Circolazione elettrica

Conferenza Nazionale della Sharing Mobility a Roma per analizzare le fasi che dovrebbero portare alla riduzione dell’inquinamento e al traffico cittadino

Aumenta la disponibilità da parte delle molteplici società, anche internazionali e parallelamente lievitano le richieste e il relativo utilizzo. La mobilità condivisa è sempre stata considerata come una delle soluzioni per contenere e abbattere l’inquinamento atmosferico nelle città, per limitare al minimo il traffico veicolare di auto private e per modificare una cultura estremamente radicata soprattutto nel nostro Paese con proposte alternative. Il catalogo delle offerte pian piano ha allargato le opportunità: dalle auto agli scooter, quindi alle bici e, infine, i monopattini preferiti soprattutto per la micromobilità.
Bilanci positivi nel 2022 in Italia, addirittura più confortanti rispetto al riferimento prepandemico. Il numero dei noleggi delle quattroruote è cresciuto del 41% in confronto al 2021. Quasi 49 milioni gli spostamenti, +77% a guardare le cifre della fatidica stagione. Innalzato anche il livello dei servizi passati da 190 nel 2021 a 211 dello scorso anno. Allargata anche la scelta, da 89 mila a 113 mila veicoli con il 95% a zero emissioni inquinanti.
Numeri, percentuali, raffronti, analisi e considerazioni sono state all’ordine del giorno dell’intenso programma della settima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility promossa dal particolare Osservatorio in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e il sostegno della Commissione Europea, dei ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Alla giornata, etichettata con l’indicazione ‘Lesscars drives decarbonization’, hanno partecipato, fra gli altri, esponenti delle istituzioni, imprenditori e operatori del settore, docenti, economisti e ricercatori sia italiani che internazionali proprio per affrontare la delicata attuale questione e soprattutto futura riguardante gli spostamenti non solo cittadini. Attualmente il 70% delle persone ruota quotidianamente intorno o all’Interno dei centri urbani, una quota destinata a salire fino all’80% entro il 2050.
È cresciuto anche il giro d’affari dell’intero settore, che ha superato i 178 milioni di euro, +38% rispetto al 2021. Un altro segnale positivo riguarda il numero dei capoluoghi italiani dove sono attivi i servizi di sharing, 67, anche se rimane ancora evidente il divario fra le varie aree: il 77% nei comuni del settentrione, il 50% del centro e il 48% appartengono al sud e alle isole, che, però, nell’ultimo triennio hanno recuperato ben 15 punti percentuali. Milano, terza in Europa per crescita della micromobilità in sharing, conferma la leadership nazionale con 14 milioni e 800 mila noleggi complessivi e 30 mila e 700 veicoli a disposizione e precede Roma con 12 milioni di contatti e 29 mila e 300 disponibilità.
Possibilità per aggirare l’utilizzo del mezzo privato e alternativa al trasporto pubblico. Gli osservatori hanno rilevato che gli attuali diciottenni sono meno interessati alla proprietà di un’auto e, addirittura, all’acquisizione della patente di guida. L’imprevedibile inversione di tendenza è scesa al 47% nel 2022 dal 62% del 1997. A questo proposito Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha segnalato il calo delle vendite di auto nuove e l’anzianità di quelle ancora in circolazione sulle strade della nostra penisola con una media in continua salita, 12 anni e 2 mesi nel 2022 e una larga partecipazione delle ultraventennali. “Auto che per lo più sono ferme, parcheggiate, circolanti solo il 5% del tempo quotidiano”. E negli Stati Uniti, a San Francisco, è stata data l’opportunità di girare per le strade alle quattroruote senza guida umana. Nessuna mano sul volante e l’intelligenza artificiale che è ormai un’inquilina sempre più stabile nelle quotidianità, accessibile, forse inquietante, ma invitante. Luigi Onorato di Deloitte ha ammesso che “potrebbe aprire a nuove e affascinanti applicazioni in tutti i settori della vita economica e sociale e anche a livello urbano”, in particolare per la sicurezza stradale. Una capacità avvolgente, che, comunque, non deve modificare l’equilibrio nella gestione e la responsabilità del coordinamento deve essere sempre delle persone.
In questa completa immersione, organizzata nelle sale romane della Cassa Depositi e Prestiti, un capitolo è stato dedicato all’intermodalità con le ferrovie. Luigi Contestabile, responsabile delle Strategie di Sviluppo delle Stazioni, ha svelato incontri e intese con le amministrazioni pubbliche locali per creare spazi da riservare ai servizi di sharing. Attrezzate e disponibili, almeno finora, 289 stazioni sulle 2 mila e 200, in parte da infrastrutturare.
Da una all’altra infrastruttura, nevralgica, che potrebbe condizionare l’andamento delle vendite delle auto elettriche, soluzione per l’allontanamento dal petrolio e dei suoi derivati. Mercato ancora estremamente circoscritto in Italia dove le cause dell’andamento lento sono focalizzate sui costi elevati delle auto, sulla scarsa possibilità di trovare colonnine, sui tempi della ricarica e sull’ancora insufficiente autonomia. Alcune case costruttrici orientali propongono direttamente la sostituzione della batteria.
Andrea Montanino di Cassa Depositi e Prestiti ha sottolineato l’impegno per contribuire alla transizione con il sostegno per la realizzazione di nuove linee di metropolitana, per l’allestimento di percorsi turistici e anche di piste ciclabili e per l’acquisto di tram e bus a basso impatto ambientale. È stato anche creato un colorato ventaglio per comprendere meglio la variegata composizione della ‘Shared Mobility’ presentato da Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che, in compagnia di Massimo Ciuffini, Jaime D’Alessandro, Daiana Paoli, Elena Shneiwer e Roberto Sposini, ha diretto le operazioni degli interventi nei vari segmenti della Conferenza Nazionale della Sharing Mobility targata 2023.
‘Il futuro dell’automobile’, ‘Il trasporto pubblico flessibile’ e ‘La micromobilità condivisa’ sono stati fra gli argomenti maggiormente affrontati e seguiti. In particolare, appare un’assoluta novità il servizio DRT, Demond Responsive Transit, che riguarda la disponibilità di autobus e minibus “a chiamata”, operativi attraverso le moderne e sofisticate tecnologie con l’obiettivo di un migliore incontro fra richieste e offerte.
Dallo studio dell’Osservatorio Nazionale è emersa, fra l’altro, la dimensione economica del vehicle sharing, nel 2022 178 milioni 188 mila e 146 euro, +38% rispetto all’anno precedente e +51% sul 2020. Il responso del vehicle sharing comprende tutte le forme: auto, biciclette, scooter e monopattini, per i quali è stata segnalata una generale flessione degli incidenti, -56%. Scendono anche quelli con le bici coinvolte, -22%, mentre aumentano le denunce di chi noleggia gli scooter, +30% rispetto al 2021.
Sotto la lente dell’Osservatorio sono finite anche le situazioni di altre città europee: Amburgo, Barcellona, Berlino, Lione, Madrid e Parigi per un complicato raffronto con Milano e Roma in merito alla micromobilità in sharing. Nella capitale francese, in seguito ai risultati di un referendum, è stata bloccata la circolazione di tutti i monopattini. A Madrid e a Roma si è verificata una riduzione degli operatori e a Berlino, invece, l’aumento è stato clamoroso, a tre cifre, +360%, della micromobilità, che in una dozzina di mesi il trasloco numerico è passato da 420 mila a un milione e 700 mila.

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