Presentato a Roma il Rapporto dell’AIOP, da cui emerge, fra l’altro, il contributo al Servizio Sanitario Nazionale. Affrontato anche il delicato tema delle cosiddette ‘fake news’ che riguardano l’importante settore
“Le strutture accreditate assicurano oltre il 25% dei ricoveri impiegando quasi un/decimo della spesa sanitaria complessiva”. È una delle rivelazioni di Barbara Cittadini, presidente dell’AIOP, l’Associazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, inaugurando la serie degli interventi in occasione della presentazione del terzo Bilancio Sociale Aggregato delle strutture associate. A Roma, in una sala di Palazzo Wedekind, Barbara Cittadini ha anche rilevato che “le strutture di AIOP annualmente forniscono l’assistenza sanitaria per un totale di 8 milioni di giornate di ricovero attraverso il contributo di oltre 73 mila professionisti”. Quelle giornate “corrispondono al 13% del totale del Servizio Sanitario Nazionale garantito con il solo 6,2% della spesa ospedaliera pubblica”. Nell’introduzione Barbara Cittadini ha sottolineato “il valore sociale che riguarda l’innovazione, la ricerca, l’investimento, la sostenibilità, la cultura e la formazione”. In pratica, è stato ribadito, l’Associazione “genera salute, il bene più prezioso”.
Il Bilancio testimonia “il contributo di AIOP al Servizio Sanitario Nazionale, in termini di risposta ai bisogni di cura della popolazione, oltre all’indotto diretto e indiretto a favore del territorio e della comunità di riferimento con l’assistenza garantita dalle realtà associate”. Riflettori rivolti sul Servizio Sanitario Nazionale per un p”efficientamento” con un “sistema ptrasparente anche sulla gestione economico-finanziaria e un” positivo utilizzo “delle risorse”.
Il Bilancio Sociale è relativo al biennio 2020-2021 con l’elaborazione della documentazione delle stesse strutture, 350 in più rispetto al precedente Rapporto, che, comunque, rappresentano il 70% dei posti-letto privati accreditati utilizzati per i ricoveri. I dati, raccolti e sviluppati da BDO Advisory Services-Sustainable Innovation, sono stati illustrati da Carlo Luison. “Nel 2020 gli addetti erano 65.275, dopo dodici mesi 1.815 in meno; i posti-letto autorizzati, invece, sono aumentati di 373 disponibilità e sono saliti a 48.660, di cui 39.518 accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale”. Il confronto continua con il numero dei pazienti assistiti, 1.038.479 nel 2021, 121.571 in più rispetto all’anno precedente e maggiore sono anche quelli supportati dal Sistema Sanitario Nazionale, 107.838 dei 923.566. In ascesa anche le giornate di degenza, 9.792.264, +179.437, di cui 8.885.171 con il sistema pubblico, 335.628 in più rispetto al 2020. Gli ultimi responsi comprendono anche le RSA, le Residenze Sanitarie Assistenziali.
AIOP, che rappresenta 542 realtà di ricovero e cura e 126 RSA, ha erogato quasi 60 milioni di prestazioni ambulatoriali, di cui il 73% per conto del Servizio Sanitario Nazionale. Le strutture ospedaliere dell’AIOP accreditate sono per lo più nelle aree settentrionali, il 25,3%, nel sud il 21,3% e il resto nel centro. Per i posti-letto il nord ha la maggiore disponibilità, 32%, poi il meridione, 21,2% e, quindi, le zone centrali. Il livello ospedaliero è articolato in otto aree di attività: pronto soccorso, ricovero ordinario, day surgery e hospital, riabilitazione e lungo degenza, trasfusioni, trapianti di cellule, organi e tessuti e centri antiveleni.
“Un euro speso per la sanità frutta un euro e 30 centesimi”, è stato ribadito. Per il settore “non è un costo, ma un investimento”. Le risorse per il Servizio Sanitario Nazionale; la carenza di personale fra medici, infermieri e operatori; l’edilizia ospedaliera e le condizioni degli immobili; le lunghe liste di attesa per gli esami, le analisi e le visite; il deprimente ‘turismo’ per trovare soluzioni in altre zone della nostra penisola, che conferma le generali condizioni economiche e organizzative di alcune regioni, sono stati fra i temi affrontati dagli intervenuti. Hanno portato il contributo Tonino Aceti di Salutequalità; Anna Maria Bencini di Farmindustria; Luca Del Vecchio di Confindustria e i parlamentari Ylenja Lucaselli, Andrea Mandelli, Francesco Zaffini e Sandra Zampa.
La presentazione del Bilancio Sociale è stata anche l’occasione per analizzare il fenomeno delle cosiddette ‘fake news in sanità’ con ‘Il ruolo e le responsabilità dei media’ e ‘le conseguenze della disinformazione’. Inevitabile il richiamo a una maggiore attenzione e professionalità e a un miglior controllo e verifica costante delle notizie da rendere note e da pubblicare. “Il periodo del Covid-19 è stato l’esempio valido per considerare l’importanza e la funzione dell’informazione, che dovrebbe valutare e trovare conferme alla ‘fonte’, da esperti e da personale specializzato, adeguato e aggiornato”. È stato quasi inutile ribadire “di evitare le considerazioni di chi non ha la qualifica e le necessarie competenze sugli argomenti affrontati”.