Presentata a Palazzo Wedekind di Roma il Rapporto ‘Italia generativa’ promosso dall’Università Cattolica, dall’ARC e da IFEL rivolto soprattutto sulla condizione giovanile
La condizione giovanile nel nostro Paese è stata il comun denominatore del Rapporto 2023 ‘Italia generativa’ realizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore; da IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e dall’ARC, il Centre the Anthropology of Religion on Generative Studies con il contributo, fra l’altro, di Unipolis. Lo studio, che ha avuto come riferimento ‘Via dalla gabbia (semi)dorata. Riaprire il futuro delle nuove generazioni’, è stato analizzato e approfondito nella capitale, soprattutto da alcuni amministratori pubblici.
Il Rapporto, in particolare, ha valutato la condizione giovanile in Italia con uno sguardo rivolto anche all’Europa e ha portato una visione su alcuni dei principali fenomeno che riguardano le nuove generazioni sul percorso del rispettivo futuro. Gli interventi nel Salone ‘Angiolillo’ di Palazzo Wedekind di piazza Colonna hanno sollecitato alleanze intorno a nuove iniziative per avviare concreti processi trasformativi e generativi di multiforze valore.
Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha rivolto l’attenzione soprattutto sugli alloggi, base di partenza per chi avesse l’aspirazione di essere autonomo o di formare una nuova famiglia. “Un piano straordinario per la casa” sarebbe necessario in una città come Reggio Emilia che sembra non mostrare particolari debolezze soprattutto al capitolo ‘occupazione’. Le aziende dell’area, oltre al mercato italiano, hanno contatti con altri paesi e l’export è sicuramente una voce confortante per i bilanci. Le attività, comunque, sono alla continua ricerca di personale e manodopera. “È il paradosso di questo paese con i giovani disoccupati da una parte e la continua assenza di soddisfacimento per l’organico delle imprese dell’altra”. I due monti non riescono a trovare un punto di contatto.
“Investimenti, risoluzione abitativa, formazione per una opportuna specializzazione e relativo posto di lavoro” sono stati i temi affrontati da Andrea Furegato, sindaco di Lodi, che ha anche ricordato come “l’Italia non può vivere solo sulle bellezze storico-archeologiche, altrimenti rischiamo di diventare un paese di bed&breakfast e camerieri. Non solo turismo, che, comunque, è un aspetto economicamente importante” per tutto quello che commercialmente ruota intorno. “Opportuno anche un piano industriale”.
Il sindaco di Viterbo Chiara Frontini, invece, ha sottolineato l’impennata del numero dei visitatori, ÷20%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale. “Il centro storico trasformato in isola pedonale probabilmente è maggiormente adatto allo stile di vita dei giovani, in quanto camminando, possono trovare e soddisfare le necessità, fra cui. l’Università, la Biblioteca; il teatro, il cinema, il supermercato. E, poi i palazzi d’epoca sono quasi tutti senza ascensore ed è utilizzare le scale”.
Per molti giovani, però, l’unica alternativa sembra essere quella di lasciare l’Italia alla ricerca di possibilità che non riescono a trovare. “Un adattamento negativo per tutti, in quanto sfuma la spinta creativa e l’energia multinazionale con la prospettiva di un andamento quotidiano, al motto del “giorno per giorno”, ma di breve termine e senza apparenti prospettive. L’andazzo, però, diventa “strategia di vita”.