Promossa nelle sale romane di WeGil, ‘Movie Icons’, la mostra che racchiude fino al 3 maggio del 2026 alcuni oggetti e composizioni utilizzate nelle scene di pellicole indimenticabili. A Torino è stato registrato un gran numero di visitatori
Dopo Torino, Roma, in particolare nella riqualificata ala ‘B’ del Palazzo di WeGil di largo Ascianghi, che risale al 1933 su disegno dell’architetto Luigi Moretti. ‘Movie Icons’ raggruppa un centinaio di testimonianze delle scene cinematografiche girate negli Stati Uniti, a Hollywood e negli anni scovate e collezionate da Luca Cableri, che ha curato le esposizioni al Museo del Cinema, alla Mole Antonelliana del capoluogo piemontese e anche nella capitale. A Torino l’iniziativa ha riscosso un gran successo di visitatori, quasi cinquecentomila.
La mostra romana è stata promossa dalla Regione in collaborazione con LazioCrea, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Theatrum Mundi di Arezzo. All’apertura ufficiale erano presenti i vertici dell’amministrazione regionale Francesco Rocca; dell’Assessorato alla Cultura, alle Pari Opportunità, alle Politiche Giovanili e della Famiglia e alla Protezione Civile Simona Renata Baldassarre; di LazioCrea Marco Buttarelli; del Museo del Cinema di Torino Enzo Ghigo; della direzione alla Cultura, alle Pari Opportunità, alle Politiche Giovanili e della Famiglia e alla Protezione Civile Luca Fegatelli e, naturalmente, Luca Cableri, che ha innalzato i protagonisti dell’esposizione a “opere d’arte”, in grado “di generare emozioni non solo a chi le ha ideate, progettate e realizzate, ma anche ai visitatori”; soprattutto se “giovani”, ha completato l’assessore Simona Renata Baldassarre.
Enzo Ghigo ha rilevato che sarebbe possibile allestire esposizioni in serie per la gran quantità di oggetti in possesso del Museo torinese. La proposta, fra l’altro, è stata immediatamente raccolta dal presidente Francesco Rocca per future collaborazioni.
“‘Movie Icons. Oggetti originali dai set di Hollywood’ è una mostra intergenerazionale”, che riporta all’attenzione costumi, caschi, tute, abiti, robot, spade laser, pistole, proiettili, visori, guanti anche a ventosa, maschere, falsi documenti di identità utili nei film e anche la bacchetta magica di Harry Potter e le caratteristiche orecchie di Spock in ‘Star Trek’. Una vera e propria carrellata di un campionario che riporta i frequentatori a visioni passate sia sul piccolo che sul grande schermo. È anche un percorso nell’attrattività cinematografica, nell’evoluzione tecnologica e di quella artigianale dei mestieri, delle specializzazioni, delle professionalità e dell’utilizzo dei
materiali.
La mostra non è solo ed esclusivamente destinata agli appassionati del cinema, che, comunque, hanno modo di scoprire l’abbellimento, l’arricchimento e la trasformazione dei set cinematografici. I continui flash della memoria caratterizzano il tour nelle sale dei tre livelli in cui è allestita l’esposizione visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 fino al prossimo 3 maggio del 2026.
Associati alla mostra sono previsti incontri e confronti tematici e visite guidate per i giovani delle scuole. Disposti anche dei pannelli multisensoriali su tutto il percorso espositivo con una selezione degli oggetti di scena realizzati in rappresentazioni visivo-tattili in rilievo trasparente, completi di didascalie in braille. Le descrizioni audio sono bilingue, in italiano e in inglese.
