Le risorse professionali ed economiche sono ancora le zavorre del trasporto pubblico locale nel nostro Paese che in molte aree non concretizza soluzione per offrire un servizio soddisfacente ai cittadini. Il positivo completamento delle ricerche di alcune competenze in posizioni cruciali sarebbe utile, se non addirittura fondamentale, per qualche realtà in modo da sanare le specifiche attività, fra cui la pianificazione, la gestione e le altre funzioni per un soddisfacente andamento già ammaccato dalla mancanza di fondi, come nel caso di Roma. A segnalare le incertezze dei contributi dovuti “alla capitale che ospita avvenimenti e iniziative italiane e internazionali” è stato proprio l’assessore comunale alla Mobilità Eugenio Patanè. “Non solo Roma non è soddisfatta finanziariamente come le altre città della nostra penisola, ma è addirittura sanata per un/terzo attraverso il Fondo Nazionale dei Trasporti. A Roma, mediamente, ogni anno sono organizzate 157 manifestazioni, praticamente quasi una ogni due giorni. Non riusciamo ad assorbire le problematiche dell’intera area, in particolare l’ampia periferia. È evidente che mancano i chilometri per il capillare passaggio dei bus anche nei nuovi quartieri. Nel 2008 i chilometri percorsi erano 135 milioni, attualmente faticosamente sono solo sfiorati i 100 chilometri con una riduzione della quantità e della qualità dell’offerta pubblica. E, poi, a Roma il numero delle immatricolazioni di auto è superiore a quello delle patenti conseguite. Almeno 300 mila veicoli sono senza copertura assicurativa e revisione. Una ciclopica massa di lamiera, che nel 92% dei casi rimane parcheggiata nei pressi dell’impegno lavorativo o dell’abitazione”. L’assessore Eugenio Patanè, che nei giorni scorsi in compagnia del sindaco Roberto Gualtieri ha presentato i nuovi autobus ecologici e annunciato altri arrivi per ringiovanire la disponibilità dell’ATAC, è intervenuto nella Città Eterna all’iniziativa di FederMobilità promossa per illustrare i risultati dell’indagine su ‘Gli assetti e le competenze degli enti titolari del servizio di TPL su gomma’. La serie dei contributi vocali sono stati gestiti da Alberto Orioli, vicedirettore del quotidiano Il Sole 24Ore e da Giulio Guerrini dello staff della presidenza di FederMobilità. L’approfondimento è stato condotto da ISFORT, l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, istituto nel 1994 con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle conoscenze tecnologiche e al dibattito pubblico sulla mobilità e la logistica in Italia. Dal diciottesimo studio emerge una situazione con qualche flebile luce e molte zone d’ombra se non proprio scure, in particolare nel settore delle competenze. Gli esperti di ISFORT hanno coinvolto le amministrazioni pubbliche, le agenzie e le società della mobilità dell’intera penisola, anche se le risposte solo dal 36% dei destinatari, comunque un cumulo attendibile per una analisi e per una valutazione dell’andamento del settore. “Dal 2018 è aumentata la quota riguardante l’affidamento dei servizi, che ha toccato il 55,8%, +12,9%”, ha rilevato Carlo Carminucci, che ha coordinato la ricerca. Un po’ tutti, fra l’altro, sono continuamente impegnati a superare “la stratificazione di norme” che interessano il comparto. Alcune “regioni hanno cambiato il sistema per migliorare il servizio, come l’Umbria e il Lazio”, ma gli enti locali hanno necessità di personale qualificato per le competenze specifiche, altrimenti, sono esternalizzate. Carminucci ha riassunto in alcuni punti essenziali le considerazioni sul rapporto, da cui appare “evidente, come nonostante la variegata applicazione da parte delle regioni dei sistemi, un po’ tutte le componenti della pubblica amministrazione vanno verso l’accentramento; la carenza di risorse professionali aumentate rispetto al 2018; l’inadeguatezza dei compiti del personale; il continuo ricorso a consulenze specialistiche esterne per il completamento degli incartamenti previsti dall’attuale normativa” e questi disagi “sono avvertiti e segnalati soprattutto nelle zone meridionali della nostra penisola”. Licia Nigrogno, fra l’altro presidente dell’AMAG, l’Azienda Municipalizzata della Mobilità, dell’Acqua e del Gas di Alessandria, ha rivelato come “sia imbarazzante e improponibile il confronto fra i servizi delle città italiane con quelli di alcune concentrazioni europee”, mentre Gaspare Catalano, docente all’Università romana del’La Sapienza’ ma attualmente impegnato anche come consulente-collaboratore del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ha sottolineato come “alcune amministrazioni non abbiano ancora assorbito la legge-Burlando del 1997 e ha richiamato l’attenzione per collegare “la revisione dei costi-standard, della modifica dell’attività e dei percorsi cittadini, di allargare il perimetro della Zona a Traffico Limitato per abbassare la quota di inquinamento e di utilizzare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per migliorare la situazione, compresa quella burocratica”. All’incontro, organizzato a Roma da FederMobilità nella Sala ‘Celimontano’ delle Residenze Universitarie Internazionali, sono intervenuti anche Ivana Paniccia dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, “occorre monitorare i contratti di servizio e la rendicontazione pubblica”; Giorgio Pizzi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “fra quelli che non hanno fornito indicazioni alla sollecitazione di ISFORT potrebbero esserci le maggiori difficoltà”; Cesare Paonessa dell’Agenzia della Mobilità Piemontese; Matteo Campora, assessore ai Trasporti e alla Mobilità Integrata del Comune di Genova; Angelo Costa, amministratore delegato di Arriva Italia; Giada Maio dell’ANCI. Presente anche l’ASSTRA, l’Associazione dei Trasporti, istituita nel 2001 dall’unione della FederTrasporti, le aziende municipalizzate con la Fenit, la Federazione delle ferrovie concesse. Erano operative da una sessantina d’anni. La sequela degli interventi è stata conclusa da Anna Donati, al vertice di Roma Servizi per la Mobilità. In più occasioni è stata ribadita l’importanza delle nuove tecnologie anche nel settore del trasporto pubblico locale e l’opportunità di incontri e collaborazioni fra le strutture pubbliche come Ministero, regioni, province, comuni e agenzie, in quanto il TPL è una parte importante del settore dei servizi per i cittadini e rappresenta uno dei diritti, quello alla mobilità. FederMobilità è l’Associazione per il governo regionale, locale e urbano della mobilità sostenibile.
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