“Nonostante l’Italia abbia dovuto sopportare dal 2013 una trentina di alluvioni, quasi tre ogni anno fino a quella devastante dell’Emilia-Romagna, è l’unico grande paese europeo che ancora non ha approvato una legge per il clima come, invece, hanno fatto, ad esempio, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna e la Spagna, necessaria per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050”, ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Nella nostra penisola, negli ultimi anni, le emissioni inquinanti sono calate solo di quasi 2 milioni di tonnellate e la proiezione, con questo andamento, porta al 23%, meno della metà di quanto fissato dall’Europa per il 2030 al 55% e, men che meno, alla neutralità carbonica nel 2050. Per raggiungere quell’obiettivo l’Italia dovrebbe abbassare drasticamente le emissioni, sette volte la media registrata dal 2013, come dire 14 milioni di tonnellate di CO2. Temi ormai centrali soprattutto nella Giornata in cui lo slogan associato è ‘Una Terra per tutti’, che hanno coinvolto anche Papa Francesco attraverso i ripetuti richiami e lo scritto ‘Laudato Si’. Iniziative sono state promosse in tutto il pianeta. Nel nostro Paese incontri e confronti con la Conferenza nazionale delle Green City organizzata, fra l’altro, a Roma e a Milano, che sono anche inserite nel progetto europeo, ‘Mission 100 climate neutral and smart cities’, insieme a Bergamo, Bologna, Firenze, Padova, Parma, Prato e Torino. Nove città italiane fra le cento del Vecchio Continente che hanno assicurato di abbattere i gas serra entro il 2030 attraverso piani e progetti innovativi. All’iniziativa hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche, della ricerca e dell’ambientalismo, delle aziende distributrici di energia e della gestione, dell’informazione e delle università. A Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, la serie di appuntamenti è stata aperta dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha sottolineato come “la Giornata Mondiale è l’occasione più adatta a una riflessione sul percorso che l’Italia deve affrontare per arrivare al traguardo della neutralità carbonica nel 2050. Gli interventi devono essere organici in tutta la penisola. Dovranno diventare green i trasporti, ma ancora il 90% sono alimentati da idrocarburi. Il futuro è dell’elettrico e dei biocarburanti. E anche le abitazioni e gli uffici dovranno contenere le emissioni, come tutto l’apparato produttivo, dalle piccole aziende con i pannelli fotovoltaici sui capannoni agli allevamenti con gli impianti di biogas, dai campi con l’agrivoltaico ai trattori con il biometano fino all’industria pesante con l’idrogeno. Il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prevede investimenti in tutti questi settori. L’Italia è il paese dove il sole è presente in quasi tutti i periodi dell’anno e che in poche stagioni è diventato leader nell’economia circolare, per cui non può lasciare la partita più importante, quella del futuro dell’umanità”. Nel 2022, però, nel nostro Paese è stata registrata addirittura una flessione della produzione di energia con le rinnovabili, -14,7% rispetto all’anno precedente. Il calo è stato causato soprattutto dal settore dell’idroelettrico per la siccità, dalla limitata salita del fotovoltaico e dal non miglioramento dell’eolico. “Dopo l’emergenza per il prezzo del gas continua l’utilizzo del carbone per la produzione di elettricità”. Le città dovrebbero essere maggiormente impegnate nella crescita del livello delle rinnovabili con impianti allestiti sugli edifici pubblici e attraverso il sostegno a imprese nell’autoproduzione e nella formazione delle cosiddette ‘comunità energetiche’. Intanto, secondo alcuni approfondimenti, sarebbero in aumento i giovani che rinunciano alla patente di guida e, conseguentemente, all’auto di proprietà. Il segnale potrebbe sollecitare una maggiore attenzione degli amministratori per migliorare e rafforzare il servizio pubblico, possibilmente su rotaia ed elettrico e delle aziende dello car sharing. Da non trascurare e sottovalutare anche la mobilità ciclopedonale con la creazione degli appositi tracciati protetti. L’Italia nelle vendite dei mezzi elettrici è in fondo alla particolare graduatoria europea condizionata probabilmente dai prezzi ancora troppo alti e dal numero delle installazioni per le ricariche, che, al momento, sarebbero 40 mila. La Giornata è stata anche l’occasione per illustrare i risultati di una ricerca sulle città italiane da parte del Green City Network in merito all’attivazione del PNACC, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Il 98% dei centri della nostra penisola considera favorevolmente eventuali iniziative unitarie per affrontare la crisi climatica e le rispettive amministrazioni pubbliche locali chiedono risorse per attivare il Piano e supporti tecnici, in particolare per i piccoli comuni. Un altro importante provvedimento da varare riguarda l’adeguamento della normativa nazionale, soprattutto per una riduzione del consumo di suolo, che per lo più viene cementificato.
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