La capitale ha presentato la candidatura per ospitare nel marzo del 2027 il World Water Forum. L’annuncio ufficiale in Campidoglio direttamente dal sindaco Roberto Gualtieri
L’ufficializzazione è risuonata in Campidoglio. È stato direttamente il sindaco Roberto Gualtieri ad annunciare urbi et orbi la candidatura di Roma ad ospitare nel 2027 l’undicesimo Forum Mondiale dell’Acqua. Il World Water Council è una organizzazione internazionale istituita nel 1996. La base è in Francia, a Marsiglia. L’obiettivo è di riunire le comunità per ribadire che il prezioso liquido è fondamentale per l’esistenza e che le politiche e le relative decisioni devono rivolgere l’attenzione allo sviluppo sostenibile ed equo del pianeta.
Il Forum ogni tre anni è organizzato in un diverso paese per allestire iniziative, incontri, confronti, esposizioni e formulare proposte e futuri programmi. All’appuntamento partecipano i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche, delle università, della ricerca, delle imprese e delle associazioni. Dal 1997 il Forum è stato promosso in Marocco, a Marrakech; in Olanda, a Den Haag; in Giappone, a Kyoto; in Messico, nella capitale Città del Messico; in Turchia, a Istanbul; in Francia, a Marsiglia; in Corea del Sud, a Daegu Gyeongbuk e in Brasile, a Brasilia. La nona stagionalità prevista per il 2021 è stata posticipata a causa del temibile Covid-19 al 2022, in Senegal, a Dakar. Quest’anno in Indonesia, a Bali, il filo conduttore sarà, ‘Acqua per una prosperità condivisa’. L’alternanza, solitamente rispettata, nella prossima occasione dovrebbe favorire un paese europeo. Appunto l’Italia con Roma, ‘Regina aquarium’
Lo scorso 30 giugno è stata protocollata al World Water Council la richiesta di Roma per ospitare il Forum nel mese di marzo del 2027. La candidatura è sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il documento, sottoscritto dal ministro Antonio Tajani, è stato consegnato al Comitato Promotore l’ultimo giorno del 2023. La valutazione delle candidature sarà conclusa la prossima primavera. L’esito è atteso per maggio nel corso del Forum a trazione indonesiana. Nell’ultima tappa prima dello stop generato dal Coronavirus, in Sud America, i visitatori sono stati oltre centomila; i convegnisti quasi diecimila con 172 paesi rappresentati. Hanno partecipato alla rassegna una dozzina di capi di Stato; 56 ministri e un centinaio di delegati coinvolti in più di 150 sessioni a cui erano iscritte un migliaio di organizzazioni. Nei 25 mila metri/quadrati a disposizione. Almeno duemila i giornalisti accreditati. Il percorso preparatorio è stato di una trentina di mesi con la programmazione di meeting internazionale e anche intergovernativi.
Nell’aula ‘Giulio Cesare’ del Campidoglio il confronto è stato organizzato su ‘Roma città dell’acqua’ e al Tempio di Vibia Sabina e Adriano di piazza di Pietra, promosso dall’ANBI, l’Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue, invece, si è parlato di come sia una ‘Risorsa per la vita, il cibo e la coesione sociale’. All’incontro hanno partecipato il presidente dell’European Union of Water Management Associations Francesco Vincenzi; il vertice di Irrigants d’Europe José Nuncio e del World Water Council Eric Tardieu; l’assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture del Comune di Roma Ornella Segnalini; il responsabile della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti e i rappresentanti delle associazioni dei produttori agricoli, CIA-Confederazione Agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura. La serie degli interventi è stata gestita dal direttore generale dell’ANBI Massimo Gargano.
L’Italia è il paese dell’acqua. È la nazione con la maggiore pluviometria d’Europa. La corona delle Alpi al nord, la catena dorsale appenninica e il Mediterraneo caratterizzano la penisola con il relativo condizionamento anche climatico, ma il territorio nazionale è formato anche da aree collinari e montane, in particolare nell’interno. E questi aspetti non facilitano la gestione, comunque un po’ superata e risolta da alcune soluzioni come gli interventi ingegneristici; i sostegni naturali e ambientali; le progettazioni e le iniziative industriali; gli accordi istituzionali, fra cui i contratti di fiume. Sulla nostra penisola sono interessate oltre 3 mila e 400 aziende, un centinaio di dimensioni e di livello anche internazionale.
Il Forum del 2027 è un appuntamento estremamente rilevante e rappresentativo, in quanto è incastonato fra la Conferenza delle Nazioni Unite sul vitale liquido del 2026 e del 2028, che concluderà il decennio internazionale ‘Acqua per lo sviluppo sostenibile’ fissato in Tagikistan, a Dushanbe. Nel 2027 sarà ricordata anche la prima edizione del 1997 in un paese nordafricano. Un’occasione per l’opportuno bilancio e per tracciare programmi ed obiettivi. L’Italia, fra l’altro, ha proposto il coinvolgimento degli organizzatori delle precedenti manifestazioni all’Interno del Comitato d’Indirizzo Internazionale per Roma. ‘Onewater’, il riferimento programmato. Il 2027 sarà l’anniversario, 70 anni, del Trattato di Roma, base per l’Unione e i 30 di quello di Amsterdam del 1997 che ha visto inserire la tutela ambientale e, quindi, anche idrica negli obiettivi europei, concretizzati con la Direttiva Quadro sull’Acqua del 2000.
“La candidatura di Roma è dell’Intero Paese”, che ha intenzione di coinvolgere un centinaio di città, le venti regioni e ognuno dei ventisette componenti dell’Unione Europea. All’EUR, dal 20 al 26 marzo del 2027, saranno organizzati sui palcoscenici predisposti, fra l’altro, al Palazzo dello Sport e a quello dei Congressi; a ‘La Nuvola’; al Salone delle Fontane e s ‘Spazio Novecento’, incontri, esposizioni e spettacoli, che, comunque, riguarderanno l’intera città. Una Città, Eterna, che ospita il riferimento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, la FAO; lo Stato della Città del Vaticano, centro spirituale del pianeta e il più alto numero di rappresentanze diplomatiche estere.
Roma, in Europa, è preceduta solo da Londra come estensione: 1.385 chilometri/quadrati di fronte ai quasi 1.500 chilometri/quadrati della capitale inglese. Oltre 4 milioni di abitanti, che aumentano notevolmente nelle ore diurne soprattutto con i pendolari impegnati nella capitale. Roma dispone di quasi 8 mila chilometri di strade, 3.242 chilometri di rete fognaria e 6.500 chilometri di quella idrica. Il Tevere attraversa l’area per una cinquantina di chilometri, che può contare anche su 20 chilometri di litorale sul Tirreno, uno dei maggiori d’Europa. E oscilla fra i 13 metri sul livello del mare di piazza del Pantheon e i 141 metri di Monte Mario. ‘Roma città dell’Acqua’ anche per le numerose fontane e fontanelle, i caratteristici ‘nasoni’. 2 miliardi di euro sono a disposizione per una serie di interventi finalizzati soprattutto a migliorare il reticolo idrografico; contenere la dispersione, nel frattempo scesa dal 43% al 27,8% con la media italiana al 42%; realizzare la seconda linea del Peschiera e moltiplicare le strutture operative per migliorare il servizio e l’approvvigionamento, oltre all’ACEA anche i consorzi di bonifica. Altri 700 milioni di euro, in parte dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrebbero essere investiti nel settore idrico della capitale.
Il Comitato Promotore è presieduto da Maria Spena ed è costituito dai delegati di sei ministeri: degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; delle Infrastrutture e dei Trasporti; della Protezione Civile e delle Politiche del Mare e dell’Università e della Ricerca. Intanto è terminata la visita ispettiva della Commissione del World Water Council. In tre giorni gli interessati internazionali hanno incontrato, fra gli altri, alcuni esponenti del Governo e dell’amministrazione regionale del Lazio e del Comune di Roma, della Camera di Commercio, dell’ANBI, dell’ACEA e dell’EUWMA, l’European Union of Water Management Associations. Il Consiglio Mondiale dell’Acqua associa quasi 400 organizzazioni di una sessantina di paesi di tutti i continenti.