“Una situazione vergognosa per una città come Roma, che deve definitivamente superare evitando costi economici e ambientali per portare i propri rifiuti negli altri comuni del Lazio, in zone della nostra penisola e anche oltreconfine. Non è più possibile disseminare gli scarti della capitale d’Italia perché Roma non è dotata degli opportuni impianti. Quello predisposto e presentato è un Piano anche ambizioso, che prevede la realizzazione di un termovalorizzatore nell’area industriale di Santa Palomba con la capacità di accogliere 600 mila tonnellate di scarti su un’estensione di 10 ettari e una ‘solitudine’ di quasi 3 chilometri”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in Campidoglio, ma come Commissario Straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica, ha firmato un paio di provvedimenti per procedere sicuro e spedito nell’iter per dotare la capitale del necessario ed evitare le costose trasferte dell’immondizia al di là dei confini comunali e addirittura “in Europa”. Nella Sala delle Bandiere Gualtieri, in compagnia di Sabrina Alfonsi, responsabile dell’Assessorato all’Agricoltura, all’Ambiente e al Ciclo dei Rifiuti, ha illustrato le varie fasi che porteranno all’autonomia della capitale. Conclusa la VAS, la Valutazione Ambientale Strategica, che ha visto la presentazione di almeno seicento fra considerazioni e osservazioni, che “hanno anche migliorato l’iniziativa”, sarà indetta la gara per l’assegnazione dei lavori e della “futura concessione e gestione onerosa a tempo determinato”, probabilmente vent’anni. I confini sono ben delineati e delimitati e riguardano soprattutto l’utilizzo di materiali di ultima generazione, delle più moderne tecnologie e un minimo impatto ambientale. Novanta giorni per manifestare interesse con una progettazione di alta qualità e di benevola visione architettonica. “I benefici saranno economici con il possibile aggiornamento al ribasso della TARI, ambientali e sociali, in quanto con questi particolari e innovativi impianti sarà possibile distribuire energia e produzione termica, in particolare ai residenti della zona in prossimità del termovalorizzatore”. Per la preferenza l’attenzione sarà rivolta per l’80% agli aspetti tecnico-architettonici e il restante a quello finanziario, che, comunque, sarà di competenza di chi concretizza il progetto”. Il gravìo economico del Campidoglio, al 49%, riguarderà una sperimentazione. E, comunque, fino a un massimo di 40 milioni di euro. Le ceneri pesanti, 120 mila tonnellate, saranno per lo più trasformate in inerti destinati alla lavorazione di strade e marciapiedi. Le altre testate e smaltite fuori del recinto comunale. Il nuovo impianto sarà in grado di catturare il 90% di CO2. Il Piano del Comune, comunque, prevede anche la disponibilità di altre strutture per le varie fasi e lavorazioni e centri di raccolta in tutti i municipi cittadini. 28 i mesi stimati per la costruzione del termovalorizzatore, che potrebbe entrare in funzione anche parzialmente e progressivamente, quindi prima dell’estate del 2026. “Un investimento per il decoro della Città Eterna, per l’ambiente e per l’economia circolare”, ha ribadito Roberto Gualtieri, che ha rivelato anche le condizioni per il periodo di transitorio, che eliminerà, pure se esportati, la destinazione della discarica. Sarà rafforzata la raccolta differenziata con l’obiettivo di raggiungere il 70% e il completo azzeramento dei rifiuti in discarica, responsabile di inquinamento e consumo di suolo e di risorse, una volta realizzato il termovalorizzatore. Importante anche il settore dei trasporti e il collegamento con le ferrovie. Un Osservatorio scientifico indipendente sarà impegnato a monitorare e a valutare l’attività dell’impianto.
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