purtroppo, non è veramente più tra noi, le nostre vite sono diventate più prevedibili: come le altre carte-LEGO del mazzo, siamo tornati a rispettare le regole del gioco, ma ci manca tanto il nostro jolly-LEGO.

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