Dal Cinquecento la storia delle aree verdi ricostruita in una esposizione allestita a Palazzo Braschi attraverso quasi duecento testimonianze, fra dipinti, stampe, manoscritti e libri
Roma è una delle grandi città sul pianeta in grado di vantare un’alta percentuale di aree verdi, fra quelle pubbliche e le private. A questo aspetto va ricordata l’evidente estensione dedicata e riservata alle coltivazioni agricole nel territorio comunale. Gli scenari nei secoli sono stati studiati, progettati, cinematografati e anche disegnati e pennellati da numerosi protagonisti dell’arte pittorica.
Il Campidoglio, attraverso l’Assessorato alla Cultura e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ha promosso una inedita e originale esposizione, ‘Ville e giardini di Roma. Una corona di delizie’, negli spazi di Palazzo Braschi, in cui sono testimoniate le bellezze naturali o disegnate, patrimonio della Città Eterna, alcune sorprendenti e spettacolari. Quasi duecento le proposte da visionare e ammirare, fra dipinti, stampe, libri, manoscritti, cataloghi, plastici, riproduzioni e anche un filmato, tutti posti in bellamostra nelle sale del Museo di Roma dalla doppia entrata, dalle piazze Navona e San Pantaleo.
La mostra, visitabile fino al 12 aprile del 2026, è stata curata da Alberta Campitelli, Alessandro Corona, Federica Pirani e Sandro Santolini, con il sostegno di un Comitato scientifico internazionale composto da Vincenzo Cazzato, Barbara Jatta, Sabine Frommel, Denis Ribouillault e Claudio Strinati, con la collaborazione organizzativa di Zétema Progetto Cultura e il contributo di Euphorbia Cultura del Paesaggio. Alla progettazione degli spazi espositivi ha pensato Roberta De Marco.
La selezione, oltre alla ricchezza documentale, consente ulteriori indagini su zone poco approfondite
o, addirittura, quasi ignorate dagli studiosi e dagli esperti negli anni passati. L’approfondimento, sollecitato dall’allestimento, ha permesso di scoprire, forse per la prima volta, l’originario aspetto degli spazi verdi, fra l’altro alcuni scomparsi o fortemente rimaneggiati e trasformati, per una diversa interpretazione storica. Il percorso espositivo è articolato in sei sezioni, in stragrande maggioranza “temporali” e indicate da diversi colori. La tonalità per collegare il riferimento: rosso, verde, celeste, viola e giallo.
La prima parte riguarda ‘Le ville del Cinquecento, tra nostalgia dell’antico e nuovi modelli’. Il passo successivo è il ‘Seicento, fasto e rappresentazioni del potere’. E, poi, il ‘Settecento’, compreso ‘tra magnificenza e ‘buongusto”. Il secolo successivo affronta le ‘distruzioni e i nuovi giardini per l’urbanistica di Roma capitale’. ‘Il giardino romano nel Novecento tra propaganda, distruzioni e nuovi modelli’ vede una iniziale “effervescente vitalità”, in quanto nel 1870 la città contava 220 mila abitanti, che dopo trent’anni erano il doppio”. Molte “ville vengono distrutte per lasciare spazio alla modernizzazione, mentre l’acquisizione e l’apertura al pubblico di Villa Borghese nel 1908, collegata alla Passeggiata del Pincio, ha segnato un contributo al verde cittadino”. La verifica è in un plastico in gesso, legno e sughero realizzato da Tommaso Felicetto e Giuseppe Valadier. Nella stessa sala è imponente un maxidipinto a olio su tela di George Paul Loroux. ‘Passeggiata al Pincio’ risale al 1910 ed è inserita nel settore ‘svaghi e società nei giardini romani’.
Qualche anno fa le ville censite erano 160, al momento, con l’impegno degli esperti e dei ricercatori, è stata superata quota
200, ma l’impegno non è certamente smorzato o concluso. L’iniziativa culturalartistica è arricchita con le opere arrivate da collezioni di prestigiose istituzioni e di musei sia italiani che di espressione internazionale, anche se la maggior consistenza è gestita proprio da Roma Capitale.
L’esposizione è dotata di tecnologie e apparecchi multimediali e immersivi sufficienti per l’audiodescrizione e il supporto tattile per gli ipo e i non vedenti e per i non udenti.
Il catalogo, disponibile a Palazzo Braschi, è pubblicato da L’Erma di Bretschneider.
‘Ville e giardini di Roma. Una corona di delizie’ è visitabile dal martedì alla domenica nell’orario oscillante fra le 10 e le 19.
